Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

giovedì 16 febbraio 2012

Enciclica dei Patriarchi Orientali, 1895

Un altro documento straordinario su cui meditare, la risposta dei Patriarchi Orientali all’enciclica di Papa Leone XIII (1895) sulla riunificazione.

Ai più sacri e più divinamente amati fratelli in Cristo, i metropoliti ed i vescovi ed il loro venerabile clero ed a tutto il divino ed ortodosso laicato del molto apostolico e patriarcale trono di Costantinopoli.

Ricordando coloro che hanno governato su di voi, che hanno parlato su di voi con la parola di Dio: la cui fede segue, considerando la fine della loro conversazione.

“Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e nei secoli. Non lasciatevi trasportare da dottrine varie e peregrine.” (Ebrei 13,8-9).

I. Ogni anima divina ed ortodossa, che ha uno zelo sincero per la gloria di Dio, è profondamente addolorata e gravata da grande dolore a vedere che colui che detesta ciò che è bene ed è un assassino dal principio, spinto dall’invidia della salvezza dell’uomo, non cessa mai di seminare continuamente diverse tare nel campo del Signore, allo scopo di separare il frumento. Da questa fonte veramente, persino dai primi tempi, sorsero nella Chiesa di Dio tare eretiche, che hanno, in molti modi, fatto devastazione e ancora la fanno della salvezza dell’uomo da parte di Cristo, i quali per di più come cattivi semi e membra corrotte sono giustamente tagliate fuori dal corpo dell’ortodossa cattolica Chiesa di Cristo. Ma in questi ultimi tempi il maligno ha occupato persino intere nazioni della Chiesa ortodossa di Cristo, avendo gonfiato i vescovi di Roma con pensieri d’eccessiva arroganza, cosa che ha originato diverse innovazioni illegali ed anti-evangeliche. E non solamente così, ma per di più i papi di Roma, di tempo in tempo, perseguono modi d’unione conformi alla loro fantasia in maniera assoluta e senza esame, lottano con ogni mezzo per portare ai loro propri errori la cattolica Chiesa di Cristo, che cammina attraverso tutto il mondo non scossa nell’ortodossia della fede trasmessale dai Padri.

venerdì 10 febbraio 2012

Enciclica dei Patriarchi Orientali, 1868

Quando l’Ortodossia non parlava ancora la “lingua diplomatica”.

Risposta dei Patriarchi Ortodossi all’enciclica del papa di Roma Pio IX “agli Orientali”.

A tutti i Vescovi ovunque, Amati nello Spirito Santo, il nostro Venerabilissimo e Carissimo gregge; ed al loro piissimo clero ed a tutti i Genuini Figli Ortodossi dell’Una, Santa, Cattolica ed Apostolica Chiesa: Saluti fraterni nello Spirito Santo ed ogni bene e salvezza da Dio.

Il santo, evangelico e divino Annunzio della Salvezza dovrebbe essere presentato in tutta la sua semplicità originale e dovrebbe essere creduto sempre di più nella sua purezza inadulterata, sempre il medesimo come fu rivelato ai suoi santi Apostoli dal nostro Salvatore che, per questa medesima ragione, pur discendendo dal seno del Padre, “annientò se stesso prendendo natura di servo.” (Filippesi 2,7); sempre il medesimo, pure, che quegli Apostoli, che furono testimoni colla vista e con l’udito, fecero risuonare, come trombe dal chiaro tono, a tutti coloro che sono sotto il sole (perché il loro suono è andato in tutte le terre e le loro parole alle estremità del mondo); e, ultimo di tutti, proprio lo stesso che i moltissimi grandi e gloriosi Padri della Chiesa Cattolica in tutte le parti della terra, che udirono quelle voci Apostoliche, sia coi loro insegnamenti sinodici che individuali consegnarono a tutti dovunque e persino a noi. Ma il Principe del Male, quel nemico spirituale della salvezza dell’uomo, come una volta nell’Eden, abilmente assumendo il pretesto del consiglio benefico, indusse l’uomo a diventare un trasgressore del comando pronunciato da Dio. Così nell’Eden spirituale, la Chiesa di Dio, egli ha di volta in volta ingannato molti e, mescolando le droghe deleterie dell’eresia con le chiare correnti della dottrina ortodossa, dà da bere della pozione a molti degli innocenti che vivono senza guardarsi, non “dando alacre attenzione alle cose che hanno udito” (Ebrei 2,10) e “interroga tuo padre e te l’annunzierà, i tuoi anziani e te lo diranno” (Deuteronomio 32,7), secondo il Vangelo ed in conformità con gli antichi Dottori; i quali, immaginando la Parola predicata e scritta di Dio e la perpetua testimonianza della sua Chiesa non sono sufficienti per la salvezza delle loro anime, cercano empiamente novità, come noi cambiamo la foggia dei nostri vestiti, abbracciando una versione non genuina della dottrina evangelica.

martedì 7 febbraio 2012

L’icona di Maria “del Perpetuo Soccorso”


La tradizione narra che l'icona della Madre di Dio del "Perpetuo Soccorso" fu rubata nell’isola di Creta da un mercante che la portò fino a Roma nel XV secolo. Si narra che in mare, durante il viaggio, una forte tempesta mise in pericolo la vita dei passeggeri e che, solo grazie all’intervento della Madre di Dio, tutti riuscirono a salvarsi.