Di Basilio Krivoshein (Arcivescovo di Bruxelles e del Belgio) - Relazione al Congresso Liturgico dell'Istituto Teologico San Sergio di Parigi, il 2 Luglio 1975
Lo scopo di questa relazione non è di esaminare in dettaglio l'evoluzione storica delle forme degli offici divini, l'origine delle specifiche differenze tra greci e russi, il significato dei differenti Tipici in questo processo, né le loro mutue influenze, etc. Io non sono un liturgista, e non mi occupo di queste cose in modo sistematico. Mi limiterò a diversi commenti e osservazioni, di natura più personale, su come si celebrano la Liturgia e altre funzioni nelle chiese greche da un lato, e nelle chiese russe dall'altro. Nel parlare delle chiese di uso greco non dimentico che il Monte Athos non adottò le riforme di Costantinopoli del 1838 e rimase fedele ai Tipici più antichi.
In questa relazione, non mi interesso solo dell'una o dell'altra variante testuale o di una differenza nelle rubriche, ma prima di tutto del significato che gli stessi atti liturgici possono avere nella consapevolezza dei fedeli, e di come questi si possono riflettere nella loro condotta religiosa, anche se tali differenze sono spesso basate su incomprensioni. Queste "varianti liturgiche" possono essere interessanti per comprendere e valutare tali particolarità di pietà popolare.
Inizieremo con alcune osservazioni più o meno ordinarie sulle differenze della celebrazione della Divina Liturgia. Si deve notare che le più grandi differenze tra i greci e i russi nelle loro celebrazioni sono collegate in un modo poco diretto al nostro tema, dato che avvengono nelle cosiddette preghiere "segrete", che non sono udibili alla maggior parte dei laici, e che pertanto non hanno influenza diretta sulla loro condotta. Nondimeno parleremo anche di questi, dato che queste preghiere costituiscono la parte più importante della Liturgia, e dato che il clero che le pronuncia fa parte anch'esso del Popolo di Dio. Lasciando da parte per il momento ciò che precede la Liturgia stessa (la Grande Dossologia per i greci, le Ore per i russi, così come la Proscomidia), ci fisseremo su di una differenza più sostanziale e caratteristica nella Liturgia dei Catecumeni.