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martedì 22 gennaio 2013

Visita alla nostra cattedrale a Parigi e omelia di S. Em. il Metropolita Emanuele, Locum Tenens, per la festa della Teofania

M. Emmanuel

Dal sito dell’Esarcato

Sua Eminenza il Metropolita Emanuele di Francia, locum tenens del trono arcivescovile, si è recato sabato 19 Gennaio 2013 alla Cattedrale di St. Alexander Nevsky, dove ha partecipato alla Divina Liturgia e ha tenuto l’omelia che è riportiamo qui di seguito:

OMELIA DEL METROPOLITA EMANUELE DI FRANCIA PER LA TEOFANIA (vecchio calendario)

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,

Quando cantiamo con il Santo Apostolo Paolo che siamo rivestiti di Cristo mediante il santo Battesimo noi riassumiamo l’opera salvifica di Cristo. Ci siamo rivestiti di Cristo. Ci copriamo della sua grazia spirituale, lui il Logos incarnato venuto nel mondo per salvare l’umanità. L’evento della Teofania segna una tappa particolare nella storia della salvezza. Non si tratta soltanto dell’istituzione del sacramento del battesimo, che noi ripetiamo fino ad oggi, ma anche dell’inizio dell’azione pubblica di Cristo nel mondo.

Il Battesimo come sapete ha un duplice significato: è anche la confessione della Santa Trinità. Infatti gli eventi narrati dalla Scrittura riflettono questa dimensione trinitaria: la voce del Padre si fa sentire, lo Spirito si manifesta sotto forma di colomba e il Figlio riceve la testimonianza della sua divinità. È chiamato «benevolenza». La benevolenza del Padre prende così luogo. Essa infatti rappresenta tutta la storia dell’Antico Testamento che trova compimento in Cristo stesso. Quest’ultimo è portatore di una promessa incredibile, che offre all’umanità la certezza di una nuova vita, nella quale siamo introdotti dal sacramento del Battesimo. Se è vero che il primo significato di «sacramento» vuole significare il «mistero», è perché si riferisce al mistero dell’incarnazione. Pertanto, ogni azione sacramentale diventa essa stessa portatrice del mistero dell’opera di Cristo, nel quale noi veniamo introdotti e ne diventiamo partecipi.

Se il punto di partenza della missione di Cristo ha inizio al momento del suo battesimo nel Giordano, ricevuto dalle mani di san Giovanni Battista, il battesimo diviene per noi l’inizio di una nuova vita. San Sofronio di Gerusalemme ha parole di grande forza a questo proposito: «Essendo stati purificati [dalle acque del battesimo] perfettamente grazie alla purificazione dello Spirito, dopo aver respinto ogni sporcizia per il contatto mistico con la corrente dell’acqua e il calore dello Spirito che penetra l’acqua, puri e in tutta purezza celebriamo il battesimo di Cristo». Tuttavia, cosa può significare la vita nuova del battesimo, quando noi siamo stati battezzati nei nostri primi anni, da neonati, da bambini o da adolescenti? La vita nuova non deve essere intesa in senso puramente temporale, che ci esime dallo sforzo necessario alla testimonianza della vita in Cristo. La vita nuova ricevuta con il Battesimo è un inizio continuo che si arricchisce della conversione quotidiana dei nostri cuori accolta dalla benevolenza misericordiosa della Santissima Trinità. Permettetemi di citare ancora una volta le parole di san Sofronio di Gerusalemme: «Se ora voi vi lasciaste convincere dalle mie suppliche – e dovete lasciarvi convincere –, dai miei consigli paterni e pieni di affetto, fratelli miei, e se ascolterete le mie parole, allora con il nostro pentimento elimineremmo questo flagello [l’invasione di Gerusalemme da parte degli arabi] e ci convertiremo a Cristo, con tutta l’anima».

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Oggi ho l’onore di stare davanti a voi a causa dei cambiamenti che la vostra Chiesa sta conoscendo. Vi preparate ad aprire una nuova pagina della vostra storia. Questi cambiamenti non si svolgono mai senza una certa inquietudine di fronte al futuro. La mia presenza e la mia funzione fino all’elezione di un nuovo pastore consiste innanzitutto nel rassicurare e nell’incoraggiare. La vita della Chiesa è fatta di questi momenti di transizione che testimoniano la continuazione dell’opera di Cristo nella storia. Io sono con voi e rimango con voi per sostenere il processo di elezione della persona che voi sceglierete come nuovo pastore. Inoltre, voglio assicurarvi che l’Esarcato ha una posizione del tutto speciale nel seno del Patriarcato Ecumenico e dell’Ortodossia. Siatene consapevoli e fieri. Voi siete i custodi di un’eredità spirituale che bisogna continuare a far fruttificare, come nella parabola dei talenti.

Auguro una luminosa festa del Teofania a ognuno di voi.
Dio vi benedica.

Parigi, 19 gennaio, 2013

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