Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

domenica 1 marzo 2015

Domenica dell’Ortodossia

da A. Schemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974

Ogni domenica di Quaresima ha due temi, due significati. Da una parte, ciascuna domenica appartiene a una serie nella quale si manifestano il ritmo e le “dialettiche” spirituali della Quaresima. Dall’altra, nel corso dello sviluppo storico della Chiesa, quasi ogni singola domenica di Quaresima ha acquistato un secondo tema. Così, nella prima domenica la Chiesa celebra il “Trionfo dell’Ortodossia”, che ricorda la vittoria sull’iconoclastia e il ristabilimento della venerazione delle icone al concilio di Costantinopoli nell’843.

Il legame di questa celebrazione con la Quaresima è puramente storico: il primo trionfo dell’Ortodossia ebbe luogo in questa domenica particolare. Quanto al tema primo ed essenziale delle domeniche di Quaresima, sono in primo luogo le letture della Scrittura che ce lo rivelano. Per comprendere la loro successione, dobbiamo ancora una volta ricordare il legame che esisteva originariamente fra la Quaresima e il battesimo, e cioè il significato della Quaresima come preparazione al battesimo.

Queste letture, quindi, sono parte integrante della catechesi cristiana primitiva: esse spiegano e riassumono la preparazione del catecumeno al mistero pasquale del battesimo. Il battesimo è l’ingresso nella vita nuova inaugurata da Cristo. Al catecumeno, questa nuova vita per ora è solo annunciata e promessa, ed egli l’accetta per fede. Egli è come gli uomini dell’Antico Testamento che vivevano per la loro fede in una promessa di cui essi non vedevano il compimento. Questo è il tema della prima domenica.

Dopo aver fatto menzione dei giusti dell’Antico Testamento, l’epistola (Ebrei 11, 24-26.32-40; 12, 1-2) conclude: “Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa, avendo Dio predisposto qualcosa di meglio per noi...”.

Di che si tratta? La risposta ci è data dalla lettura dell’evangelo (Giovanni 1, 43-51) della prima domenica: “Vedrai cose maggiori di queste!... In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. Il che vuol dire: voi, catecumeni, voi che credete in Cristo, voi che chiedete di essere battezzati, che vi state preparando alla Pasqua, voi vedrete l’inaugurazione dei tempi nuovi, il compimento di tutte le promesse, la manifestazione del Regno. Ma vedrete questo solo se credete e vi pentite, se cambiate la vostra mentalità (metanoia), se ne avete il desiderio e ne accettate lo sforzo.

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