Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 26 agosto 2013

Una lettera di Mons. Gabriele, al clero e ai fedeli dell’Esarcato

Dal sito del Decanato d’Italia dell'Esarcato

Vladyka Gabriele

Dopo quasi otto mesi di silenzio, eccovi un segno di vita da parte mia, e questo a seguito di un incredibile numero di messaggi di sostegno e di solidarietà ricevuti successivamente alla mia subitanea partenza da Parigi. Voglio scusarmi per questo silenzio e per non avervi risposto. La mia salute nel frattempo è sensibilmente migliorata. Il tumore al cervello è contrastato, a quanto pare con successo, attraverso i trattamenti farmacologici. Ora posso camminare senza bastone, ho riacquistato una voce forte, insomma, sto di nuovo meglio. Da settembre celebrerò gli uffici a Maastricht una domenica al mese, mentre nelle restanti domeniche ho intenzione di visitare le parrocchie in diversi paesi. E una volta pienamente recuperato, ho il desiderio di recarmi regolarmente a Parigi.

Sono convinto che il successo del trattamento medico e il progresso della guarigione siano dovuti alle vostre sante preghiere e voglio ringraziarvi di tutto cuore. Voglio anche esprimere la mia gratitudine a coloro che sono venuti a Maastricht a farmi visita.

Ho capito che la situazione dell’Esarcato è problematica, soprattutto per quanto riguarda l’elezione di un nuovo arcivescovo. Vorrei chiedere a tutti voi di restare uniti e di mantenere l’unità in seno alla vostra parrocchia e tra le parrocchie dell’Esarcato. Io non ho più alcuna autorità, posso solo fare  un appello, perché vi amo tutti. È grazie alla forza di questo amore che noi siamo uniti.

Dio vi benedica!

+ Arcivescovo Gabriele

lunedì 19 agosto 2013

Egitto, intervista a Padre X: "L'Occidente non ha capito nulla, l'esercito difende il popolo"

Di Andrea Purgatori – Pubblicato il 18/8/2013 su Huffington Post

egitto intervista

Un Paese che rischia la guerra civile, una minoranza violenta che non accetta di aver perduto il potere, bande armate pronte a ogni devastazione e l’Occidente che come al solito non capisce e non si schiera con la maggioranza pacifica della popolazione che vuole una transizione verso la democrazia. Ecco l’analisi controcorrente dal Cairo di padre X, islamista e profondo conoscitore della realtà egiziana (non facciamo il suo nome per motivi di sicurezza personale).

Cosa sta succedendo in Egitto, padre?

Quello che l’informazione occidentale deviata non racconta.

In che senso?

Si parla solo dei Fratelli musulmani e non di tutto il resto. Di quello che è successo prima e dopo.

venerdì 9 agosto 2013

I messaggi dell'iconografia bizantina nell'Europa cristiana contemporanea

Da Orientamento Spirituale dell'Europa di Constantinos Charalampidis. Edizioni Kyromanos, Thessaloniki, 1997.

Ogni arte cela un suo ed esclusivo messaggio, naturalmente incomprensibile se non se ne conosce il codice silenzioso e mistico, che sono poi le linee, i colori e i volumi. Tentare di leggere un' opera d' arte e, nel nostro caso, un oggetto artistico appartenente storicamente e cronologicamente al mondo bizantino è quanto dobbiamo fare.

I pensieri ed i sentimenti dei bizantini sono impressi nelle opere dell'architettura, della pittura, della scultura e nei piccoli oggetti d' arte che si collocano in un amplissimo arco cronologico che va dai primi secoli del cristianesimo fino al 1453, alla caduta cioè di Costantinopoli sotto la dominazione turca.

L'arte bizantina, oltre a dilettare lo spettatore con i suoi capolavori, provoca e invita, attraverso il prisma di una visione spirituale-metafisica, ad una considerazione soprannaturale dei suoi eterni valori. Bisanzio, che continuò la tradizione come baluardo dell'arte antica, assimilò e descrisse in nuove forme rappresentative il mondo degli eletti dello spirito, costituiti dai santi e dai beati della Chiesa cristiana. La «colonizzazione» artistica dell'arte bizantina nell' Europa occidentale ha segnato il rinnovamento e la rivitalizzazione dell'arte europea.

martedì 6 agosto 2013

Mission: Impossible

Mi dispiace di non avere il tempo di tradurre questi due interessanti articoli (e sto utilizzando un computer non mio...) ma come al solito, potete utilizzare il prezioso traduttore di Google.

The celebration of 1025 years of the christening of Kyiv Rus sums up the failure of Russia’s religious expansion in Ukraine headed by Patriarch Kirill

August 6, 2013 ▪ Andriy Skumin

Fonte: The Ukrainian Week

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On January 27, 2009, the Russian Orthodox Church Council elected Kirill as the Patriarch of Moscow and All Rus. He was much younger and more ambitious than his predecessor, Alexy II. During his first months as Patriarch, Kirill disclosed the concepts of the church’s Russian World that was planned as an effective tool to consolidate a slew of post-Soviet states, given their sluggish political integration into the Kremlin’s neo-imperial projects. Over the four years since then, however, this “spiritual” expansion with a clear political background has fueled the opposite reaction in the countries Kirill had targeted.

Russia: assassinato un sacerdote che aveva difeso le "Pussy Riot"

P. Pavel Adelgueïm, un prete ortodosso che sosteneva il gruppo punk-rock femminista, è stato ucciso ieri in Russia.

Fonte: Le Figaro - Par Emeline Le Naour

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Pavel Adelgueïm avait défendu les Pussy Riot après leur «prière punk», le 21 février 2012, dans la cathédrale du Christ-Sauveur, à Moscou. Il notait à l’époque sur son blog : « Ces femmes ont démasqué le mensonge de l'Église orthodoxe russe et sa liaison peu naturelle avec la Fédération de Russie. » 
Lundi, ce prêtre orthodoxe de 75 ans a été retrouvé poignardé près d'une église de Pskov, une ville située non loin de la frontière entre la Russie et l’Estonie. Selon la police, Pavel Adelgueïm aurait été tué par un jeune déséquilibré qu’il hébergeait chez lui depuis quelques jours.

Les autorités n’ont pas fait de lien entre cet assassinat et l’engagement du prêtre, qui était cependant connu pour ses prises de position contre les liens étroits unissant l’État russe et l'Église. D’après l’AFP, sa disparition a suscité de nombreuses réactions et une vive émotion dans tout le pays. Qualifié de « dernier prêtre libre du Patriarcat de Moscou » par Andreï Kouraïev, un blogueur orthodoxe influent, Pavel Adelgueïm avait été emprisonné dans un goulag à l’époque soviétique. Nadejda Tolokonnikova et Maria Alekhina, deux membres des Pussy Riot, purgent toujours leurs peines dans des camps de travail en Mordovie et dans l’Oural.