Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

giovedì 31 ottobre 2013

+ Arcivescovo Gabriele di Comana (1946-2013). Eterna Memoria!

Pubblichiamo una breve biografia dell’Arcivescovo Gabriele dalla quale si colgono la fede, lo spessore interiore, le capacità, la tempra e l’amore che Sua Eminenza ha profuso in tutto il suo cammino sacerdotale e particolarmente nei nove anni alla guida dell’Esarcato. Che il Signore lo accolga dove i giusti riposano e conceda a noi un nuovo Arcivescovo capace di ricalcare le orme di Mons. Gabriele e di proseguire nel cammino da lui tracciato per il bene del nostro Esarcato.

In Memoriam

Dal sito dell’Esarcato

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L’Arcivescovo Gabriele di Comana, ex vescovo ordinario dell’Arcivescovado delle parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale ed Esarca del Patriarca Ecumenico, è morto il 26 ottobre scorso, a Maastricht (Paesi Bassi), all'età di 67 anni, dopo una lunga malattia. Egli è stato a capo dell'Arcivescovado delle parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale - la cui sede è a Parigi e che gode di uno status di autonomia interna in seno al Patriarcato ecumenico - dal maggio 2003 al gennaio 2013. La malattia lo portò infatti, l'8 gennaio scorso, a chiedere al Patriarca Ecumenico Bartolomeo di sollevarlo dalle sue funzioni, richiesta avallata dal Santo Sinodo, a partire dal 16 gennaio.

sabato 26 ottobre 2013

Le condoglianze dell'Assemblea dei Vescovi Ortodossi della Francia

Assemblea dei Vescovi Ortodossi della Francia
Comunicato: Nascita al cielo di Mons. Gabriele di Comana.
Eterna Memoria!

Cristo è risorto! In verità, Egli è risorto!

Parigi, 26 ottobre 2013

Eletto a capo dell'arcidiocesi delle Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale (Esarcato del Patriarcato Ecumenico) nel 2003, Sua Eminenza l'Arcivescovo Gabriele di Comana (+1946-2013) è stato il Vescovo diocesano dell'Arcidiocesi fino al gennaio 2013, quando ha richiesto di essere messo a riposo per motivi di salute.

Il riposo di Monsignor Gabriele, Arcivescovo di Comana


Con grande dolore annuncio che Sua Eminenza l'Arcivescovo Gabriele di Comana, Esarca emerito del Patriarca Ecumenico per le Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale, si è addormentato nel Signore questa notte a seguito di una lunga malattia. La sua memoria sia eterna!

venerdì 25 ottobre 2013

La Santa Sofia

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“Quando mi dissero: ‘andremo alla casa del Signore’, il mio spirito si è rallegrato e il mio cuore ha esultato” (cfr. Sal 121, 1), cantò Costantino, divenuto poi San Cirillo, malato e stanco. Fu allora che ebbe dal Signore il dono di una meravigliosa visione: in un prato delle giovani ragazze danzavano, ma una in particolare gli apparve bellissima e degna d’essere amata. La scelse così come sposa. Lei, accortasi del grande amore del giovane Costantino, gli svelò il suo nome: “Sofia”. Costantino le giurò amore per tutta la vita, divenendo così φιλόσοφο (filosofo), dall’unione delle parole φιλειν (filèin), "amare", e σοφία (sofìa), "sapienza".

venerdì 11 ottobre 2013

Il punto di vista Ortodosso sull'unità dei Cristiani

Dell’Archimandrita Placide Deseille

Estratto dalla rivista “Vjestnik Russkogo Hristianskogo Dvizenija”, n. 147, II – 1980, pp. 21-39; trad. A.S. in “Messaggero Ortodosso”, Roma, agosto-settembre 1986, n. 8-9, pp. 1-26.

1. Il concetto patristico dell’unità

Quando nel 1949 al congresso di Amsterdam fu costituito il Consiglio Ecumenico delle Chiese, l’arciprete G. Florovskij caratterizzò con le seguenti parole la posizione del teologo ortodosso in mezzo ai suoi colleghi che professavano un’altra fede: “Il teologo ortodosso può e deve rappresentare non solo l’attuale ‘Oriente’, quanto piuttosto l’antica cattolicità… Va da sé che l’antichità ha valore per quanto in essa ci fu d’integrale e di universale e non solo per la sua antichità. Nell’economia dell’ecumenismo l’ortodossia rappresenta il momento patristico”[1]. Naturalmente quest’integrità e sintesi di varie concezioni, proprie del rapporto delle prime generazioni cristiane nei confronti del Mistero della Chiesa, debbono essere adattate alle nuove necessità ed a situazioni senza precedenti. Tuttavia, fondandosi solo su di esse e cercando di non alterare nulla in esse, la Chiesa del nostro tempo troverà la via di una vivente fedeltà alla Tradizione.

venerdì 4 ottobre 2013

Sulla Santa Esichia del corpo e dell'anima

San Giovanni Climaco, Discorso XXVII

177. In quanto eternamente schiavi delle empie passioni e venuti a patti con loro, noi conosciamo in qualche modo come per esse siamo ingannati, i comportamenti che tengono, la dura tirannia, le malvagie astuzie e la violenza che esercitano gli spiriti del male sulla povera anima nostra. Altri invero per la potenza dello Spirito Santo si sono resi conto sul modo di allontanare le loro perverse suggestioni. Qualcuno infatti da Lui illuminato ha cominciato a capire cosa vuol dire essere stato liberato dalla sua affliggente malattia ora che ha riacquistato la salute; qualche altro che già sente il benessere della salute riacquistata fa induzioni e congetture sulla natura disanimante del morbo. Per parte nostra, paventiamo della nostra debolezza e quindi esitiamo ad affrontare il tema dell'esichia come del porto dell'anima, ben sapendo che c'è un cane appostato a questa tavola del santo convito, che ha deciso di rapinare l'anima sottraendo il pane dalla tavola e, portatoselo alla bocca, di correre lontano per mangiarselo in tutta tranquillità.