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lunedì 23 dicembre 2013

La “grazia breve” del presidente Putin

Dopo Khodorkovski (che avrebbe terminato di scontare la pena nell’agosto prossimo – n.d.r.), Putin libera le Pussy Riot (la loro pena sarebbe terminata nel marzo prossimo – n.d.r.): già fuori Maria Alyokhina.

La decisione in base all'amnistia votata dalla Duma. Attesa la scarcerazione anche di Nadia Tolokonnikova. La prima reazione: "E' solo propaganda". Nei giorni scorsi Putin aveva concesso la grazia all'ex oligarca Mikhail Khodorkovsky

Da: Repubblica.it

Dopo Khodorkovski, Putin libera le Pussy Riot: già fuori Maria Alyokhina

Maria Alyokhina al centro, tra Yekaterina Samutsevich (sinistra) e Nadezhda Tolokonnikova (destra) durante il processo a Mosca (ansa)

MOSCA - Una delle due componenti delle Pussy Riot in prigione, Maria Alyokhina, è stata scarcerata beneficiando dell'amnistia voluta dalla Duma, il provvedimento che aveva già concesso la scarcerazione agli attivisti di Green Peace, tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro. La liberazione di Maria arriva inoltre poco dopo la grazia con la quale il Cremlino ha rimesso in libertà l'ex oligarca Khodorkovski. Lo ha annunciato Piotr Verzilov, marito dell'altra Pussy Riot ancora in carcere, Nadia Tolokonnikova. "Alle 9,10 circa Masha è uscita dalla colonia penale numero 2 di Nizhni Novgorod. Ora è diretta alla stazione con il suo avvocato, da lì partirà per Mosca". Verzilov ha poi aggiunto che anche la moglie, al momento ricoverata nell'ospedale numero 1 del Servizio Penitenziario regionale di Krasnojarsk, potrebbe essere liberata entro il pomeriggio. La notizia, per ora, non trova però conferme ufficiali. Insieme a Nadia, Maria stava scontando una pena di due anni di reclusione per "teppismo motivato da odio religioso". Con altre tre compagne del gruppo punk femminista Pussy Riot, nel febbraio 2012, misero in scena una performance contro Vladimir Putin nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, con la quale si attirarono le ire del Patriarcato Ortodosso russo e dello stesso Cremlino, dove Putin si preparava a tornare per il suo terzo mandato presidenziale. La scadenza naturale della pena era prevista per il prossimo marzo, ma l'amnistia approvata la settimana scorsa dalla Duma ha offerto loro, inaspettatamente, la possibilità di uscire con qualche mese di anticipo. Ieri sera all'emittente televisiva indipendente russa 'Dozhd' un'amica di Alyokhina, Taisa Poliakova, aveva riferito l'intenzione di Maria di non usufruire dell'amnistia e di rimanere in carcere, temendo per la sorte delle altre detenute. Secondo quanto le ha raccontato la stessa Alyokhina in un recente colloquio, alcune sue compagne sono state minacciate più volte dall'amministrazione del penitenziario solo perché parlavano con lei. Maria è sicura che ora, dopo il suo rilascio, la situazione di quelle recluse peggiorerà. Per questo l'attivista si è detta pronta a chiedere il sostegno della Commissione di Vigilanza Pubblica affinché monitori le condizioni delle amiche rimaste in carcere.

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