Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

martedì 30 dicembre 2014

Ci si difende con la croce, non con gli amuleti e gli incantesimi

Parole attualissime di San Giovanni Crisostomo, dalle "Catechesi per i neofiti" 2, 5, in questo tempo di oroscopi, cartomanti, riti scaramantici e - perché no? - anche del dio-sondaggio.
 
Che cosa ne pensi di coloro che ricorrono ad incantesimi ed amuleti oppure si legano alla testa od ai piedi monete di bronzo con l'effigie di Alessandro il Macedone? Ebbene, dimmi: siamo proprio noi che, dopo la croce e la morte del Signore, dobbiamo riporre la nostra speranza di salvezza nell'immagine di un re pagano? Non sei a conoscenza delle opere straordinarie che la croce ha prodotto?

mercoledì 24 dicembre 2014

Messaggio di Natale di Sua Eminenza Job, Arcivescovo di Telmesso, Esarca del Patriarca Ecumenico,

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

Al clero, ai monaci e ai fedeli
dell’Arcivescovado delle Chiese ortodosse russe in Europa occidentale

Cari Padri, Fratelli e Sorelle amatissimi in Cristo,

anno dopo anno, l’avvicinarsi della festa della Natività di Cristo riempie di gioia i cristiani che si preparano a celebrare degnamente questa solennità. Dobbiamo rallegrarci, perché si è compiuta la profezia di Isaia: oggi, «un bambino è nato per noi, un figlio ci è dato» (Is 9,5). In verità, la festa che oggi celebriamo è la festa del Dio che si dona incarnandosi e umiliandosi per la vita del mondo. Questo è esattamente ciò che l’Apostolo Giovanni il Teologo afferma, dicendo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Senza questo dono sacrificale ricevuto da Dio, l’umanità non sarebbe mai stata in grado né di conoscere veramente Dio né di unirsi a lui per quanto possibile alla natura umana e di avere accesso al Regno celeste.

mercoledì 10 dicembre 2014

San Germano I Patriarca di Costantinopoli (715 - 730)

di Peter Plank, “Der Christliche Osten” 1985 / 1

Quando verso l’anno 725 si scatenò il terribile iconoclasmo nell’Impero bizantino - che doveva durare più di un secolo senza concedere tregua alla Chiesa, al governo, alla nazione e ai cittadini - sedeva sulla cattedra della capitale un uomo che all’inizio di questa lotta fu costretto a cedere dovendo arrendersi davanti al potere dei suoi vigorosi avversari, ma che alla fine vinse grazie al suo comportamento giusto e pio e alla sua fede incrollabile. Le sue potenti preghiere, i suoi pensieri e i suoi lavori non hanno perso fino ad oggi la loro efficacia.

San Germano era un distinto teologo che nelle sue opere si dedicava particolarmente alla venerazione della Santissima Vergine e Madre di Dio. Le sue allocuzioni ai suoi fedeli di quel lontano periodo hanno ancora oggi la forza di edificare colui che le ascolta. I suoi commenti della Divina Liturgia - come egli e la sua Chiesa la celebravano e celebrano ancora oggi - sono rimasti la base delle opere di quasi tutti i teologi ortodossi fino al tempo presente e spiegano ai loro fratelli nella fede il mistero sacro della Divina Liturgia e come avvicinarsi ad esso.

domenica 30 novembre 2014

Dal «Commento sul Vangelo di Giovanni» di san Cirillo di Alessandria

Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi

Nostro Signore Gesù Cristo stabilì le guide, i maestri del mondo e i dispensatori dei suoi divini misteri. Volle inoltre che essi risplendessero come luminari e rischiassero non soltanto il paese dei Giudei, ma anche tutti gli altri che si trovano sotto il sole e tutti gli uomini che popolano la terra. E' verace perciò colui che afferma: «Nessuno può attribuirsi questo onore, se non chi è chiamato da Dio» (Eb 5, 4). Nostro Signore Gesù Cristo ha rivestito gli apostoli di una grande dignità a preferenza di tutti gli altri discepoli.

I suoi apostoli furono le colonne e il fondamento della verità. Cristo afferma di aver dato loro la stessa missione che ebbe dal Padre. Mostrò così la grandezza dell'apostolato e la gloria incomparabile del loro ufficio, ma con ciò fece comprendere anche qual è la funzione del ministero apostolico.

mercoledì 26 novembre 2014

Sul Sacramento della Penitenza

Di P. Alexander Schmemann

A ciò che è stato detto sul Battesimo è necessario aggiungere alcune parole sul sacramento della penitenza. Per quanto riguarda l’attuale modo si accostarsi ad essa ed alla sua definizione teologica, essa è considerata come un sacramento a sé stante, la cui sostanza consiste nella remissione dei peccati in base all’autorità data dal Cristo ai sacerdoti. In questa concezione è completamente assente il legame di questo sacramento con il Battesimo, mentre l’antica tradizione della Chiesa lo faceva derivare proprio dal Battesimo: “Confesso un solo Battesimo in remissione dei peccati”. Dunque la remissione dei peccati non è un atto a parte, ma essa è unita al Cristo, il quale è il perdono e la nostra pace con Dio… E così pure il peccato consiste non solo nelle infrazioni di questo o di quel comandamento o principio, ma nella decadenza da Dio, per il fatto che, invece di Dio, l’uomo ha amato e preferito qualcosa “altro”, sia il mondo o se stesso. Da questo derivano e sono da esso generati tutti i rimanenti peccati ed in esso diventano inevitabili…

domenica 23 novembre 2014

Il santo Archimandrita Gabriel (Urgebadze, 1929 – 1995)

Vi presento un santo georgiano di cui non conoscevo l’esistenza - che mi è stata segnalata oggi dal mio confratello e concelebrante P. Sergio. San Gabriel è stato canonizzato dal santo Sinodo della Chiesa di Georgia il 20 dicembre 2012. Ho letto la sua vita e ne sono rimasto colpito. Ve la riporto così come pubblicata sul sito a lui dedicato; ho solo “sistemato” leggermente il testo in italiano, frutto evidentemente di una traduzione automatica. Sul sito troverete molte altre informazioni interessanti.

                                           

“La Verità sta nell’immortalità dell’Anima” – Monaco Gabriele

Il monaco georgiano Gabriele (al secolo Goderdzi Vassilievich Urgebadze) nacque a Tbilisi, in una casa al civico 11 in via Tetritskaro, il 26 Agosto 1929. Un eccezionale asceta che si è fatto “yurodivyi” (“folle per Cristo”); nella sua vita terrena Padre Gabriele ha compiuto una tale quantità di opere di amore e di misericordia che è impossibile raccontarle tutte in un solo libro.

Dai Discorsi di San Leone Magno

Sermones 57, 64, 59; De passione Domini VI, 4.XIII, 3.VIII, 6-7, in PL 54, 330.360.340-341.

Prima di essere tradito, il Signore aveva detto: lo, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me (Gv 12,32). Assumerò integralmente la causa del genere umano e reintegrerò perfettamente la natura andata, in precedenza, perduta. In me ogni languore sarà distrutto e ogni ferita troverà la guarigione. Quando Gesù subì la sua orrenda passione nella nostra natura, lo sconvolgimento dell'universo manifestò che il Signore, una volta innalzato, aveva davvero attirato tutto a sé. Mentre il Creatore pendeva dal patibolo, la creazione intera gemette, sperimentando con lui la trafittura dei chiodi della croce. Nulla rimase estraneo a quel supplizio: il cielo e la terra si unirono alle sofferenze dei Salvatore, infrangendo le pietre, spalancando i sepolcri, liberando i prigionieri dagli inferi, nascondendo i raggi del sole sotto l'orrore di fitte tenebre. Il mondo doveva rendere questa testimonianza al suo Creatore, quasi che nella morte del suo Autore, anche il cosmo volesse finire di esistere.

sabato 15 novembre 2014

Il canto romano-bizantino

Lo scisma del 1054 (la separazione della Chiesa di Roma dalla Chiesa Ortodossa) non fu solo una questione politica e religiosa ma anche di ordine culturale. Lo possiamo rinvenire ancora oggi se paragoniamo, ad esempio, le icone con le immagini religiose occidentali. Nel campo musicale l'Oriente e l'Occidente hanno seguito il loro cammino. Mentre l'Occidente è arrivato alla polifonia, l'Impero romano orientale ha portato la monodia a livelli senza precedenti.
 
La caduta di Costantinopoli nel 1453 ha comportato l'isolamento della cultura romano-bizantina che, nonostante ciò, ha continuato a svilupparsi, anche se segretamente, ignorata dal mondo occidentale. Per musica romano-bizantina si intende attualmente la musica religiosa ortodossa orientale.

mercoledì 29 ottobre 2014

Ebola virale: isterie mediatiche, bufale, complottismi, venditori di paura contagiano il globo

Cominciano ormai a circolare anche in Italia, su vari siti e blogs, farneticanti teorie negazioniste dell'esistenza del virus Ebola ed altrettanto farneticanti teorie complottistiche anti USA. Niente di nuovo, accadde - e accade tuttora - la stessa cosa nei riguardi del virus Hiv. Ho trovato questo articolo del 20 ottobre sulla Stampa che fa un po' il punto della situazione.



maria grazia bruzzone      @mar__bru

Teorie grottesche, cure ridicole, iniziative stravaganti, falsi, burle, cospirazioni. Sul web circola di tutto. Della serie come capitalizzare/strumentalizzare/esorcizzare una paura che cresce.

venerdì 24 ottobre 2014

I principi ispiratori del canto cristiano

Nella Liturgia ogni cosa ha la sua importanza e la sua concreta ragione d'essere. Il canto, assieme ad altri elementi, aiuta la persona ad entrare in un'atmosfera differente, un'atmosfera che, pur essendo in questo mondo, la conduce al di là delle contingenze terrene. Il credente sa che la presenza di Dio non viene mai meno. Infatti la Sacra Scrittura ricorda a più riprese che Dio è Colui che crea e mantiene in vita: "Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra" (Sal 103, 30).

Non è dunque Dio che deve farsi conoscere ma è l'uomo che deve saperlo incontrare. Il problema non sussiste dalla parte divina ma da quella umana. È per questo che la Tradizione della Chiesa insiste sempre sull'attenzione che l'uomo deve porre a se stesso, sulla purificazione del cuore e la lontananza dalle distrazioni. L'apertura della mente ad ogni pensiero vagante rende l'uomo simile al fiore che si esclude dai raggi solari quando china il proprio capo verso terra. Tutti gli elementi simbolici che compongono la Liturgia ricordano indefinitamente che Dio è vicino all'uomo, e lo esortano a sollevare e a detergere lo sguardo del suo spirito.

lunedì 20 ottobre 2014

Laurence Varaut "Maria Skobtsov – Santa Ortodossa vittima del nazismo (1891-1945)"

Dal blog Parlons d'Orthodoxie

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L’editore "Salvator" ha appena rieditato la biografia della beata Madre Maria, apparsa nel 2000 presso "Perrin" e da tempo esaurita, intitolata “Maria Skobtsov – Santa Ortodossa vittima del nazismo (1891-1945), Postfazione di Gabriele Matzneff”.

Presentazione: “Una russa dell’Impero, nata alla fine del XIX secolo, cresciuta nell’intellighenzia di San Pietroburgo, è coinvolta nell’arco di mezzo secolo in tutte le maggiori tragedie europee. Poetessa, attivista politica e sociale al tempo stesso, diventa monaca dopo due matrimoni e tre figli. Resistente eroica nella Parigi dell'Occupazione, muore come martire della fede a Ravensbrück, arrestata dopo aver salvato i bambini del Vel d'Hiv (il Velodromo d’Inverno di Parigi, n.d.r.) nascondendoli nei bidoni della spazzatura.

Canonizzata nel 2004 dal Patriarcato di Costantinopoli, ha lasciato in eredità ai posteri un'opera poetica, spirituale e artistica (era anche iconografa) che incontra un sempre maggiore interesse al di là del mondo ortodosso. Intellettuale e donna d'azione, pittrice e ricamatrice, amorevole e capace di lasciare tutto per una vita monastica atipica (fumava e non amava le preghiere troppo lunghe), ella suscitò controversie e continua a farlo, anche dopo la canonizzazione (ne sappiamo qualcosa… n.d.r.) ... È una figura femminile eccezionale, una santa la cui vita fu piuttosto avventurosa!

Link al video della trasmissione  «L’orthodoxie, ici et maintenant»: Mère Marie SKOBTSOV (1891-1945)

domenica 19 ottobre 2014

Lo staretz Paisij Velickovskij

In: “Messaggero Ortodosso”, Roma, agosto-settembre 1984 nn. 8-9.

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Lo Staretz Paisij ebbe una parte assai notevole nella rinascita del monachesimo e della vita ascetica in Russia. Egli stesso percorse una lunga via di ricerca spirituale e d’incertezze interiori e nel corso della sua vita, che superò i settanta anni, esercitò la sua influenza in varie località. Forse sono proprio queste peregrinazioni che, come lui, costrinsero altri ricercatori di Dio ad errare da un luogo ad un altro, una prova della decadenza della vita monastica in Russia.

venerdì 10 ottobre 2014

Come pregare a casa (di San Teofane il Recluso)

Affrettatevi, usciti dalla chiesa, ad andare direttamente nella vostra camera, salutate l’icona con alcune prostrazioni chiedendo al Signore di passare devotamente e con utilità per l’anima il tempo che vi si presenta di solitaria permanenza a casa. Bisognerà, quindi, riposare un po’, stando seduti. Non date, tuttavia, la possibilità ai pensieri di distrarsi; pronunciate, bensì, in voi stessi – senza pensare a nulla – le parole: “Signore, pietà! Signore, pietà!”.
 
L'angolo delle icone
 

mercoledì 8 ottobre 2014

Icona della Madre di Dio "Axion Estin"

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Durante il regno degli imperatori Basilio e Costantino Porfirogenito, quando il patriarcato era affidato a San Nicola Chrysoberge (984-995) a poca distanza da Karies, capitale del Monte Athos, in direzione del monastero di Pantokrator, viveva uno ieromonaco virtuoso e il suo giovane discepolo. Un sabato sera l'anziano partì per assistere alla vigilia della celebrazione, come ogni settimana, nel Protaton (la chiesa principale di un monastero, n.d.r.), lasciando solo il suo discepolo.

sabato 4 ottobre 2014

Kosmas d’Etolia: Profezie e Didachè (estratti)

PROFEZIE - BRANI
 
Raramente in un essere umano, si trovano riuniti così tanti carismi e tante virtù come in Kosmas. Principalmente, però, Dio gli diede il dono della profezia. E le lo diede insieme a tutte le altre virtù, per aiutarlo nel suo lavoro di missionario. Oggi possiamo constatare come il carisma della preveggenza fosse forte in lui. Infatti, san Kosmas profetizzò e vide cose di difficile comprensione per la gente del suo tempo.
 
Vide, pur vivendo nel diciottesimo secolo, che gli uomini avrebbero concepito dei mezzi per volare e l’utilizzo di questi in guerra: “Si vedranno volare uomini in cielo come uccelli e butteranno fuoco su altri uomini qui sulla terra, e quelli che sopravvivranno correranno ai cimiteri cercando di trovarvi rifugio gridando: “Uscite dalle tombe voi morti, per far entrare noi vivi” (l’aereo da guerra. La profezia si riferisce all’ultima guerra).

giovedì 18 settembre 2014

Il pastore sia accorto nel tacere, tempestivo nel parlare...

Dalla "Regola pastorale" di san Gregorio Magno, papa di Roma
 
Il pastore sia accorto nel tacere e tempestivo nel parlare, per non dire ciò ch'è doveroso tacere e non passare sotto silenzio ciò che deve essere svelato. Un discorso imprudente trascina nell'errore, così un silenzio inopportuno lascia in una condizione falsa coloro che potevano evitarla. Spesso i pastori malaccorti, per paura di perdere il favore degli uomini, non osano dire liberamente ciò ch'è giusto e, al dire di Cristo ch'è la verità, non attendono più alla custodia del gregge con amore di pastori, ma come mercenari. Fuggono all'arrivo del lupo, nascondendosi nel silenzio.

venerdì 12 settembre 2014

La Chiesa Ortodossa riconosce veramente quella Cattolica come Chiesa sorella? - Il punto di vista della tradizione teologica ed ecclesiale greca

di Yannis Spiteris. Tratto dalla rivista “Studi Ecumenici” gen./mar. 1996
 
Tutti i cristiani affermano di credere la “Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica”. Tuttavia non tutti la intendono nello stesso modo e soprattutto non sono unanimi nel determinare dove si trova esattamente questa Chiesa con le sue note specifiche e chi vi appartiene. È noto che “il fine ultimo del movimento ecumenico è il ristabilimento della piena unità visibile di tutti i battezzati. In vista di questa meta, tutti i risultati raggiunti sinora non sono che una tappa anche se promettente e positiva” (Ut unum sint, n. 77).

giovedì 4 settembre 2014

Dove porta la cultura umanistica?

Di San Justin Popovic
 
Qual è l’obiettivo della cultura ortodossa? Introdurre e realizzare, nel miglior modo possibile, il Divino nell’uomo e nel mondo che lo circonda; incarnare Dio nell’uomo e nel mondo. Ecco perché la cultura ortodossa è un incessante servizio a Cristo, nostro Dio, un incessante servizio divino. L’uomo serve Dio attraverso tutta la creazione; tutto quanto è attorno a lui lo introduce sistematicamente e regolarmente nel divino che appare in ogni sforzo e nella creatività umana. L’uomo riscopre ogni realtà divina nella natura che lo circonda in modo che tutto ciò che sta in essa, sotto la sua guida, possa servire Dio. Così tutta la creazione partecipa a una generale e vicendevole lode divina. Per la natura è necessario che l’uomo serva Dio.

lunedì 1 settembre 2014

Messaggio di S.S. il Patriarca ecumenico Bartolomeo I per il Giorno della salvaguardia del Creato

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+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA E PACE E MISERICORDIA DAL CREATORE, CONSERVATORE E GOVERNATORE
DI TUTTO IL CREATO IL SIGNORE E DIO E SALVATORE NOSTRO GESÙ CRISTO
Prot. N. 97

Fratelli e Figli benedetti nel Signore,

giovedì 28 agosto 2014

San Gregorio Palamas: Omelia 37 sulla Dormizione di Maria

L'omelia che oggi rivolgo alla vostra carità è dettata da un desiderio e da un debito: quello di riversare nelle vostre pie orecchie un discorso di salvezza, e da esso portare nutrimento alle vostre anime. Questo io voglio per l'amore che vi porto e per come è mio dovere secondo i sacri canoni. Ma non solo: ciò che più devo e amo fare a lode della chiesa è pronunciare la lode delle grandezze della sempre vergine e Madre di Dio. Il desiderio da semplice si fa duplice, e mi solleva, mi esorta e mi sollecita, mentre l'inesorabilità del debito mi fa addirittura violenza; ma la mia parola non è in grado di giungere a ciò che è oltre la parola, così come l'occhio non può guardare intensamente il sole.

domenica 24 agosto 2014

La risposta ortodossa alla dottrina latina del purgatorio al concilio di Ferrara-Firenze (1438-1439)

Questo articolo è tratto da Ivan Ostroumov, The History of the Council of Florence. Il libro è uno tra i più importanti in materia. In esso si possono chiaramente vedere le differenze tra i latini e la Chiesa ortodossa.
 
Introduzione (tratta dal libro di Padre Seraphim Rose "L’anima dopo la morte")
 
L’insegnamento ortodosso sullo stato delle anime dopo la morte è uno di quegli argomenti spesso non pienamente capiti neppure dagli stessi cristiani ortodossi, poiché il relativamente recente insegnamento latino sul "purgatorio" ha causato confusione perfino nelle menti delle persone più lontane dal cattolicesimo. La stessa dottrina ortodossa, comunque, spesso non è esposta in forma chiara e precisa. Forse l'esposizione più concisa di tale dottrina è fondata sugli scritti di san Marco d'Efeso al concilio di Firenze nel 1439, convocato particolarmente per rispondere, tra le altre cose, all'insegnamento latino sul purgatorio.
 
Questi scritti ci sono particolarmente preziosi poiché appartengono agli ultimi padri "bizantini" prima dell'era moderna e di tutte le sue confusioni teologiche. Costoro hanno concentrato la nostra attenzione alle fonti della dottrina ortodossa e ci hanno istruito su come avvicinare e capire le fonti stesse. Tali fonti sono: la Sacra Scrittura, le omelie dei Padri, la liturgia della Chiesa, le vite dei santi e determinate rivelazioni e visioni della vita dopo la morte come quelle contenute nel quarto libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno.

martedì 19 agosto 2014

San Gregorio Palamas: Omelia sulla Trasfigurazione

 
Da: Gregorio Palamas, "L’uomo mistero di luce increata", Ed. Paoline

Per la venerabile Trasfigurazione del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo. Si dimostra che la luce della Trasfigurazione è increata

1. Contemplando le meraviglie di Dio

Anche noi lodiamo e ci meravigliamo contemplando questa grande opera di Dio, cioè tutta la creazione visibile. La stessa lode e la stessa meraviglia avevano i sapienti pagani, pieni di stupore davanti alla creazione che scrutavano. Ma la nostra lode è a gloria del Creatore mentre quelli, sciagurati hanno adorato la creatura al posto del creatore. Vogliamo spiegare con chiarezza le parole dei Profeti, degli Apostoli e dei Padri, per il bene di tutti, e cantare allo Spirito, che ha parlato per bocca dei Profeti, degli Apostoli e dei Padri. Anche quelli che sono a capo di eresie pericolose si sforzano di interpretare queste parole, ma a danno di coloro che li seguono, e rifiutano la verità conforme alla fede, usando le parole dello Spirito contro lo Spirito.

venerdì 15 agosto 2014

San Gregorio Palamas: Omelia 7 "Sul digiuno"

Il mare tranquillo, che splende di luce viva, che scintilla e risponde con i suoi barbagli ai raggi per la levigatezza della sua superficie, è una visione dolce allo sguardo. Ma molto più piacevole è non solo vedere, ma anche intrattenersi a parlare con la Chiesa radunata come piace a Dio, libera da tumulti, misticamente illuminata dalla luce divina, quando risponde a quella luce levandosi con le proprie ali, e tende in alto le mani, gli occhi, ogni sensazione ed ogni intendimento.
 
Poiché dunque quest’oggi la grazia dello Spirito m’ha concesso questa amabile visione e voi tutti siete presenti, dopo aver trascorso insieme notte e giorno nel tempio di Dio, ed è possibile ora vedervi qui con il vostro impegno incessante, come alberi sovramondani, piantati presso i corsi delle acque dello Spirito, orsù, anch’io coopererò, per quanto posso, alle irrigazioni che da esso provengono, e come voi alle preghiere del mattino aggiungete le preghiere del giorno, così anche noi, per quanto lo concedono le circostanze, all’istruzione del mattino aggiungeremo quella della sera, per mostrarvi in modo più chiaro i raggiri attraverso i quali il nemico della nostra salvezza cerca con tutti i mezzi di vanificare non solo il digiuno, ma anche la nostra preghiera.

venerdì 8 agosto 2014

La cronaca della visita pastorale a San Remo dell’Arcivescovo Job di Telmesso

Segnalo che sul sito del Decanato d’Italia del nostro Esarcato sono stati pubblicati degli articoli sui momenti salienti della visita pastorale dell’Arcivescovo Job di Telmesso a San Remo. Qui di seguito trovate l’incipit degli articoli. Cliccando sul link “Leggi…” potrete leggere l’intero articolo direttamente sul sito.

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Visita di S. Em. l’Arcivescovo Job di Telmesso al monastero di Demonte

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Martedì 5 agosto 2014, Sua Eminenza l’Arcivescovo Job di Telmesso ha compiuto la sua prima visita pastorale al monastero femminile di Demonte (CN). Dopo essere stato accolto dalle monache, tra le quali è superiora Madre Scolastica, l’Arcivescovo ha presieduto un Moleben in onore di santa Maria Maddalena, alla quale il monastero è dedicato, essendo la Mirofora patrona delle valli occitane, nelle quali pure si trova il sito monastico.   Dopo… Leggi ...

giovedì 7 agosto 2014

Il concetto cristiano di morte

Di Padre Alexander Schmemann, da Russkaya mysl’, marzo 1980.
 
“Soffrì e fu sepolto. E di nuovo risorse…”. Dopo la Croce, dopo la discesa nella morte c’è la risurrezione dai morti – che è la principale, fondamentale e decisiva conferma del Simbolo della fede, una conferma da parte del cuore stesso del cristianesimo. Infatti “se Cristo non è risuscitato, allora la vostra fede è vana”. Queste sono le parole dell’apostolo Paolo, e rimangono ad oggi fondamentali per il cristianesimo. Il cristianesimo è una fede, prima di tutto e soprattutto, nel fatto che Cristo non è rimasto nella tomba, che la vita ha rifulso fuori dalla morte, e che nella risurrezione di Cristo dai morti, l’assoluta, totalizzante legge del morire e della morte, che non ammette eccezioni, in qualche modo è stata spazzata via e superata dall’interno.

mercoledì 6 agosto 2014

Visita pastorale a San Remo

Dal sito dell'Esarcato

Dal 31 luglio al 7 agosto 2014, Sua Eminenza l'Arcivescovo Giobbe di Telmesso ha fatto una visita pastorale a San Remo. Nel pomeriggio del 31 luglio egli ha presieduto una riunione pastorale del clero del Decanato d’Italia durante la quale l'Arcivescovo ha fatto un resoconto dei recenti avvenimenti nella vita della Chiesa ortodossa nel mondo e nella vita dell'Arcidiocesi, e poi ha discusso con il clero di varie questioni pastorali.

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giovedì 31 luglio 2014

Il significato allegorico della croce

Dalla Lettera di Barnaba, 10-12

Abramo circoncise, tra i suoi familiari, trecentodiciotto uomini (Gen. 27, 23-27; 14,14). Ebbene, quale era il significato allegorico a lui rivelato? Lo potete comprendere se osservate che la Scrittura dice diciotto e poi, separatamente, aggiunge trecento. Il numero diciotto si scrive con un iota (dieci) e un eta (otto): ti risulta "Gesù". Inoltre la Scrittura aggiunge trecento perché la lettera tau raffigura la croce, da cui sarebbe venuta la grazia. In conclusione, con le due prime lettere simboleggia Gesù, con la terza, la croce.

giovedì 24 luglio 2014

Dal trattato "Sui misteri" di sant'Ambrogio, vescovo di Milano

L'acqua non purifica senza lo Spirito Santo.

Ti è stato detto antecedentemente di non credere solo a ciò che vedi perché non abbia a dire: E' forse questo quel grande mistero che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d'uomo? (cfr. 1 Cor 2, 9). Vedo le acque che vedevo ogni giorno. Queste acque nelle quali spesso mi sono immerso senza mondarmi, sono proprio esse che devono mondarmi? Da questo impara che l'acqua non monda senza lo Spirito.

venerdì 18 luglio 2014

San Cipriano di Cartagine, vescovo e martire - dal trattato "Sulla morte"

Cacciata la paura della morte, pensiamo all'immortalità

Non dobbiamo fare la nostra volontà, ma quella di Dio. E' una grazia che il Signore ci ha insegnato a chiedere ogni giorno nella preghiera. Ma è una contraddizione pregare che si faccia la volontà di Dio, e poi, quando egli ci chiama e ci invita ad uscire da questo mondo, mostrarsi riluttanti ad obbedire al comando della sua volontà! Ci impuntiamo e ci tiriamo indietro come servitori caparbi. Siamo presi da paura e dolore al pensiero di dover comparire davanti al volto di Dio. E alla fine usciamo da questa vita non di buon grado, ma perché costretti e per forza. Pretendiamo poi onori e premi da Dio dopo che lo incontriamo tanto di malavoglia!

sabato 12 luglio 2014

29 giugno/12 luglio: festa dei santi protocorifei degli apostoli Pietro e Paolo

San Gregorio Palamas, Omelia 28 su Pietro e Paolo

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La memoria di ciascuno dei santi, che si celebra in questo giorno di festa, è portatrice di comune gioia per popoli e città, sudditi e principi e offre grandissimo giovamento a tutti coloro che di questa festa sono partecipi. La memoria del giusto è unita alle lodi, dice Salomone, il sapiente. Quando un giusto è lodato si rallegrano i popoli. Come infatti nella notte, quando si accende una lucerna, la luce appare per il vantaggio e il godimento di tutti i presenti, così avviene per la vita di ciascuno dei santi, vita cara a Dio, per la loro morte beata e per la grazia donata da Dio a ciascuno per la purezza della sua vita.

mercoledì 9 luglio 2014

Sondaggio: Alto il numero degli Ortodossi in Russia, ma solo pochi vanno in chiesa e pregano regolarmente

 
Mosca, 4 luglio Interfax - La quota di cittadini russi che si considerano ortodossi è cresciuta dal 52% nel 1997 al 68% nel 2014, hanno detto i sociologi della “Public Opinion Foundation” (FOM), citando un sondaggio.
 
Secondo l'indagine condotta a fine maggio in 100 città, paesi e villaggi in 43 regioni russe e che ha coinvolto 1.500 intervistati, il 19% dei russi non si ritiene religioso, il 6% sono musulmani, e l'1% si dichiarano come cristiani di confessione non ortodossa (cattolici, protestanti, battisti uniati, ecc.).
 
L’indagine ha mostrato che solo il 13% dei credenti ortodossi va in chiesa una volta al mese o più, prende la Comunione regolarmente, conosce le preghiere della Chiesa e legge le preghiere del mattino e della sera.

sabato 5 luglio 2014

Oggi, 5 luglio 2014 il Metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l'Ucraina si è addormentato nel Signore

Le 5 juillet 2014 Sa Béatitude le métropolite Vladimir de Kiev et de toute l'Ukraine a été rappelé à Dieu

Oggi, 5 luglio 2014 il Metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l'Ucraina è stato richiamato a Dio all’età di 78 anni, dopo una lunga e penosa malattia.

Dona, o Signore, riposo all’anima del tuo servo addormentato!

La paternità spirituale: note di un padre spirituale athonita

dell’archimandrita Sofronio
Tratto da: Père Sophrony, La prière, expérience de l’éternité, Le Sel de la Terre/Cerf, 1998.

Padre Sofronio
 
In un modo inatteso e incomprensibile, la Provvidenza divina mi ha posto in circostanze che mi hanno permesso di essere testimone, per un lungo periodo, della vita spirituale di numerosi asceti della Santa Montagna. Alcuni di essi furono disposti a rivelarmi degli aspetti della loro vita che non avevano certamente rivelato ad altri. Ero commosso di vedere degli eletti di Dio nascosti sotto apparenze modeste. A volte, custoditi da Dio, essi non comprendevano quale benedizione ricca riposava su loro.

martedì 1 luglio 2014

Il Patriarcato di Mosca ha perso l'Ucraina e potrebbe perdere ancora di più

Un affezionato lettore mi ha segnalato questo articolo in inglese di Euromaidan Press sulla situazione in Ucraina che offre un punto di vista molto diverso dall’orda di sciocchezze in cui ci si può imbattere nel web italiano. Qualcuno certamente obietterà che è di parte. Può darsi, ma non possiamo dar credito solo alla “Pravda”.
La traduzione è mia; come sempre, abbiate pazienza!

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Non c'è dubbio che il Patriarcato di Mosca si sia alienato molti ucraini a causa del suo sostegno alla politica del Cremlino, ma un analista di Kiev suggerisce che il suo declino in Ucraina e più in generale, riflette anche la dipendenza della sua gerarchia dal potere statale, qualcosa che non può più contare di avere in Ucraina.

A causa dell'aggressione di Mosca contro l'Ucraina, Kiev ha bloccato al Patriarca Kirill l’accesso al paese, chiara conferma che "per lungo tempo [lui e la sua Chiesa] hanno perso lo stato ucraino come partner delle relazioni ecclesiali, sostiene l’esperta di questioni religiose Tatyana Derkach.

lunedì 30 giugno 2014

Il mistero dell’aldilà nella tradizione orientale

di Pavel Evdokimov
 
da: Bulletin saint Jean-Baptiste, VIII, 1968; ripreso in L’amour fou de Dieu, Seuil, 1973.
 

1. LA MORTE
 
Il silenzio dei morti pesa sui vivi. Tuttavia, da Cristo in poi la morte è cristiana, non è più un intruso, ma la grande iniziatrice. “Regina dei terrori”, secondo Giobbe, la morte ferma le profanazioni abituali e le dimenticanze, colpisce con il suo avvenimento irreversibile. Non ha un’esistenza in essa stessa, non è la vita che è un fenomeno della morte, ma è la morte che è un fenomeno provvisorio della vita. Come la negazione è posteriore alla dichiarazione, è un fenomeno secondario e principalmente parassitario. Dopo la rottura dell’equilibrio iniziale, la morte diventa il destino “naturale” dei “mortali” pur essendo contro natura, cosa che spiega l’angoscia dei morenti.

sabato 21 giugno 2014

Aperta a Riga una mostra dedicata a Santa Madre Maria (Skobtsov)

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Da Parlons d'Orthodoxie

A Riga (Lettonia) è stata aperta una mostra dedicata all’opera artistica, poetica e teologica di Madre Maria Skobtsov. Madre Maria morì come partigiana nelle camere a gas di Ravensbrück.

Una targa commemorativa era stata inaugurata nel 2012 al numero 21 dello stabile di via Elisabetta, dove la futura Madre Maria nacque nel 1891. A Riga è stata anche fondata una “Associazione degli amici di Madre Maria”.

venerdì 20 giugno 2014

Simpaticissima…

“Qualsiasi cosa facciate, date sempre il 100%” – “A meno che non stiate donando il sangue”

Grazie a stmaterne.blogspot.it

giovedì 19 giugno 2014

Metropolita Anthony Bloom (19/6/1914–4/8/2003): Parlare della morte ai morenti

Da Contacts, vol. 27, no. 89, 1975. Traduzione a cura di Tradizione Cristiana.

Il testo che presentiamo è tratto dalla trascrizione degli interventi seguiti dopo una conferenza tenuta dal vescovo Anthony sul tema “Come un vivente ritornato dai morti”.

Domanda: Sono uno studente di medicina a contatto con molte persone che moriranno senza saperlo o rifiutando di saperlo. Quale può essere il mio ruolo in quanto cristiano, dato che io stesso non sono ancora in grado di vivere ogni momento come l’ultimo?

sabato 14 giugno 2014

Lettera Patriarcale al clero e ai fedeli dell’Esarcato

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

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Vostra Eminenza Arcivescovo Giobbe di Telmesso, amato fratello nello Spirito Santo e concelebrante della nostra umile persona, Esarca delle parrocchie ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale sotto il Trono Ecumenico, pii chierici e diaconi, onorabili dignitari e tutti i cristiani benedetti di questo Esarcato patriarcale, che la grazia e la pace di Dio siano con voi con la nostra preghiera e la nostra benedizione.

venerdì 13 giugno 2014

La deificazione, scopo della vita umana

Dell’Archimandrita Giorgio, igumeno del Monastero di San Gregorio sul Monte Athos
 
La questione del destino della nostra vita è di primaria importanza e riguarda il tema più importante dell’uomo: lo scopo della sua esistenza sulla terra. Se l’uomo si orienta correttamente su questo problema, se comprende la sua vera destinazione, allora è capace di affrontare correttamente gli affari quotidiani della sua vita, le relazioni con gli altri uomini, gli studi, la professione, il matrimonio, il mantenimento e l’educazione della prole. Se non si appoggia su questa base, allora fallirà negli altri scopi della vita. Che significato può avere il prossimo quando la vita umana, nel suo complesso, non ha senso?

martedì 3 giugno 2014

Ucraina: Il Metropolita Alexander (Drabinko) pronostica una separazione tra Chiesa Ortodossa ucraina e il Patriarcato ortodosso di Mosca

Da Parlons d'Orthodoxie – la traduzione è mia.
 
Il Metropolita Alexander (Drabinko), segretario del Primate della Chiesa Ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca), ha pubblicato sul suo blog una dichiarazione il cui testo è il seguente:
 
 
"Le milizie del sud-est dell'Ucraina non godono di un ampio sostegno popolare, esse sono costituite da "separatisti". Si supponeva che il sud-est si pronunciasse contro l'integrazione europea dell'Ucraina. Ma è diventato chiaro negli ultimi mesi che l'ipotesi secondo la quale la popolazione di questa regione sarebbe impregnata di una "mentalità sovietica " era infondata. Le forze esterne che sognavano di suscitare divisioni in Ucraina non sono state in grado di farlo. Solo una minoranza di persone supportano i separatisti di Donetsk e di Lugansk . Le "milizie ortodosse del Donbass" non hanno nulla in comune con l'Ortodossia. 

Ucraina: La vecchia accusa di nazismo per demonizzare il nemico

Di Padre Vladimir Zelinskij – Da Avvenire.it

Come prende l’avvio un sistema totalitario? Dov’è la sua radice segreta? Non solo nella polizia, nel regime dell’unico partito, con il padre della nazione che accarezza i bambini e ne uccide i genitori. La sua fonte si cela nella scelta mirata del nemico da smascherare e da demonizzare. Ricordiamo le grandi rivoluzioni del secolo scorso, quella bolscevica o quella nazista; prima di battere la strada della futura gloria, si voleva abbattere gli spettri esecrabili del passato. Adesso il mostro che ha scatenato la crisi russa-ucraina, sfiorando la guerra, sarebbe il nazismo il cui immancabile spauracchio troverebbe una nuova residenza a Kiev. Non affermerei che si tratti di un nemico immaginario, ma ridurre tutta la nazione – che cerca una propria identità sotto la bandiera giallo-azzurra – al nazismo di vecchio stampo è come identificare le centinaia di migliaia di badanti che prestano un lavoro umile e faticoso (a volte, davvero cristiano) nelle famiglie italiane con qualche mafioso dell’Europa dell’Est che intrattiene le proprie sporche faccende in Italia (ciò che è stato confermato dalle elezioni presidenziali; due cosiddetti “fascisti” e un comunista hanno ricevuto circa 1% dei voti per ciascuno).

Ucraina: Quella "sacra collera" che riemerge in Russia

Di Padre Vladimir Zelinskij (del nostro Esarcato) – Da Avvenire.it

Se facciamo un bilancio molto sintetico di tutto ciò che è successo tra Ucraina e Russia in questi mesi, dobbiamo riconoscere l’ennesima sconfitta di quest’ultima. Non si tratta, naturalmente, della sconfitta sul campo di battaglia, ma della seduzione dell’enfasi del pensiero unico, rinfocolato dall’odio, che serve da copertura di tutto ciò che si fa con il freddo calcolo politico.
Il crollo dell’Unione Sovietica, secondo le parole di Putin, è stato la più grande tragedia del XX secolo e, dunque, sarebbe una gloria recuperare almeno una parte di questa perdita. Con il passare degli anni, questo recupero potrebbe giustificare tutto. Non soltanto i miliardi spariti (non si sa dove), ma anche il sacrificio della libertà, strangolata ogni giorno con nuove leggi, già adottate o in progetto (come, ad esempio, contro internet, "invenzione della Cia"). Tutto ciò che pian piano ha cominciato a sparire dal 1987, vale a dire: l’armonia (coatta, appassionata ed entusiasta) del numero uno con le folle, la sintonia degli accademici e intellettuali con i "semplici" nella "sacra collera" verso le sagome dei nemici, la fusione della televisione di Stato con il cervello delle masse, la regia del patriottismo sfrenato e dell’aggressività incontrollabile contro tutti coloro che "non sono con noi" e che soltanto il padre carismatico della nazione (che l’ha provocata ed orchestrata) può calmare con le sue parole sagge e moderate… Tutto questo sta ritornando, non solo per un ordine dall’alto, ma anche riemergendo dal subconscio collettivo.

giovedì 29 maggio 2014

San Gregorio Palamas: Omelia 22 sull’Ascensione

Vedete la nostra comune festa e questa letizia, che il nostro Signore Gesù Cristo ha donato, con la sua risurrezione e la sua ascensione, a coloro che credono in lui? Essa è sgorgata dal dolore. Vedete questa vita, o, meglio, questa immortalità? Essa si è manifestata a noi passando attraverso la morte. Vedete la sublime altezza del cielo, verso il quale, innalzato, ascese il Cristo, e la gloriosissima gloria nella quale è glorificato nella carne? Egli la ottenne attraverso l'umiliazione e l'infamia. Così anche l'Apostolo dice di lui: Umiliò se stesso, fattosi obbediente fino alla morte, alla morte di croce. Per questo Dio lo ha innalzato e gli ha dato un nome sopra ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, degli abitatori del cielo, della terra e degli inferi, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre.

San Gregorio Palamas: Omelia 21 sull’Ascensione

I giudei festeggiavano la Pasqua della legge, cioè il passaggio dall'Egitto alla terra di Palestina; abbiamo festeggiato anche noi la Pasqua dell'evangelo, cioè il passaggio della nostra natura, innestata in Cristo, dalla morte alla vita, dalla corruzione all'immortalità. Quale discorso potrà dimostrare la superiorità della nostra Pasqua nei confronti delle solennità dell'antica legge e del tema delle antiche feste? Discorso umano non saprebbe esprimere degnamente l'altezza di questa eccellenza; ma la Sapienza consustanziale del Padre, il Verbo di Dio che precede i tempi e le essenze, che nel suo amore si è fatto una cosa sola con noi e con noi ha vissuto, ci ha mostrato oggi il motivo per festeggiare le sue opere, straordinariamente più alto anche di questa altezza.

lunedì 26 maggio 2014

Dichiarazione congiunta del Papa Francesco e del Patriarca Bartolomeo

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

A seguito del loro primo incontro durante il congiunto pellegrinaggio apostolico a Gerusalemme, Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo hanno firmato una dichiarazione congiunta, di cui riportiamo il testo italiano (Fonte: Asia News). Per il testo francese e inglese qui. I due primati sottolineano la necessità di procedere verso il ristabilimento della piena comunione tra le due Chiese, di promuovere la famiglia fondata sul matrimonio, la cura per il creato e la preghiera per la pace nel mondo.

                                            

martedì 20 maggio 2014

Dai "Capitoli sulla perfezione spirituale" di Diàdoco di Fotice, vescovo

Si deve amare solo Dio

Chi ama se stesso non può amare Dio; chi invece non ama se stesso a motivo delle più importanti ricchezze dell'amore di Dio, costui ama Dio. Da questo deriva che egli non cerca mai la sua gloria, ma la, gloria di Dio. Chi infatti ama se stesso cerca la propria gloria, mentre chi ama Dio cerca la gloria del suo creatore.

E’ proprio dell'anima che sperimenta e ama Dio cercare sempre la sua gloria in tutto ciò che fa, dilettarsi della sottomissione alla sua volontà, perché la gloria appartiene a Dio a motivo della sua maestà, mentre all'uomo conviene la sottomissione per il conseguimento della familiarità con Dio. Quando anche noi facciamo in questo modo, siamo felici della gloria del Signore e, sull'esempio di Giovanni Battista, cominciamo a dire: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Gv 3, 30).

giovedì 15 maggio 2014

«Feuillet de l’Exarchat»: maggio 2014

Nel numero 67 (maggio 2014) del foglio informativo digitale dedicato alla vita dell’Esarcato e le attività delle sue parrocchie è stato dato uno spazio speciale al Decanato d’Italia.

PDF_ICONA    Scarica il pdf : versione francese, versione inglese, versione tedesca

Ai seguenti link è possibile leggere, in versione italiana, gli articoli di P. Vladimir Zelinsky e di P. Sergio Mainoldi, dedicati rispettivamente all’Ortodossia in Italia e alla storia recente del Decanato.

La figura di Paisij Veličkovskij

1. Storia di una santità come fermento di umanità
 
Di Padre Elia Citterio
 

La figura di Paisij Veličkovskij è stata riportata all’attenzione della coscienza ecclesiale in questi ultimi anni con la sua canonizzazione da parte della Chiesa Ortodossa russa e romena, rispettivamente nel 1988 e nel 1992. L’opera di questo grande monaco e starets, che guidava una comunità di circa un migliaio di fratelli, ha costituito senza dubbio un avvenimento di prima grandezza nella storia moderna della Chiesa Ortodossa. Qual è l’importanza di questa figura, celebrata ma ancora poco conosciuta tanto tra i cristiani d’oriente che tra quelli d’occidente?

lunedì 12 maggio 2014

Ipotesi di riferimenti alla sindone nella Liturgia bizantina

Del liturgista cattolico don Nicola Bux

Introduzione

La liturgia bizantina, propria delle Chiese ortodosse nate da quella di Costantinopoli, ma anche delle Chiese greco-cattoliche, conserva alcuni riferimenti indiretti alla presenza e venerazione delle reliquie della Passione di Cristo provenienti da Gerusalemme 1. Tralasciando la questione dell’autenticità, non si può fare a meno di osservare, il nutrito elenco di autori e opere greche che fanno menzione e trattano del Mandylion, reliquia del volto di Cristo, ritenuta perduta da taluni studiosi, o reliquia dell’intero corpo, identificabile per altri con la Sindone di Torino:

giovedì 1 maggio 2014

La Santa Madre Maria Skobtsova: donna dai mille volti, madre in mille modi

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Questo articolo, adattato da uno scritto del 1999 del rev. P. Michael Plekon, e pubblicato originariamente sull’ottimo sito Ortodossia-russa.net è un ritratto vibrante e significativo della Santa Martire Maria che ho piacere di condividere in occasione del decimo anniversario della sua canonizzazione (1° maggio 2004) assieme ai suoi compagni nel martirio, P. Dimitri Klépinine, Iuri Skobtsov (figlio di Madre Maria), Elia Fondaminski, e del Sacerdote Alexis Medvedkov, dal Santo Sinodo della Chiesa di Costantinopoli.

Suggerisco anche il post del blog della Chiesa russa in Francia "Parlons d'Orthodoxie" che segnala un servizio dedicato "à une des figures les plus marquantes de la sainteté orthodoxe contemporaine en France : Mère Marie SKOBTSOV (+1891-1945)" 

lunedì 28 aprile 2014

Cacciata la paura della morte, pensiamo all'immortalità

Dal trattato «Sulla morte» di san Cipriano di Cartagine, vescovo e martire
 
Non dobbiamo fare la nostra volontà, ma quella di Dio. E' una grazia che il Signore ci ha insegnato a chiedere ogni giorno nella preghiera. Ma è una contraddizione pregare che si faccia la volontà di Dio, e poi, quando egli ci chiama e ci invita ad uscire da questo mondo, mostrarsi riluttanti ad obbedire al comando della sua volontà! Ci impuntiamo e ci tiriamo indietro come servitori caparbi. Siamo presi da paura e dolore al pensiero di dover comparire davanti al volto di Dio. E alla fine usciamo da questa vita non di buon grado, ma perché costretti e per forza. Pretendiamo poi onori e premi da Dio dopo che lo incontriamo tanto di malavoglia!

mercoledì 23 aprile 2014

Johann Sebastian Bach, Cantata BWV 54 “Widerstehe doch der Sünde”

 
Widerstehe doch der Sünde (Resisti al peccato) BWV 54 è una cantata bellissima, molto particolare e inconsueta nella produzione del grande Kapellmeister Johann Sebastian Bach. Bach compose la cantata per contralto solista a Weimar durante il periodo di permanenza del compositore come organista e poi come Conzertmeister; la prima esecuzione avvenne il 24 marzo 1714. È effettivamente la sua prima cantata composta per una voce solista.
 
Dicevo che è una cantata inconsueta per lo schema formale assai particolare che nella successione di aria con da capo, recitativo e seconda aria affidati al solista, senza parti corali, e nella scrittura virtuosistica mostra indubbiamente l’influsso dell’opera seria e della cantata secolare italiana.

lunedì 7 aprile 2014

Omelia 14 sull’Annunciazione di San Gregorio Palamas

Quando il salmista profeta enumerava le forme della creazione, contemplando in esse la sapienza di Dio, pieno di meraviglia, mentre scriveva, gridò: Come sono magnifiche le tue opere, o Signore; tutto tu hai fatto nella tua sapienza. E per me ora quale parola sarà adeguata all'inno, mentre tento, per quanto mi è possibile, di proclamare la manifestazione nella carne del Verbo, creatore del tutto? Se infatti tutto ciò che esiste trabocca di meraviglia, e se il passaggio dal non essere all'essere è cosa divina e merita di essere celebrata con molti inni, quanto è più mirabile e divino, quanto più merita le nostre lodi il fatto che Dio, e non solo Dio, ma il vero Dio, diventi uno degli esseri e si faccia partecipe della nostra natura, anche se questa non è stata capace o non ha voluto custodire la dignità in cui era stata crea­ta, e per questo giustamente è stata scacciata negli abissi della terra?

sabato 29 marzo 2014

Il metodo di accordatura per arpa di Bochsa

Lo spauracchio di ogni arpista è l’accordatura del proprio strumento. Alzi la mano chi si diverte ad accordare l’arpa ed è soprattutto sempre soddisfatto del risultato! Se siete stufi di passare, come dice una battuta, metà del vostro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare scordati, continuate a leggere.

Con l'avvento degli accordatori elettronici le nostre vite (almeno per quanto riguarda l'accordatura) sono apparentemente diventate più facili, per certi versi, rispetto a quelle degli arpisti dei tempi passati, ma in realtà gli accordatori ci hanno (im)posto alcuni nuovi problemi.

venerdì 28 marzo 2014

Il significato allegorico della croce

Dalla Lettera di Barnaba, 10-12

Abramo circoncise, tra i suoi familiari, trecentodiciotto uomini (Gen. 27, 23-27; 14,14). Ebbene, quale era il significato allegorico a lui rivelato? Lo potete comprendere se osservate che la Scrittura dice diciotto e poi, separatamente, aggiunge trecento. Il numero diciotto si scrive con un iota (dieci) e un eta (otto): ti risulta "Gesù". Inoltre la Scrittura aggiunge trecento perché la lettera tau raffigura la croce, da cui sarebbe venuta la grazia. In conclusione, con le due prime lettere simboleggia Gesù, con la terza, la croce.

giovedì 20 marzo 2014

La Divina Liturgia Bizantina 2: L’evoluzione della Divina Liturgia Bizantina

Di Robert F. Taft

In questo capitolo cercherò di collocare l’evoluzione della liturgia eucaristica bizantina nel contesto più ampio della storia liturgica, usandola come un “modello” o “caso di studio” con cui illustrare alcuni dei principi metodologici generali enunciati nel capitolo precedente.

Come abbiamo visto, dopo la pace di Costantino nel 313, quando il culto cristiano divenne il cerimoniale pubblico di una Chiesa affrancata da restrizioni civili e divenuta rapidamente un’importante forza sociale, lo sviluppo liturgico si fece più rapido. È in questo periodo che noi per la prima volta sentiamo parlare del rito bizantino. Certamente si può dire che tale rito caratterizza questo periodo della storia liturgica. Perché è il rito della nuova capitale di Costantino, la cui fondazione nel 315 inaugura la nuova era della cristianità costantiniana o imperiale.

lunedì 10 marzo 2014

Messaggio conclusivo della Sinassi dei Primati delle Chiese Ortodosse

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Tradotto e pubblicato da fosilaron.tumblr.com

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Per grazia di Dio, i Primati delle Sante Chiese Ortodosse Autocefale, ai fedeli ortodossi in tutto il mondo, a tutti i nostri fratelli e sorelle cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà: noi estendiamo la benedizione di Dio e i nostri saluti di amore e pace.

giovedì 6 marzo 2014

La Divina Liturgia Bizantina 1: L’analisi strutturale delle unità liturgiche

Di Robert F. Taft uno dei maggiori liturgisti e storici della Liturgia del nostro tempo

Con un’ammirabile audacia, gli autori francofoni mettono in piazza una teoria in fìeri affinché i critici la discutano prima di riprendere ciò che rimane e sistemarlo per una seconda edizione. Si coprono il fianco chiamando le loro sortite esquisses, jalons, essais. Le pagine seguenti non sono niente più di questo. Non propongono il metodo per studiare la liturgia, nemmeno una metodologia organica, completa. Sono semplicemente alcune riflessioni sul metodo che nel mio lavoro ho trovato fruttuoso. Allo stato presente della situazione metodo logica, tra i professionisti del nostro mestiere, forse non ci si può aspettare di più.

Tuttavia, il metodo comparativo ha qualcosa in comune con lo strutturalismo: entrambi sono modi di rendere intelligibile attraverso la sistematizzazione. Non c’è comunicazione senza chiarezza, non c’è chiarezza senza comprensione, non c’è comprensione senza organizzazione - e organizzazione significa sistema. La linguistica strutturale, ad esempio, tenta di sviluppare sistemi unificati, “ossature di intelligibilità”, come li chiamo, per scoprire la struttura e le leggi fondamentali di come funziona il linguaggio.

venerdì 28 febbraio 2014

L’umanesimo è un arianesimo

Di San Justin Popovic, L’homme e le Dieu-Homme, L’Âge d’Homme, Lausanne, 1989, p. 140-141.

L’Arianesimo (dottrina di Ario [c.250-c.336] che negava la divinità del Figlio di Dio, di Gesù Cristo) non è stato ancora sepolto, oggi è più alla moda e più diffuso che mai. Si è sparso come l’anima nel corpo dell’Europa contemporanea. Se considerate la cultura dell’Europa, vedrete, sotterraneamente nascosto, l’Arianesimo; tutto si limita all’uomo, e solo a lui, e il Teantropo [= Dio-uomo], il Cristo, è ridotto ai limiti dell’uomo.
 
È con il fermento dell’Arianesimo che si è sviluppata la filosofia dell’Europa, la sua scienza e la sua civilizzazione, ed in parte la sua religione. Ovunque e sistematicamente, il Cristo è abbassato all’uomo “puro”: conseguentemente il Teantropo è disincarnato. Ario compie continuamente la sua opera. “La Religione nei limiti della pura ragione” di Kant, non è nulla di diverso che la nuova edizione dell’Arianesimo.

mercoledì 26 febbraio 2014

Il Patriarca Ecumenico sulla situazione in Ucraina


A seguito dei tragici eventi delle ultime settimane in Ucraina, Sua Eminenza l'Arcivescovo Job di Telmessos ha celebrato una panychida nella cattedrale, dove si prega già da alcune settimane per l'Ucraina e per il ripristino della pace in quel paese, domenica 23 febbraio, dopo la Divina Liturgia, in memoria delle persone uccise nelle recenti manifestazioni. L’Arcivescovo Job invita anche le altre parrocchie dell'Arcidiocesi a fare lo stesso.

Inoltre, Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha pubblicato il seguente messaggio per quanto riguarda la tragica situazione in Ucraina (visibile anche in inglese su Youtube):

Ucraina, la Russia ritira gli aiuti. Blindati russi arrivano a Sebastopoli

L'Europa fa sapere che dopo la formazione del governo (rinviata a giovedì) potrebbe concedere aiuti al Paese. Fmi: "Pronti a dare sostegno". Nell'est organizzate brigate di autodifesa per evitare che la protesta filooccidentale investa la zona orientale



domenica 16 febbraio 2014

Concerto di musica tradizionale irlandese…

…dell’arpista Dearbhail Finnegan che quest’anno abbiamo invitato per un workshop di 4 giorni. Se qualche lettore si trovasse a passare da quelle parti sarà il benvenuto!

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sabato 8 febbraio 2014

La Tutta-Santa Madre di Dio

Di Vladimir Lossky
 
Da: “Le dogme de l’Immaculèe Conception”, in La vie spirituelle, 677 (1987), 635-641; pubblicato in italiano in La Madre di Dio, coll. “Testi di spiritualità ortodossa”, 6, Magnano (VC), 1994, 17-23.
 
Lasciandosi fuorviare da una rassomiglianza di espressioni verbali o da ingannevoli associazioni di idee, alcuni sono indotti a confondere la dottrina della Chiesa romano-cattolica sull’immacolata concezione di Maria con il dogma della concezione verginale di nostro Signore Gesù Cristo. La prima, che è un’innovazione del cattolicesimo romano, è connessa alla nascita della Vergine, mentre il secondo, che è tesoro comune della fede cristiana, riguarda la natività di nostro Signore Gesù Cristo, «il quale, per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal cielo e si è incarnato per opera dello Spirito santo nel seno della vergine Maria, e si è fatto uomo».

venerdì 31 gennaio 2014

Visita del Patriarca Ecumenico Bartolomeo alla Cattedrale Sant’Alexander Nevsky

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Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

Nel quadro della sua visita a Parigi, mercoledì 29 gennaio 2014 Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I si è recato alla Cattedrale Sant’Alexander Nevsky, dove ha presieduto un Te Deum alla presenza di molti sacerdoti e fedeli dell’Arcivescovado.

Alla fine della celebrazione, Sua Eminenza l’Arcivescovo Job di Telmesso ha fatto omaggio a Sua Santità il Patriarca Ecumenico di un’icona di Sant’Alexander Nevsky e ha pronunciato il seguente discorso:

Dal "Commento sui salmi" di sant'Ambrogio di Milano

Apri la tua bocca alla parola di Dio

Sia sempre nel nostro cuore e sulla nostra bocca la meditazione della sapienza e la nostra lingua esprima la giustizia. La legge del nostro Dio sia nel nostro cuore (cfr. Sal 36, 30). Per questo la Scrittura ci dice: "Parlerai di queste cose quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Dt 6, 7).
 
Parliamo dunque del Signore Gesù, perché egli è la Sapienza, egli è la Parola, è la Parola di Dio. Infatti è stato scritto anche questo: Apri la tua bocca alla parola di Dio. Chi riecheggia i suoi discorsi e medita le sue parole la diffonde. Parliamo sempre di lui. Quando parliamo della sapienza, è lui colui di cui parliamo, così quando parliamo della virtù, quando parliamo della giustizia, quando parliamo della pace, quando parliamo della verità, della vita, della redenzione, è di lui che parliamo. Apri la tua bocca alla parola di Dio, sta scritto. Tu la apri, egli parla. Per questo Davide ha detto: Ascolterò che cosa dice in me il Signore” (cfr. Sal 84, 9) e lo stesso Figlio di Dio dice: "Apri la tua bocca, la voglio riempire" (Sal 80, 11).

sabato 25 gennaio 2014

12 / 25 gennaio: Santa Tatiana, martire a Roma (226-235)

The Holy Martyress Tatiana was born into an illustrious Roman family -- her father was thrice elected consul. He was secretly a christian and raised his daughter devoted to God and the Church. Having reached the age of maturity, Tatiana did not enter into marriage but with all her strength devoted herself to the Church. She was made deaconess in one of the Roman churches and served God, in fasting and prayer tending the sick and helping the needy. By her righteousness Tatiana gained in future to be crowned with the crown of martyrdom.

lunedì 20 gennaio 2014

Brian Boru, re supremo d’Irlanda: mille anni fra storia e leggenda

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Quest’anno (esattamente il 23 aprile) ricorrono mille anni dalla morte del re Brian Bórumha mac Cennétig, più noto con il nome inglese di Brian Boru e irlandese di Brian Boraime. Nato nel 941 nei pressi di Killaloe (allora Kincora), nell'attuale contea di Clare, suo padre era Cennétig mac Lorcáin, sovrano di Thomond, mentre sua madre era Bé Binn ingen Murchada, figlia del re del Connacht occidentale.

L’Irlanda era a quel tempo (e lo fu anche in seguito) dilaniata da guerre interne tra clan rivali e spesso invasori stranieri si alleavano con uno o più clan locali per muovere guerra ai clan di altri territori, salvo poi sottomettere sia i vinti che gli alleati. Re Brian fu un re di clan che seppe unire abili doti diplomatiche a prove di forza e di coraggio in guerra, riuscendo ad essere eletto, nel 1002, sovrano supremo d’Irlanda (Ard Rì), carica che in realtà era poco più che onorifica e di rappresentanza e non permetteva di esercitare una effettiva influenza sull’unità nazionale del Paese.

domenica 12 gennaio 2014

Breve storia della musica e dell’arpa in Irlanda

Tratto da: http://digilander.libero.it/alfstone/la_musica_irlandese.htm

“A causa dell’imperfezione della sua natura, l’uomo è condannato a subire lo scorrere del tempo (…); il fenomeno della musica ci è dato al solo scopo di stabilire un ordine delle cose, che comprenda soprattutto una relazione tra l’uomo ed il tempo”. Igor Stravinsky, Chroniques de ma Vie.

Anche se non vi è dubbio sul ruolo del tutto particolare che la musica riveste in Irlanda, è facile constatare che i vari tentativi di un approccio storico a questo argomento hanno sempre avuto una certa colorazione di militanza ideologica. La musica tradizionale sembra avere una connotazione di carattere immutabile, eterno; ascoltando certe argomentazioni, si potrebbe pensare che i druidi danzassero le jigs, o che le ballate irlandesi risalgano all’alto Medio Evo. Inizieremo con il retroterra storico della musica irlandese, non potendosi disegnare un quadro complessivo (ammesso che esista) su di essa, a meno di risalire alle sue origini.

martedì 7 gennaio 2014

Strenne natalizie

Sin da quando è stato inserito nel catalogo di Cristianesimo Ortodosso nel mese di aprile del 2013, “L’Arpa di Davide” è praticamente sempre rimasto nella “top ten” del rating del catalogo, ovvero i 10 siti più “gettonati” nel web ortodosso, insieme con il sito del Decanato d'Italia dell’Arcivescovado per le chiese ortodosse russe in Europa occidentale. Oggi pomeriggio L’Arpa di Davide ha raggiunto il ragguardevole punteggio di 72, oltre ad aver superato i 50.000 accessi e le 100.000 pagine visitate. Il sito del Decanato era a quota 81. il tutto documentato da questo screen-shot. Non male, no? Grazie a tutti i lettori!

Rilavamento Rating

lunedì 6 gennaio 2014

Il Cristo è nato

Di San Justin Popovic
 
 
In verità Dio è nato sulla terra come uomo. Perché? “Perché noi vivessimo per mezzo suo” (1 Giov. 4, 9). Infatti senza l’Uomo-Dio Gesù Cristo la vita dell’uomo è un assurdo degno del suicidio. Giacché la morte è il suo cuore ed essa, non c’è dubbio, è il più grande e più spaventoso assurdo tra i tanti che ci sono nella vita dell’uomo. Dare un senso alla morte significa dare un senso alla vita in tutta la sua profondità, altezza, infinità. Ma ciò è fatto solo da Dio, il quale ama tutti gli uomini e per l’infinito amore si fa uomo e rimane per l’eternità nel mondo umano come Uomo-Dio.

venerdì 3 gennaio 2014

Discorso VI per la Natività di San Leone Magno, papa di Roma antica († 461)

PL 54, 213-216

L’infanzia, che il Figlio di Dio non ha ritenuto indegna della sua maestà, si sviluppò con il crescere dell’età nella piena maturità dell’uomo. Certo, compiutosi il trionfo della passione e della risurrezione, appartiene al passato tutto l’abbassamento da lui accettato per noi: tuttavia la festa d’oggi rinnova per noi i sacri inizi di Gesù, nato dalla Vergine Maria. E mentre celebriamo in adorazione la nascita del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare il nostro inizio: la nascita di Cristo segna l’inizio del popolo cristiano; il natale del Capo è il natale del Corpo.

Sebbene tutti i figli della Chiesa ricevano la chiamata ciascuno nel suo momento e siano distribuiti nel corso del tempo, pure tutti insieme, nati dal fonte battesimale, sono generati con Cristo in questa natività, così come con Cristo sono stati crocifissi nella passione, risuscitati nella risurrezione, collocati alla destra del Padre nell’ascensione.