Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

venerdì 31 gennaio 2014

Visita del Patriarca Ecumenico Bartolomeo alla Cattedrale Sant’Alexander Nevsky

Patriarca

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

Nel quadro della sua visita a Parigi, mercoledì 29 gennaio 2014 Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I si è recato alla Cattedrale Sant’Alexander Nevsky, dove ha presieduto un Te Deum alla presenza di molti sacerdoti e fedeli dell’Arcivescovado.

Alla fine della celebrazione, Sua Eminenza l’Arcivescovo Job di Telmesso ha fatto omaggio a Sua Santità il Patriarca Ecumenico di un’icona di Sant’Alexander Nevsky e ha pronunciato il seguente discorso:

Dal "Commento sui salmi" di sant'Ambrogio di Milano

Apri la tua bocca alla parola di Dio

Sia sempre nel nostro cuore e sulla nostra bocca la meditazione della sapienza e la nostra lingua esprima la giustizia. La legge del nostro Dio sia nel nostro cuore (cfr. Sal 36, 30). Per questo la Scrittura ci dice: "Parlerai di queste cose quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Dt 6, 7).
 
Parliamo dunque del Signore Gesù, perché egli è la Sapienza, egli è la Parola, è la Parola di Dio. Infatti è stato scritto anche questo: Apri la tua bocca alla parola di Dio. Chi riecheggia i suoi discorsi e medita le sue parole la diffonde. Parliamo sempre di lui. Quando parliamo della sapienza, è lui colui di cui parliamo, così quando parliamo della virtù, quando parliamo della giustizia, quando parliamo della pace, quando parliamo della verità, della vita, della redenzione, è di lui che parliamo. Apri la tua bocca alla parola di Dio, sta scritto. Tu la apri, egli parla. Per questo Davide ha detto: Ascolterò che cosa dice in me il Signore” (cfr. Sal 84, 9) e lo stesso Figlio di Dio dice: "Apri la tua bocca, la voglio riempire" (Sal 80, 11).

sabato 25 gennaio 2014

12 / 25 gennaio: Santa Tatiana, martire a Roma (226-235)

The Holy Martyress Tatiana was born into an illustrious Roman family -- her father was thrice elected consul. He was secretly a christian and raised his daughter devoted to God and the Church. Having reached the age of maturity, Tatiana did not enter into marriage but with all her strength devoted herself to the Church. She was made deaconess in one of the Roman churches and served God, in fasting and prayer tending the sick and helping the needy. By her righteousness Tatiana gained in future to be crowned with the crown of martyrdom.

lunedì 20 gennaio 2014

Brian Boru, re supremo d’Irlanda: mille anni fra storia e leggenda

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Quest’anno (esattamente il 23 aprile) ricorrono mille anni dalla morte del re Brian Bórumha mac Cennétig, più noto con il nome inglese di Brian Boru e irlandese di Brian Boraime. Nato nel 941 nei pressi di Killaloe (allora Kincora), nell'attuale contea di Clare, suo padre era Cennétig mac Lorcáin, sovrano di Thomond, mentre sua madre era Bé Binn ingen Murchada, figlia del re del Connacht occidentale.

L’Irlanda era a quel tempo (e lo fu anche in seguito) dilaniata da guerre interne tra clan rivali e spesso invasori stranieri si alleavano con uno o più clan locali per muovere guerra ai clan di altri territori, salvo poi sottomettere sia i vinti che gli alleati. Re Brian fu un re di clan che seppe unire abili doti diplomatiche a prove di forza e di coraggio in guerra, riuscendo ad essere eletto, nel 1002, sovrano supremo d’Irlanda (Ard Rì), carica che in realtà era poco più che onorifica e di rappresentanza e non permetteva di esercitare una effettiva influenza sull’unità nazionale del Paese.

domenica 12 gennaio 2014

Breve storia della musica e dell’arpa in Irlanda

Tratto da: http://digilander.libero.it/alfstone/la_musica_irlandese.htm

“A causa dell’imperfezione della sua natura, l’uomo è condannato a subire lo scorrere del tempo (…); il fenomeno della musica ci è dato al solo scopo di stabilire un ordine delle cose, che comprenda soprattutto una relazione tra l’uomo ed il tempo”. Igor Stravinsky, Chroniques de ma Vie.

Anche se non vi è dubbio sul ruolo del tutto particolare che la musica riveste in Irlanda, è facile constatare che i vari tentativi di un approccio storico a questo argomento hanno sempre avuto una certa colorazione di militanza ideologica. La musica tradizionale sembra avere una connotazione di carattere immutabile, eterno; ascoltando certe argomentazioni, si potrebbe pensare che i druidi danzassero le jigs, o che le ballate irlandesi risalgano all’alto Medio Evo. Inizieremo con il retroterra storico della musica irlandese, non potendosi disegnare un quadro complessivo (ammesso che esista) su di essa, a meno di risalire alle sue origini.

martedì 7 gennaio 2014

Strenne natalizie

Sin da quando è stato inserito nel catalogo di Cristianesimo Ortodosso nel mese di aprile del 2013, “L’Arpa di Davide” è praticamente sempre rimasto nella “top ten” del rating del catalogo, ovvero i 10 siti più “gettonati” nel web ortodosso, insieme con il sito del Decanato d'Italia dell’Arcivescovado per le chiese ortodosse russe in Europa occidentale. Oggi pomeriggio L’Arpa di Davide ha raggiunto il ragguardevole punteggio di 72, oltre ad aver superato i 50.000 accessi e le 100.000 pagine visitate. Il sito del Decanato era a quota 81. il tutto documentato da questo screen-shot. Non male, no? Grazie a tutti i lettori!

Rilavamento Rating

lunedì 6 gennaio 2014

Il Cristo è nato

Di San Justin Popovic
 
 
In verità Dio è nato sulla terra come uomo. Perché? “Perché noi vivessimo per mezzo suo” (1 Giov. 4, 9). Infatti senza l’Uomo-Dio Gesù Cristo la vita dell’uomo è un assurdo degno del suicidio. Giacché la morte è il suo cuore ed essa, non c’è dubbio, è il più grande e più spaventoso assurdo tra i tanti che ci sono nella vita dell’uomo. Dare un senso alla morte significa dare un senso alla vita in tutta la sua profondità, altezza, infinità. Ma ciò è fatto solo da Dio, il quale ama tutti gli uomini e per l’infinito amore si fa uomo e rimane per l’eternità nel mondo umano come Uomo-Dio.

venerdì 3 gennaio 2014

Discorso VI per la Natività di San Leone Magno, papa di Roma antica († 461)

PL 54, 213-216

L’infanzia, che il Figlio di Dio non ha ritenuto indegna della sua maestà, si sviluppò con il crescere dell’età nella piena maturità dell’uomo. Certo, compiutosi il trionfo della passione e della risurrezione, appartiene al passato tutto l’abbassamento da lui accettato per noi: tuttavia la festa d’oggi rinnova per noi i sacri inizi di Gesù, nato dalla Vergine Maria. E mentre celebriamo in adorazione la nascita del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare il nostro inizio: la nascita di Cristo segna l’inizio del popolo cristiano; il natale del Capo è il natale del Corpo.

Sebbene tutti i figli della Chiesa ricevano la chiamata ciascuno nel suo momento e siano distribuiti nel corso del tempo, pure tutti insieme, nati dal fonte battesimale, sono generati con Cristo in questa natività, così come con Cristo sono stati crocifissi nella passione, risuscitati nella risurrezione, collocati alla destra del Padre nell’ascensione.