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mercoledì 26 febbraio 2014

Il Patriarca Ecumenico sulla situazione in Ucraina


A seguito dei tragici eventi delle ultime settimane in Ucraina, Sua Eminenza l'Arcivescovo Job di Telmessos ha celebrato una panychida nella cattedrale, dove si prega già da alcune settimane per l'Ucraina e per il ripristino della pace in quel paese, domenica 23 febbraio, dopo la Divina Liturgia, in memoria delle persone uccise nelle recenti manifestazioni. L’Arcivescovo Job invita anche le altre parrocchie dell'Arcidiocesi a fare lo stesso.

Inoltre, Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha pubblicato il seguente messaggio per quanto riguarda la tragica situazione in Ucraina (visibile anche in inglese su Youtube):

20 febbraio 2014

Figli e amici cari in Ucraina e all'estero,

E' con il cuore oppresso che seguiamo gli eventi sempre più tragici che accadono in Ucraina nelle ultime settimane. Noi consideriamo i nostri fratelli e sorelle in Ucraina come nostra carne e sangue. "Noi sopportiamo la stessa sofferenza che voi sopportate e operiamo con voi per la vostra gioia", come dice San Paolo.

Come Patriarca Ecumenico, è nostra grande responsabilità di richiamare alla pace le autorità, in una nazione democratica e indipendente dove i suoi eletti, sia nel governo che nell'opposizione, hanno la responsabilità ultima di tutelare la dignità della vita umana tra i loro cittadini. Non ci può essere spazio per la brutalità e lo spargimento di sangue in una nazione democratica nel ventunesimo secolo.

Come vescovo ortodosso, il nostro dovere pastorale e spirituale ci obbliga a denunciare tutte le violenze e le aggressioni tra polizia e manifestanti, che hanno portato alla perdita ingiustificata di vite innocenti. Tutte le parti devono scegliere ad ogni costo il dialogo piuttosto che il disordine e la mediazione piuttosto che la forza. Non c'è posto per abusi di potere in una nazione le cui radici cristiano risalgono al primo millennio.

Infine, nello spirito della ricorrenza dello scorso anno che celebrava i 1025 anni dalla conversione della Rus’ kievana alla fede e alla civiltà cristiana da parte dei nostri predecessori della Chiesa di Costantinopoli, noi siamo tenuti, in nome dell’ethos della cultura e della libertà data da Dio a tutti gli uomini come dono divino, a condannare la presente e spietata brutalità e ad insistere su una soluzione pacifica e ragionevole ai problemi interni dell'Ucraina per il bene del suo popolo e per la gloria di Dio. Possa Egli guidare il governo eletto dell'Ucraina a tal fine benedetto.

Cari amici, benché nella Chiesa Ortodossa ci prepariamo alla Grande Quaresima attraverso le prossime domeniche del giudizio e del perdono, facciamo appello ad ogni persona di fede e di buona volontà di pregare e di digiunare per la tregua e la pace in seno al nostro amato e prezioso popolo in Ucraina.

"Che la grazia e la pace di Dio nostro Padre sia con tutti voi". Amen.

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