Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

sabato 29 marzo 2014

Il metodo di accordatura per arpa di Bochsa

Lo spauracchio di ogni arpista è l’accordatura del proprio strumento. Alzi la mano chi si diverte ad accordare l’arpa ed è soprattutto sempre soddisfatto del risultato! Se siete stufi di passare, come dice una battuta, metà del vostro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare scordati, continuate a leggere.

Con l'avvento degli accordatori elettronici le nostre vite (almeno per quanto riguarda l'accordatura) sono apparentemente diventate più facili, per certi versi, rispetto a quelle degli arpisti dei tempi passati, ma in realtà gli accordatori ci hanno (im)posto alcuni nuovi problemi.

venerdì 28 marzo 2014

Il significato allegorico della croce

Dalla Lettera di Barnaba, 10-12

Abramo circoncise, tra i suoi familiari, trecentodiciotto uomini (Gen. 27, 23-27; 14,14). Ebbene, quale era il significato allegorico a lui rivelato? Lo potete comprendere se osservate che la Scrittura dice diciotto e poi, separatamente, aggiunge trecento. Il numero diciotto si scrive con un iota (dieci) e un eta (otto): ti risulta "Gesù". Inoltre la Scrittura aggiunge trecento perché la lettera tau raffigura la croce, da cui sarebbe venuta la grazia. In conclusione, con le due prime lettere simboleggia Gesù, con la terza, la croce.

giovedì 20 marzo 2014

La Divina Liturgia Bizantina 2: L’evoluzione della Divina Liturgia Bizantina

Di Robert F. Taft

In questo capitolo cercherò di collocare l’evoluzione della liturgia eucaristica bizantina nel contesto più ampio della storia liturgica, usandola come un “modello” o “caso di studio” con cui illustrare alcuni dei principi metodologici generali enunciati nel capitolo precedente.

Come abbiamo visto, dopo la pace di Costantino nel 313, quando il culto cristiano divenne il cerimoniale pubblico di una Chiesa affrancata da restrizioni civili e divenuta rapidamente un’importante forza sociale, lo sviluppo liturgico si fece più rapido. È in questo periodo che noi per la prima volta sentiamo parlare del rito bizantino. Certamente si può dire che tale rito caratterizza questo periodo della storia liturgica. Perché è il rito della nuova capitale di Costantino, la cui fondazione nel 315 inaugura la nuova era della cristianità costantiniana o imperiale.

lunedì 10 marzo 2014

Messaggio conclusivo della Sinassi dei Primati delle Chiese Ortodosse

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Tradotto e pubblicato da fosilaron.tumblr.com

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Per grazia di Dio, i Primati delle Sante Chiese Ortodosse Autocefale, ai fedeli ortodossi in tutto il mondo, a tutti i nostri fratelli e sorelle cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà: noi estendiamo la benedizione di Dio e i nostri saluti di amore e pace.

giovedì 6 marzo 2014

La Divina Liturgia Bizantina 1: L’analisi strutturale delle unità liturgiche

Di Robert F. Taft uno dei maggiori liturgisti e storici della Liturgia del nostro tempo

Con un’ammirabile audacia, gli autori francofoni mettono in piazza una teoria in fìeri affinché i critici la discutano prima di riprendere ciò che rimane e sistemarlo per una seconda edizione. Si coprono il fianco chiamando le loro sortite esquisses, jalons, essais. Le pagine seguenti non sono niente più di questo. Non propongono il metodo per studiare la liturgia, nemmeno una metodologia organica, completa. Sono semplicemente alcune riflessioni sul metodo che nel mio lavoro ho trovato fruttuoso. Allo stato presente della situazione metodo logica, tra i professionisti del nostro mestiere, forse non ci si può aspettare di più.

Tuttavia, il metodo comparativo ha qualcosa in comune con lo strutturalismo: entrambi sono modi di rendere intelligibile attraverso la sistematizzazione. Non c’è comunicazione senza chiarezza, non c’è chiarezza senza comprensione, non c’è comprensione senza organizzazione - e organizzazione significa sistema. La linguistica strutturale, ad esempio, tenta di sviluppare sistemi unificati, “ossature di intelligibilità”, come li chiamo, per scoprire la struttura e le leggi fondamentali di come funziona il linguaggio.