Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 30 giugno 2014

Il mistero dell’aldilà nella tradizione orientale

di Pavel Evdokimov
 
da: Bulletin saint Jean-Baptiste, VIII, 1968; ripreso in L’amour fou de Dieu, Seuil, 1973.
 

1. LA MORTE
 
Il silenzio dei morti pesa sui vivi. Tuttavia, da Cristo in poi la morte è cristiana, non è più un intruso, ma la grande iniziatrice. “Regina dei terrori”, secondo Giobbe, la morte ferma le profanazioni abituali e le dimenticanze, colpisce con il suo avvenimento irreversibile. Non ha un’esistenza in essa stessa, non è la vita che è un fenomeno della morte, ma è la morte che è un fenomeno provvisorio della vita. Come la negazione è posteriore alla dichiarazione, è un fenomeno secondario e principalmente parassitario. Dopo la rottura dell’equilibrio iniziale, la morte diventa il destino “naturale” dei “mortali” pur essendo contro natura, cosa che spiega l’angoscia dei morenti.

sabato 21 giugno 2014

Aperta a Riga una mostra dedicata a Santa Madre Maria (Skobtsov)

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Da Parlons d'Orthodoxie

A Riga (Lettonia) è stata aperta una mostra dedicata all’opera artistica, poetica e teologica di Madre Maria Skobtsov. Madre Maria morì come partigiana nelle camere a gas di Ravensbrück.

Una targa commemorativa era stata inaugurata nel 2012 al numero 21 dello stabile di via Elisabetta, dove la futura Madre Maria nacque nel 1891. A Riga è stata anche fondata una “Associazione degli amici di Madre Maria”.

venerdì 20 giugno 2014

Simpaticissima…

“Qualsiasi cosa facciate, date sempre il 100%” – “A meno che non stiate donando il sangue”

Grazie a stmaterne.blogspot.it

giovedì 19 giugno 2014

Metropolita Anthony Bloom (19/6/1914–4/8/2003): Parlare della morte ai morenti

Da Contacts, vol. 27, no. 89, 1975. Traduzione a cura di Tradizione Cristiana.

Il testo che presentiamo è tratto dalla trascrizione degli interventi seguiti dopo una conferenza tenuta dal vescovo Anthony sul tema “Come un vivente ritornato dai morti”.

Domanda: Sono uno studente di medicina a contatto con molte persone che moriranno senza saperlo o rifiutando di saperlo. Quale può essere il mio ruolo in quanto cristiano, dato che io stesso non sono ancora in grado di vivere ogni momento come l’ultimo?

sabato 14 giugno 2014

Lettera Patriarcale al clero e ai fedeli dell’Esarcato

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

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Vostra Eminenza Arcivescovo Giobbe di Telmesso, amato fratello nello Spirito Santo e concelebrante della nostra umile persona, Esarca delle parrocchie ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale sotto il Trono Ecumenico, pii chierici e diaconi, onorabili dignitari e tutti i cristiani benedetti di questo Esarcato patriarcale, che la grazia e la pace di Dio siano con voi con la nostra preghiera e la nostra benedizione.

venerdì 13 giugno 2014

La deificazione, scopo della vita umana

Dell’Archimandrita Giorgio, igumeno del Monastero di San Gregorio sul Monte Athos
 
La questione del destino della nostra vita è di primaria importanza e riguarda il tema più importante dell’uomo: lo scopo della sua esistenza sulla terra. Se l’uomo si orienta correttamente su questo problema, se comprende la sua vera destinazione, allora è capace di affrontare correttamente gli affari quotidiani della sua vita, le relazioni con gli altri uomini, gli studi, la professione, il matrimonio, il mantenimento e l’educazione della prole. Se non si appoggia su questa base, allora fallirà negli altri scopi della vita. Che significato può avere il prossimo quando la vita umana, nel suo complesso, non ha senso?

martedì 3 giugno 2014

Ucraina: Il Metropolita Alexander (Drabinko) pronostica una separazione tra Chiesa Ortodossa ucraina e il Patriarcato ortodosso di Mosca

Da Parlons d'Orthodoxie – la traduzione è mia.
 
Il Metropolita Alexander (Drabinko), segretario del Primate della Chiesa Ortodossa ucraina (Patriarcato di Mosca), ha pubblicato sul suo blog una dichiarazione il cui testo è il seguente:
 
 
"Le milizie del sud-est dell'Ucraina non godono di un ampio sostegno popolare, esse sono costituite da "separatisti". Si supponeva che il sud-est si pronunciasse contro l'integrazione europea dell'Ucraina. Ma è diventato chiaro negli ultimi mesi che l'ipotesi secondo la quale la popolazione di questa regione sarebbe impregnata di una "mentalità sovietica " era infondata. Le forze esterne che sognavano di suscitare divisioni in Ucraina non sono state in grado di farlo. Solo una minoranza di persone supportano i separatisti di Donetsk e di Lugansk . Le "milizie ortodosse del Donbass" non hanno nulla in comune con l'Ortodossia. 

Ucraina: La vecchia accusa di nazismo per demonizzare il nemico

Di Padre Vladimir Zelinskij – Da Avvenire.it

Come prende l’avvio un sistema totalitario? Dov’è la sua radice segreta? Non solo nella polizia, nel regime dell’unico partito, con il padre della nazione che accarezza i bambini e ne uccide i genitori. La sua fonte si cela nella scelta mirata del nemico da smascherare e da demonizzare. Ricordiamo le grandi rivoluzioni del secolo scorso, quella bolscevica o quella nazista; prima di battere la strada della futura gloria, si voleva abbattere gli spettri esecrabili del passato. Adesso il mostro che ha scatenato la crisi russa-ucraina, sfiorando la guerra, sarebbe il nazismo il cui immancabile spauracchio troverebbe una nuova residenza a Kiev. Non affermerei che si tratti di un nemico immaginario, ma ridurre tutta la nazione – che cerca una propria identità sotto la bandiera giallo-azzurra – al nazismo di vecchio stampo è come identificare le centinaia di migliaia di badanti che prestano un lavoro umile e faticoso (a volte, davvero cristiano) nelle famiglie italiane con qualche mafioso dell’Europa dell’Est che intrattiene le proprie sporche faccende in Italia (ciò che è stato confermato dalle elezioni presidenziali; due cosiddetti “fascisti” e un comunista hanno ricevuto circa 1% dei voti per ciascuno).

Ucraina: Quella "sacra collera" che riemerge in Russia

Di Padre Vladimir Zelinskij (del nostro Esarcato) – Da Avvenire.it

Se facciamo un bilancio molto sintetico di tutto ciò che è successo tra Ucraina e Russia in questi mesi, dobbiamo riconoscere l’ennesima sconfitta di quest’ultima. Non si tratta, naturalmente, della sconfitta sul campo di battaglia, ma della seduzione dell’enfasi del pensiero unico, rinfocolato dall’odio, che serve da copertura di tutto ciò che si fa con il freddo calcolo politico.
Il crollo dell’Unione Sovietica, secondo le parole di Putin, è stato la più grande tragedia del XX secolo e, dunque, sarebbe una gloria recuperare almeno una parte di questa perdita. Con il passare degli anni, questo recupero potrebbe giustificare tutto. Non soltanto i miliardi spariti (non si sa dove), ma anche il sacrificio della libertà, strangolata ogni giorno con nuove leggi, già adottate o in progetto (come, ad esempio, contro internet, "invenzione della Cia"). Tutto ciò che pian piano ha cominciato a sparire dal 1987, vale a dire: l’armonia (coatta, appassionata ed entusiasta) del numero uno con le folle, la sintonia degli accademici e intellettuali con i "semplici" nella "sacra collera" verso le sagome dei nemici, la fusione della televisione di Stato con il cervello delle masse, la regia del patriottismo sfrenato e dell’aggressività incontrollabile contro tutti coloro che "non sono con noi" e che soltanto il padre carismatico della nazione (che l’ha provocata ed orchestrata) può calmare con le sue parole sagge e moderate… Tutto questo sta ritornando, non solo per un ordine dall’alto, ma anche riemergendo dal subconscio collettivo.