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domenica 23 novembre 2014

Il santo Archimandrita Gabriel (Urgebadze, 1929 – 1995)

Vi presento un santo georgiano di cui non conoscevo l’esistenza - che mi è stata segnalata oggi dal mio confratello e concelebrante P. Sergio. San Gabriel è stato canonizzato dal santo Sinodo della Chiesa di Georgia il 20 dicembre 2012. Ho letto la sua vita e ne sono rimasto colpito. Ve la riporto così come pubblicata sul sito a lui dedicato; ho solo “sistemato” leggermente il testo in italiano, frutto evidentemente di una traduzione automatica. Sul sito troverete molte altre informazioni interessanti.

                                           

“La Verità sta nell’immortalità dell’Anima” – Monaco Gabriele

Il monaco georgiano Gabriele (al secolo Goderdzi Vassilievich Urgebadze) nacque a Tbilisi, in una casa al civico 11 in via Tetritskaro, il 26 Agosto 1929. Un eccezionale asceta che si è fatto “yurodivyi” (“folle per Cristo”); nella sua vita terrena Padre Gabriele ha compiuto una tale quantità di opere di amore e di misericordia che è impossibile raccontarle tutte in un solo libro.

In epoca sovietica, quando la maggior parte delle persone aveva paura perfino di fare il segno della Croce in pubblico, quando le autorità atee senza pietà e senza Dio distruggevano le chiese, rastrellavano i religiosi e arrestavano i fedeli, Padre Gabriele sul terreno privato nel cortile della sua casa a Tbilisi costruì una grande chiesa a quattro cupole e la decorò per la Gloria di Dio. Nel periodo dal 1951 al 1954 i funzionari della città fecero ripetutamente distruggere la sua chiesa, ma Padre Gabriele la ricostruiva ogni volta di nuovo. Infine, con decisione di alcuni membri del Santo Sinodo, più volte gli fu negata perfino la Comunione per cosiddetta “disobbedienza” o mancata sottomissione alle autorità.


Padre Gabriele nel 1955 fu il primo in Georgia tra coloro che dopo la rivoluzione bolscevica, durante l'era sovietica, avevano fatto la tonsura monastica. Il 1° maggio 1965, Padre Gabriele compì un atto di protesta senza precedenti nell’intera Unione Sovietica per il suo coraggio: durante la grande parata per la “festa dei lavoratori”, di fronte a migliaia e migliaia di persone nel centro di Tbilisi, diede fuoco al ritratto di Lenin, alto 12 metri e appeso al palazzo del Consiglio dei Ministri, dichiarando pubblicamente: "Lode al Signore Gesù Cristo e non al mostro e servo di satana Lenin!" Immediatamente dal Cremlino giunse l’ordine di sparargli sul posto, senza alcun processo. Nonostante tutto sopravvisse e il verdetto inumano successivamente fu modificato. Sempre perseguitato per la verità, durante i 40 anni della sua vita monastica Padre Gabriele ha trascorso 15 anni come mendicante di strada, come un “folle per Cristo”. Per 25 anni Padre è vissuto nei cimiteri, ha sperimentato in pieno tutti gli orrori del carcere e dell’"ospedale" (psichiatrico, n.d.r.) ma non ha rinunciato alla sua Fede.

Il Signore ha manifestato la Sua Grazia verso questo eccezionale monaco attraverso tanti doni dello Spirito: era noto per la sua capacità di leggere i cuori delle persone, prevedere il futuro, guarire con le sue preghiere, ma il più grande dono era quello dell’Amore e della consolazione per le persone che venivano da lui chiedendo le sue sante preghiere.

Gli ultimi anni della sua vita Padre Gabriele li ha passati nell’antica città di Mtskheta, nello storico monastero femminile Samtavro, come padre spirituale delle monache. Nel 1995, pochi giorni prima di morire e già gravemente malato di idropisia, Padre Gabriele fu elevato al rango di Archimandrita da Sua Santità il Patriarca e Catholicos di tutta la Georgia Ilia II.

Il 2 Novembre 1995 l'archimandrita Gabriel si addormentò nel Signore. Il Padre fu sepolto nel cortile del convento Samtavro, accanto alla torre campanaria. Egli trasformò anche la sua morte in una sorta di sermone: alla fine del XX secolo, secondo la sua ferma volontà, il monaco Gabriel fu sepolto come da antica tradizione monastica, senza bara, avvolto nella sola rozza sindone. Nel monastero, in un piccolo vaso è tuttora devotamente conservato il sangue miracoloso e non coagulato di Padre Gabriele che gli è stato prelevato pochi giorni prima della morte ed è rimasto imperituro.

Spesso la memoria di figure religiose e pubbliche, indipendentemente dal loro rango e dai meriti, poco a poco svanisce. Con il passare del tempo la gente comincia a dimenticarli e i sentieri che portano alle loro tombe cominciano a coprirsi d’erba. Invece, più tempo passa dal giorno della morte di Padre Gabriele, e sempre maggiore è l'interesse verso la sua persona, più spesso si sente parlare delle sue straordinarie opere e della sua eccezionale vita. Ogni giorno un numero sempre crescente di visitatori e pellegrini arriva alla tomba di Padre Gabriele, dove ora è sempre accesa una lampada inestinguibile. Centinaia di pellegrini arrivano ogni giorno a Samtavro per portare via con sé un po’ di olio miracoloso di questa lampada, fermamente credendo che per la santità della vita di Monaco Gabriele il Signore ha concesso all’olio della sua tomba la forza e la grazia di portare guarigioni ai sofferenti.

Queste le parole del reverendo Thaddeus, Arcivescovo di Tianeti e di Pshav-Hevsur: "Questa sola rivelazione, il solo fatto [di tante guarigioni miracolose avvenute] è sufficiente per noi tutti per affermare la grande santità di Padre Gabriele." Nel mondo nulla accade per caso e ogni cosa ha la sua buona ragione. L'apostolo Paolo insegna che senza la volontà del Signore neanche un capello può cadere dalla testa di un uomo. Non è un caso che tantissime persone sono state guarite da malattie incurabili, giungendo alla tomba di Padre Gabriele e ricevendo in fede, con la preghiera, l'unzione dell’olio della sua lampada che ormai è considerato miracoloso. Si tratta di guarigioni davvero stupefacenti per i medici, perché in base a tutta loro conoscenza ed esperienza molte di queste persone erano affette da malattie incurabili, e loro possono solo costatare che la rapida guarigione è stata compiuta non a seguito di una complessa operazione o di lunghi trattamenti, ma semplicemente con la sincera preghiera e l’unzione.

Va notato che il misericordioso Padre Gabriele, che ha sopportato tante sofferenze per la vera Fede, avendo lui stesso vissuto gli orrori delle prigioni sovietiche e degli ospedali psichiatrici, ora con grande amore accoglie e porta consolazione a tutti i peccatori e ai malati, e con una cura particolare sta alleviando le sofferenze dei detenuti malati, rafforzandoli nella Fede, portando a loro tante guarigioni e intercedendo per loro davanti a Dio.

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