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mercoledì 14 gennaio 2015

Padre Georges Leroy: la menzogna finale

Dal blog Parlons d'Orthodoxie

Un'altra riflessione, un altro “punto di vista” cristiano e ortodosso sui tragici fatti di Parigi mentre sui “social” tutti dicono tutto, ci viene offerto da Padre Georges Leroy. L’Igumeno George è il rettore della chiesa di Santa Maria Maddalena ad Amos, in Québec, Canada, e fa parte della Orthodox Church of America (OCA)

Il Cristo sofferente
Il “Cristo sofferente”

Esiste un’icona del "Cristo sofferente", che si vede spesso sopra la tavola della Proscomidia (è la tavola dove si preparano con un rito apposito il pane e il vino che saranno consacrati durante la Divina Liturgia. N.d.t.) nel Santuario della chiesa. Penso che questa sia l'unica figura appropriata quando comincio a riflettere su quanto è successo in Francia – gli attentati disastrosi, il primo dei quali attacca direttamente un diritto fondamentale del cittadino: la libertà di espressione.

Tutto è stato detto - e molto meglio di quanto avrei potuto fare io – a proposito della difesa del diritto alla libertà di espressione. Suona strano di illustrare con una icona una tragedia che ha colpito duramente la rivista "Charlie Hebdo".

Tutti sanno che questa rivista ha sparato a zero sull'unica Chiesa cristiana che conosceva, la Chiesa Cattolica Romana. Indubbiamente, le altre Chiese meritavano ugualmente di essere “additate” con le caricature più mordaci... Noi cristiani - lontano da ogni polemica - preghiamo con tutto il cuore per coloro che sono stati vittime di questa tragedia.

Il problema, quando la morte ti sorprende nel momento più inaspettato, è che non si è preparati... Che siano atei dichiarati, agnostici o esitanti riguardo al significato dell'esistenza, noi sappiamo che le vittime del terrorismo sono passate "dall'altra parte", dove tutte le cose sono chiare ed evidenti. A noi non resta che aiutarli nella loro ascesa spirituale, con la forza della nostra preghiera.

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Il "Cristo sofferente" della cappella di santa Madeleine ad Abitibi

Vorrei semplicemente meditare su un punto che a me sembra che non sia quasi stato toccato. E’ la spaventosa caricatura di Dio che ci presentano i terroristi. Essi sostengono di uccidere in nome di Dio, che è il colmo dell’aberrazione! Dicono di essere loro stessi "martiri" rovesciando così, il significato di questo nobile termine: un martire è una persona che accetta di essere uccisa, di essere una vittima della malvagità umana, di DARE la propria vita per puro amore per Dio e per il proprio prossimo - e in nessun caso, naturalmente, il martirio può consistere nel PRENDERE la vita degli altri in modo criminale e crudele. E' assolutamente inaccettabile presentare Dio come un despota crudele e barbaro.

Noi cristiani sappiamo che Dio è personale e che ci ama. Egli vuole che noi lo conosciamo e l’amiamo, da Persona a persona. Ed è per questo che Egli è venuto in mezzo a noi e si è fatto uno di noi. Il suo messaggio è stato in gran parte ignorato e la crudeltà degli uomini ha fatto sì che Egli terminasse la sua vita nella carne sopportando un supplizio terribile. Ma la crudeltà degli uomini non ha avuto l'ultima parola: Egli ha vinto la morte, Egli è apparso tra i suoi discepoli, mostrando le ferite, e facendole toccare ad uno di loro. Egli non si è accontentato di risorgere: in tutta la sua vita, con molti atti simbolici, Egli ci ha mostrato che è il nuovo Creatore. Ha creato un nuovo spazio-tempo, che è tradizionalmente chiamato il Regno.

Come nuovo spazio-tempo, il Regno non è certo di questo mondo e il nostro messaggio come cristiani non è solo dire che dobbiamo fare il bene ed evitare il male. Per questo, non abbiamo bisogno della religione. Molte filosofie, molte saggezze e la nostra convinzione interiore dovrebbero essere sufficienti. Non serve la Chiesa, il clero, gli uffici liturgici e libri sacri di difficile comprensione solo per promuovere il bene e il servizio al prossimo. Molte persone, credenti e non credenti lo fanno molto bene - e in questi giorni lo compiono meglio di quanto farebbero le Chiese, con maggiore abilità ed efficienza.

Il nostro messaggio come cristiani, è di affermare che la morte fisica, la finitezza e l'entropia non sono le ultime parole della nostra esistenza; che il modo migliore di collocarci nel mondo in cui viviamo attualmente è di utilizzarlo senza coinvolgerci totalmente: dobbiamo fare ciò che deve essere fatto, ma il nostro interesse primario è quello di acquisire il Regno, diventare cittadini di questa nuova realtà e di realizzare questa nuova dimensione nelle più intime profondità del nostro cuore, là dove risplende la fiamma immateriale della Presenza divina.

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Satana atterrato da san Michele, particolare di una icona russa del XII secolo. E’ una caricatura di Satana, creatura decaduta, che è una caricatura dell’immagine di Dio. E’ la "menzogna finale" che ispira i terroristi...

E per questo non siamo soli: non siamo isolati in un cosmo glaciale dove gli ingranaggi spietati della reincarnazione ci frantumerebbero... Noi siamo di passaggio su questa terra - piuttosto rapidamente, bisogna dire - e accanto a noi abbiamo Gesù che è ad un tempo nostro fratello nell’umanità e nostro Dio, Gesù che ci tiene per mano e qualche volta ci porta in braccio attraverso gli alti e bassi di questa vita. Noi non siamo soli: degli Angeli dal sorriso dolce ci aiutano; la Vergine Maria, Madre di Dio, veglia su di noi.

Non siamo soli: siamo attorniati dalla grande folla dei Santi: intorno a noi c’è un mare di volti dei quali noi prendiamo coscienza con occhi nuovi che ci sono dati dalla vita spirituale e la profondità della preghiera. Dio veglia su di noi, ci ama e ci aiuta; vuole che noi giungiamo a conoscerlo e ad amarlo quanto più perfettamente ci è possibile. Dio è infinitamente lontano da questa terribile caricatura che i terroristi ci affibbiano. Sicuramente Dio è onnipotente in diritto, ma ha rinunciato a questa onnipotenza nei fatti, perché Egli è infinitamente rispettoso – fino allo scrupolo - della libertà umana.

La prossima volta che vedremo dei terroristi correre con un'arma (perché questo tipo di tragedia rischia purtroppo di accadere di nuovo), puntare un fucile contro persone indifese gridando il nome di Dio, sappiamo che si tratta della menzogna finale, dell’impostura più intollerabile, dell’insulto sputato in faccia al Creatore, che è tutto Amore e tutto Luce.

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Il volto di Cristo "Non fatto da mano d'uomo" (Achiropita). Ca. 1120. Galleria Tretyakov di Mosca

1 commento:

  1. Questa è davvero una risposta profonda!

    Grazie per averla trovata e postata.

    Rosangela

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