Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

martedì 29 settembre 2015

La custodia del Creato in un commento di P. Vladimir Zelinsky

Commento a Deuteronomio, 8, 6-10

Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo; perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele; paese dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato”.

*.*.*.*

Questo brano sembra soltanto storico; qui si tratta della promessa del Signore che guida il Suo popolo attraverso il deserto del Sinai verso la “terra di fonti, torrenti, di frumento, orzo, viti, fichi e melograni” che sarà la futura terra d’Israele. Non si tratta solo della storia, però, ma anche dell’immagine del pellegrinaggio eterno della famiglia umana che attraversando tante prove va verso la terra della felicità, la terra di Dio. Il viaggio nel deserto è duro e pare senza fine; nel versetto 5, che precede il brano che abbiamo sentito, leggiamo: “Riconosci nel tuo cuore che, come il padre corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, ti corregge”. Nelle prove che salgono, a volte, fino alla gola, il cuore deve riconoscere la correzione del Padre, ma anche la promessa che parla dell’abbondanza della terra in cui tu “mangerai e sarai sazio e benedirai il Signore tuo Dio”.

domenica 27 settembre 2015

Il 14 settembre (27 del calendario civile), la Chiesa celebra la festa dell'Universale Esaltazione della Preziosa e Vivificante Croce

Dai “Discorsi” di sant’Andrea di Creta (Discorso 10 sull’Esaltazione della santa croce; PG 97, 1018-1019. 1022-1023)

La croce è gloria ed esaltazione di Cristo

Noi celebriamo la festa della santa croce, per mezzo della quale sono state cacciate le tenebre ed è ritornata la luce. Celebriamo la festa della santa croce, e così, insieme al Crocifisso, veniamo innalzati e sublimati anche noi. Infatti ci distacchiamo dalla terra del peccato e saliamo verso le altezze. E’ tale e tanta la ricchezza della croce che chi la possiede ha un vero tesoro. E la chiamo giustamente così, perché di nome e di fatto è il più prezioso di tutti i beni. E’ in essa che risiede tutta la nostra salvezza. Essa è il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale.

venerdì 18 settembre 2015

Olivier Clément (1921-2009) - Il destino dell'eros

Da: Riflessioni sull’uomo, Milano, 1975, 73-93.

1. Erotismo, passione, vangelo

Oggi una richiesta talvolta coraggiosa, spesso compiacente, conduce ad una onnipresenza della sessualità. I mass-media, la pubblicità, il pathos «rivoluzionario» diffondono un freudismo volgarizzato e persino il senso della morte che il maestro viennese aveva trovato sparisce nei sogni paradisiaci del freudo-marxismo. Questo timore della «frustrazione», questo eccitamento diffuso a fior di pelle, di nervi, di immaginazione sono legati, pare, a tutto un insieme di delusioni.

Anzitutto delusione nel lavoro che per molti è meccanico, ripetitivo, privo di significato, un lavoro che con la evoluzione della tecnologia causa meno stanchezza profonda e tensione nervosa molto maggiore. Sembra che solo la «rottura» sessuale possa liberare da questa tensione. Il corpo dell’altro, per finire, è la sola realtà di natura che sussiste per un gran numero di persone nella civiltà tecnologica.

martedì 8 settembre 2015

Il monachesimo: angeli terreni e uomini celesti

del prof. Enrico Morini, da Gli Ortodossi,  ed. Il Mulino.

Un lungo velo nero, che avvolge il copricapo a cilindro degli ecclesiastici ortodossi, dà un aspetto inconfondibile all’alto clero di questa Chiesa, quello celibe e più colto: patriarchi e metropoliti, vescovi e archimandriti. Questo velo, che cade sul petto con due sottili bande di stoffa e ricade dietro a punta abbracciando le spalle sino a mezza schiena – portato anche, in determinati momenti del rito, sopra i colorati paramenti –, conferisce a questi uomini di Chiesa quella caratteristica sagoma trapezoidale che rappresenta indubbiamente una delle immagini più evocative dell’Ortodossia. Non è forse altrettanto risaputo che questo indumento, che fa di questi ecclesiastici gli unici uomini per così dire “velati”, non connota affatto lo stato clericale, bensì la condizione monastica.

mercoledì 2 settembre 2015

Messaggio di SS. il Patriarca ecumenico Bartolomeo I in occasione della Giornata di preghiera per la salvaguardia del creato 2015

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

article_18315_65641-330x225

+ BARTOLOMEO I PER MISERICORDIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI, NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA E PACE
DA PARTE DEL CREATORE DI TUTTA LA CREAZIONE
SIGNORE, DIO E SALVATORE NOSTRO GESU’ CRISTO

“Per lo Spirito Santo, tutta la natura è rinnovata, è riportata all’origine” (Anavathmi modo 1)

“Benedetto sei,  Signore, il solo che ogni giorno rinnovi la natura delle tue opere”

(San Basilio il Grande)

Fratelli concelebranti e figli benedetti nel Signore,