Commento a Deuteronomio, 8, 6-10
“Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle sue vie e temendolo; perché il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele; paese dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato”.
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Questo brano sembra soltanto storico; qui si tratta della promessa del Signore che guida il Suo popolo attraverso il deserto del Sinai verso la “terra di fonti, torrenti, di frumento, orzo, viti, fichi e melograni” che sarà la futura terra d’Israele. Non si tratta solo della storia, però, ma anche dell’immagine del pellegrinaggio eterno della famiglia umana che attraversando tante prove va verso la terra della felicità, la terra di Dio. Il viaggio nel deserto è duro e pare senza fine; nel versetto 5, che precede il brano che abbiamo sentito, leggiamo: “Riconosci nel tuo cuore che, come il padre corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, ti corregge”. Nelle prove che salgono, a volte, fino alla gola, il cuore deve riconoscere la correzione del Padre, ma anche la promessa che parla dell’abbondanza della terra in cui tu “mangerai e sarai sazio e benedirai il Signore tuo Dio”.