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giovedì 29 ottobre 2015

La chiesa russa di Sanremo ritornerà agli antichi splendori. Iniziati i lavori di restauro conservativo di uno dei monumenti più fotografati della città

Da: Punto Sanremo

       

Tornerà il pigmento in oro sulla cupola principale della Chiesa russa di Sanremo così come torneranno i colori su due delle altre tre cupole distrutte durante il bombardamento del 1944 e ricostruite senza la copertura in maiolica. E’ la parte più suggestiva dell’intervento conservativo del luogo di culto russo-ortodosso di corso Nuvoloni – uno dei monumenti più fotografati e visitati della città – ma non la sola. I lavori iniziati in questi giorni con la sistemazione dei ponteggi esterni e interni, prevedono la ristrutturazione integrale del tetto e un’opera di restauro di tutte le parti usurate dagli anni e dalle intemperie.
“L’ultimo intervento del genere risale agli Anni Sessanta – spiega il responsabile della Chiesa russa padre Sergio Mainoldi – e da allora sono stati eseguiti solo piccoli lavori di manutenzione e la sostituzione di alcune finestre”.

Il costo dell’intervento è stimato in circa 250 mila euro mentre i tempi previsti per il completamento dell’opera sono di circa 6 mesi. L’intera spesa è a carico della Chiesa russa e della comunità ortodossa. L’intervento prevede anche la sistemazione della grande croce dorata sulla sommità della cupola centrale. La croce era stata sradicata dal vento qualche anno fa ed era caduta a terra. E’ stata restaurata ed ora è pronta per ritornare nella sua sede originale. La cupola centrale, la più grande, ritornerà a splendere dell’antico colore: l’oro. In occasione dell’ultimo conflitto mondiale i tedeschi, l’avevano ricoperta di catrame perché il suo luccichio, anche di notte con il coprifuoco e la città completamente al buio, costituiva un bersaglio perfetto per i bombardieri alleati. Alla fine del conflitto il catrame è stato rimosso ma con lui se ne è andata anche la copertura in oro, una caratteristica tipica delle cupole delle principali chiese russe.

I lavori sono stati affidati alla ditta Fornero di Finale Ligure, un’impresa specializzata in quel genere di restauri, collabora con il Fondo Ambientale Italiano, e nel suo palmares annovera anche la ristrutturazione dell’abazia di San Fruttuoso di Camogli. Le piccole “piramidi” in cemento che formano la copertura delle cupole danneggiate dalle bombe e ricostruite dopo la guerra potrebbero anche essere sostituite con piastrelle in maiolica, restituendo alla chiesa l’immagine del 1913 quando fu costruita. “Stiamo valutando con la Sovrintendenza l’ipotesi di riportare le maioliche a copertura delle cupole – spiega ancora padre Mainoldi – ma per ora è soltanto un’ipotesi”.

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