Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

sabato 30 gennaio 2016

17 / 30 gennaio: Sant’Antonio il Grande


Sant’Antonio nacque a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea.

sabato 23 gennaio 2016

Il “Concerto delle Dame” Ferraresi


Nel 1580, a Ferrara, il duca Alfonso II d'Este fondò il gruppo musicale “Il Concerto delle Dame”. Sua moglie Margherita Gonzaga aveva selezionato personalmente i membri di questo esclusivo ensemble totalmente femminile composto dall'arpista Laura Peperara, dalla liutista Anna Guarini e dalla violista Livia d'Arco.
 
Documenti dell'epoca dimostrano che tutte e quattro furono chiamate alla corte per la bellezza della voce, che furono pagate molto bene, e che dovevano essere disponibili per concerti o esecuzioni in qualsiasi momento del giorno.

giovedì 14 gennaio 2016

Sanremo: la Chiesa russa Ortodossa si rifà il look. Nuove opere di iconografia e un restauro esterno in atto

Da Sanremonews.it

Era circa dagli anni'60 che non venivano effettuate opere di rifacimento all'interno e all'esterno della struttura. E le scoperte, ad inizio lavori, sono state più di una.

La Chiesa di Cristo Salvatore, meglio nota come Chiesa Russa Ortodossa di Sanremo, si rifà il look. Sono trascorsi molti anni dalle ultime opere di rifacimento all'interno e all'esterno della struttura. E le scoperte, ad inizio lavori, sono state più di una.

lunedì 11 gennaio 2016

Le realtà ultime

Da: Anthony Bloom, Alla sera della vita, Magnano (BI), 2000, 95-99

Tratto dalla trascrizione di alcuni interventi seguiti dopo una conferenza del metropolita Anthony Bloom sul tema Comme un vivant revenu d'’entre les morts. Per ascoltare la registrazione dell’intera conferenza: http://masarchive.org/Sites/Audio/French/Mort.mp3

*.*.*.*

D. – Lei ci ha suggerito che l’assenza di Dio sia un’assenza d’esistenza. Possiamo ammettere che alcuni saranno nella felicità eterna e altri nella sofferenza dell’esistenza eterna di Dio?

A. B. – Alla prima metà della domanda risponderei sostituendo il termine “esistenza” con il termine “vita”. L’assenza di Dio è l’assenza della vita. Possiamo esistere materialmente, fisicamente, e comunque essere morti in mezzo ai morti, avere un’anima spenta, essere di quelli che non hanno mai provato il fremito della vita, la sua intensità creatrice; in fin dei conti, essere di quelli che non hanno mai scoperto che la pienezza della vita si chiama amare, e che amare è donare la propria vita. Nel linguaggio della scrittura e dell’esperienza della chiesa, l’amore non è un sentimento, un’emozione: è un livello di vita, una pienezza che s’intensifica donandosi.

venerdì 1 gennaio 2016

Padre Alexander Schmemann: “L’anno nuovo”

Traduzione e introduzione dell’Arciprete Sergio Mainoldi

Conclusi i fragori dei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno i cristiani ortodossi che seguono il calendario giuliano si apprestano alla festa del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, cercando di trovare in sé il silenzio e la luce di Betlemme, lontano dagli scoppi e dai bagliori del mondo. Ci sembra dunque di una qualche utilità pastorale riportare le considerazioni del grande teologo russo della diaspora, P. Alexander Schmemann, in cui si rivela il significato spirituale (o meglio, anti-spirituale) che l’attesa dell’avvenire, quale si rivela particolarmente nel passaggio all’anno nuovo, ha assunto in una società completamente votata al secolo. Nel volume “Vous tous qui avez soif. Entretiens spirituels” (YMCA Press, Paris, 2005), da cui riportiamo in nostra traduzione dal francese, P. Alexander, nel contesto di un capitolo consacrato alla Nascita di Cristo, dedica un paragrafo a «L’anno nuovo», nel quale leggiamo quanto segue.