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domenica 28 febbraio 2016

Comunicato dell’Arcivescovado del 20 febbraio 2016

Dal sito del Decanato d'Italia dell'Esarcato

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Cari fratelli e sorelle,

devo informarvi di gravi eventi che si sono verificati a Nizza negli ultimi due giorni.

Giovedì, 18 i responsabili del “Cimitero Russo della Caucade” che, ricordiamo, è una proprietà privata dell’associazione religiosa ACOR-Nizza, hanno scoperto nel tardo pomeriggio che le serrature del portale del cimitero era state forzate, e una nuova catena con lucchetto erano stati messi sul cancello, insieme a un cartello che indicava che il cimitero era di proprietà della Federazione russa e della Chiesa Ortodossa Russa dal 1867, indicando gli orari visita e il numero di telefono dei nuovi responsabili.

Venerdì 19 febbraio lo starosta e alcuni fedeli sono tornati sul posto accompagnati da un fabbro e da un ufficiale giudiziario. Sorpresa! Il padre André Eliseev è arrivato anche lui accompagnato da un ufficiale giudiziario e da qualche altra persona. È seguito un dialogo tra sordi, perché, ovviamente, il Padre André Eliseev, dicendo di essere incaricato dalla Federazione russa, non ha potuto mostrare alcun atto giuridico che facesse valere il suo diritto di agire. Infine, con l’accordo dei due ufficiali giudiziari, è stato raggiunto un compromesso per cui il fabbro ha installato una nuova serratura e ciascuna parte ha ricevuto una chiave del cancello del cimitero.

Tuttavia Padre André Eliseev non accontentandosi di avere solo la chiave per il cancello ha anche preteso di ottenere la chiave della cappella e della casa di guardia che si trovano all’ingresso, ma questo è stato rifiutato dal responsabile dell’ACOR-Nizza. Per evitare qualsiasi futura controversia un inventario dei beni è stato fatto dai due uscieri.

Dopo aver constatato la scomparsa di un registro del cimitero, il signor Alexis Obolensky, responsabile dell’ACOR-Nizza, ha presentato una denuncia alla polizia per atti di vandalismo, violazione di proprietà privata e il furto di un registro contro il signor Frizet responsabile l’Associazione della cattedrale di Nizza.

In un comunicato, l’ACOR-Nizza, legittima proprietaria del cimitero della Caucade, ha protestato con forza contro questa nuova aggressione della Federazione Russa e del Patriarcato di Mosca, nonché della loro occupazione del luogo, dal momento che durante il periodo sovietico essa ha fedelmente mantenuto il cimitero e ha assolto tutte le spese relative. L’associazione rinnova pertanto la richiesta di giustizia e la protezione delle autorità della Repubblica francese. È bene, fratelli e sorelle, che sappiate che la sentenza del Tribunale de Grande Istanza di Nizza del 20 gennaio 2010 ha concesso alla Federazione russa la proprietà della sola parcella di terreno in virtù di un balio ad enfiteusi. Tale sentenza riguardava solo quella porzione.

È bene sapere che:

  1. Nel 2014 (il 29/01, 29/04 e 23/09), l’Ambasciatore della Federazione Russa ha fatto depositare, in modo usurpatorio e all’insaputa dell’ACOR-Nizza, degli atti rettificativi al Service de la Publicité Foncière (“Ipoteche”) rivendicando la proprietà del sito «Cimitero Caucade», di tre terreni adiacente alla Cattedrale di San Nicola nonché la chiesa dei Santi-Nicolas e Alexandra in rue Longchamp, gestita dall’ACOR-Nizza sin dalle origini.
  2. Il 24/04/2015, contro questo atto ostile, l’ACOR-Nizza, in base al diritto francese, ha citato in giudizio l’ambasciatore russo e il Dott. Hugounenc, notaio di Nizza, che ha fatto codesti atti ostili per conto dello Stato russo. Il caso giudiziario è ancora in corso; e bisogna da notare che la Federazione russa ha scelto di non rispondere alle citazione in giudizio.

Devo inoltre dire che nel corso di un incontro avuto con il vescovo Nestor di Korsun, il 10 di questo mese, mi è stato comunicato che a Nizza la situazione avrebbe conosciuto degli sviluppi riguardanti il cimitero Caucade e la chiesa in rue Longchamp, e che, allo stesso passo, altre chiese storiche sarebbero tornate alla Federazione russa.

Queste azioni, fratelli, ci scuotono e ci interrogano sugli scopi del Patriarcato di Mosca, attraverso la Federazione Russa. Essa sostiene di essere continuatrice del Santo Sinodo della Russia imperiale. Coloro che manipolano così la storia dimenticano che le autorità sovietiche, che sono succedute all’Impero russo, per 70 anni hanno distrutto le chiese sul suolo russo, eliminato il clero della Chiesa ortodossa russa, perseguitato selvaggiamente i cristiani ortodossi in Russia e non sono mai stati preoccupati per le chiese qui in Francia.

La storia resta storia e nessuno può falsificarla a proprio piacimento. Durante tutto questo periodo di agonia del cristianesimo russo, i fedeli e i responsabili dell’Arcivescovado delle parrocchie di tradizione russa in Europa occidentale, sotto la giurisdizione canonica del Patriarcato ecumenico, hanno con grande rispetto mantenuto materialmente tutti questi luoghi e conservato piamente la memoria di coloro che vi riposavano. Quindi non capiamo il desiderio dello Stato russo e della Chiesa russa di far espellere i suoi connazionali russo-ortodossi, che hanno saputo rendere viventi questi luoghi memoriali, li hanno mantenuti finanziariamente e la cui proprietà è stata loro riconosciuta dalla giustizia francese secondo le leggi immobiliari del nostro codice giuridico in virtù della costanza e della fedeltà mostrata da diverse generazioni di fedeli ortodossi di origine russa.

Cari fratelli e sorelle, presto si entrerà nel tempo della Quaresima che ci prepara a ricevere la luce della risurrezione. Invito ogni comunità parrocchiale a pregare e digiunare affinché il Signore conforti i nostri starosta e i responsabili delle nostre chiese che lottano per far valere i diritti acquisiti dalle associazioni religiose, in base ai decreti della Giustizia francese, e di portare anche nelle vostre preghiere e nel digiuno i vostri fratelli e sorelle che sono in grande sofferenza davanti alla minaccia di essere espulsi dai loro luoghi di culto. Percorreremo le vie della giustizia degli uomini, ma chiediamo a Dio solo di fare giustizia e di illuminare le autorità civili e religiose in modo che regni la pace nelle «sante chiese di Dio».

+ Jean, Vescovo di Charioupolis, Vicario patriarcale e locum tenens

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