Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

giovedì 21 aprile 2016

San Cirillo di Gerusalemme: Estratti dalle Catechesi battesimali e mistagogiche

Fondazione dell'uso del segno della croce

Non vergogniamoci della croce del Cristo, ma, anche se un altro lo fa di nascosto, tu segnati in fronte davanti a tutti, di maniera che i demoni, vedendo quel regal simbolo, fuggano via tremando. Fa' il segno della croce quando mangi e bevi, quando stai seduto o coricato, quando ti alzi, quando parli, quando cammini: in qualsiasi circostanza, insomma.

Colui il quale, infatti, è stato quaggiù crocifisso, si trova adesso nell'alto dei cieli. Se, certo, dopo esser stato crocifisso e sepolto, egli fosse rimasto nel sepolcro, allora sì che avremmo ragione di arrossire! Chi è stato crocifisso su questo Golgota, invece, dal Monte degli Ulivi situato ad oriente (cf. Zac. 14, 4), ascese al cielo (cf. Lc 24, 50).

Egli infatti, dopo esser disceso dalla terra negli inferi e, di laggiù, tornato nuovamente presso di noi, risalì ancora una volta dal nostro mondo al cielo, mentre il Padre, acclamandolo, si rivolgeva a lui dicendo: Siedi alla mia destra, finché avrò posto i tuoi nemici a scanno dei tuoi piedi (Sal. 109, 1).

La croce come contrassegno dei credenti

Il legno della vita è stato piantato nella terra perché questa, dapprima esecrata, ottenesse la benedizione ed i morti venissero liberati. Non vergogniamoci, allora, di confessare il Crocifisso. In qualsiasi occasione, con fede, tracciamo con le dita un segno di croce: quando mangiamo il pane o beviamo, quando entriamo od usciamo, prima di addormentarci, quando siamo coricati e quando ci alziamo, sia che siamo in movimento o rimaniamo al nostro posto.

E’ un aiuto efficace: gratuito, per i poveri e, per chi è debole, non richiede alcuno sforzo. Si tratta, infatti, d'una grazia di Dio: contrassegno dei fedeli e terrore dei demoni. Con questo segno, infatti, il Signore ha trionfato su di essi, esponendoli alla pubblica derisione (cf. Col. 2,15). Allorché, dunque, vedranno la croce, essi si ricorderanno del Crocifisso ed avranno timore di colui che ha abbattuto le teste del dragone. Non disprezzare, perciò, quel segno, soltanto perché è un dono; al contrario, onora per questo ancor di più il tuo benefattore.

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