Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

domenica 29 maggio 2016

16 / 29 maggio: San Brendan (naomh Breandán) il viaggiatore, abate di Clonfert

di Raymond Lantier

San Brendano, nacque in Irlanda verso il 484 a Tralee (Kerry). Fondò numerosi conventi in Irlanda, tra cui quello di Clonfert (Cluain Fearta, nel Galway, n.d.r.), ove divenne abate e morì verso il 578. È soprattutto celebre per il racconto - popolarissimo nel Medioevo - del suo viaggio settennale alla ricerca del Paradiso. Lo possediamo in una redazione latina, Navigatio sancti Brandani, verosimilmente della fine del sec. XI, e in numerose versioni, tanto nelle quattro lingue celtiche, quanto in francese, inglese, sassone, fiammingo, italiano.

venerdì 27 maggio 2016

Il mistero dell'Orecchio assoluto

Di Mario D’Aletta. L'articolo originale è qui.

A detta di molti, l'orecchio assoluto è il dono prezioso che possiedono quelli che, nei corsi di solfeggio, "capiscono tutto". Nel dettato musicale, cavallo di battaglia degli "assolutisti", un orecchio normale ha bisogno che gli si ricordi sovente il LA di riferimento per identificare la nota ascoltata in relazione alla sua frequenza. Chi possiede l'orecchio assoluto è invece in grado di indicare istantaneamente la nota percepita.

domenica 22 maggio 2016

Quarta domenica di Pasqua (del Paralitico)


di Roberto Pagani

La quarta Domenica di Pasqua, chiamata Domenica del Paralitico, celebra il Salvatore che ha sconfitto la morte e che fa dono al paralitico di Betzaetà della sua grande misericordia. La lettura dell’Apostolo è tratta dagli Atti degli apostoli (9, 32-42):

giovedì 19 maggio 2016

Rendere culto in una età secolarizzata

del protopresbitero Alexander Schmemann

Relazione letta all'ottava Assemblea Generale di Syndesmos, Boston, USA, 20 luglio 1971 - Traduzione a cura di Tradizione Cristiana

I) Esporre insieme – al fine di correlare tra loro – i termini culto ed età secolarizzata, sembra presupporre che abbiamo una chiara comprensione di entrambi, che conosciamo la realtà che essi indicano e che quindi lavoriamo su campi concreti ed esplorati a fondo. Ma è veramente così? Inizio la mia relazione soprattutto con una domanda perché sono convinto che, nonostante la generalizzata preoccupazione di oggi sulla “semantica”, vi è molta confusione circa l’esatto significato dei termini molto utilizzati in questa discussione.

Non solo tra i cristiani in generale, ma anche tra gli stessi ortodossi in realtà non esiste alcun consenso, nessuna struttura di riferimento comunemente accettata, sia riguardo al termine culto che al termine secolarismo e quindi a maggior ragione il problema della loro interrelazione. Quindi il mio lavoro è un tentativo non tanto di risolvere il problema quanto di chiarirlo e di fare questo, se possibile, in una prospettiva ortodossa coerente. A mio parere, gli ortodossi, quando discutono i problemi derivanti dalle nostre “situazioni” presenti, li accettano con troppa facilità nelle loro formulazioni occidentali. Non sembrano rendersi conto che la Tradizione Ortodossa fornisce anzitutto una possibilità, e quindi una necessità, di riformulare questi problemi, di collocarli in un contesto in cui l’assenza o la deformazione nella mente religiosa occidentale potrebbe essere stata la radice di tante delle nostre moderne “impasse”. E per come la vedo io, da nessuna parte questo compito è più urgente che nella gamma di problemi legati al secolarismo e propri della nostra cosiddetta età secolare.

domenica 15 maggio 2016

Terza Domenica di Pasqua: le donne mirofore


di Roberto Pagani

La terza domenica di Pasqua nella tradizione bizantina ritorna a meditare sul mattino di Pasqua, e lo fa da una angolatura particolarissima: come ci ricorda il sinassario oggi si celebra la memoria di Giuseppe di Arimatea, di Nicodemo e, soprattutto, delle donne mirofore. La domenica presenta due pericopi evangeliche, la prima delle quali viene letta al Mattutino ed è il racconto lucano (Lc 24, 1-12):

giovedì 12 maggio 2016

Il momento della verità per l’Ortodossia

Un saggio molto interessante e ancora molto attuale di Padre Alexander Schmemann - Da "Le moment de vérité pour l'Orthodoxie" in «Un nouvel age oecumenique» Editions du Centurion, 1966 Paris.

Un drammatico malinteso
 
Ufficialmente la partecipazione ortodossa al Consiglio appare come una tradizione ben stabilita tale da non sollevare né domande né dubbi. Ma quest’ottimismo ufficiale corrisponde alla situazione reale? In piena onestà devo rispondere no. Questo breve scritto vuole giustamente mostrare in primo luogo l'esistenza di una differenza pericolosa tra la posizione ufficiale delle Chiese ortodosse ricevute nel Consiglio Ecumenico delle Chiese e l’Ortodossia "reale"; in secondo luogo, questa differenza costituisce, per il Consiglio Ecumenico delle Chiese, un urgente problema che, se non è compreso e oltrepassato in tempo, rischierà di comportare, presto o tardi, una drammatica crisi nel movimento ecumenico.

domenica 8 maggio 2016

Seconda Domenica di Pasqua: l’incredulità di Tommaso


di Roberto Pagani

La seconda domenica di Pasqua presenta caratteristiche comuni alle diverse tradizioni, che condividono generalmente la pericope evangelica, ovvero l’episodio di Tommaso narrato dal solo Giovanni (Gv 20, 19-25):

venerdì 6 maggio 2016

L’icona di Maria “Sorgente di Vita” (Zoodòchos Pighì) la cui festa si celebra il venerdì di Pasqua

“In quel tempo, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me. Come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito perché Gesù non era stato ancora glorificato.” (Gv 7, 37-39)

"Tu che hai generato la Pioggia sovraceleste, ti sei dimostrata Fonte che fa scorrere la vita, o Vergine, e sempre tu fai sgorgare per noi dalla tua fonte il nettare dell'immortalità, l'acqua zampillante verso la vita con flussi melliflui. Bevendone, noi ti acclamiamo: Salve, o Fonte della Vita!". (tropario della festa liturgica, Niceforo Callisto Xantopulo).

FonteVita