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domenica 28 agosto 2016

15/28 agosto: la beata Dormizione della tutta-santa Madre di Dio e sempre-vergine Maria

La Chiesa celebra oggi la beata Dormizione della tutta-santa Madre di Dio e gli uffici di questa festa affermano con chiarezza la fede nella sua resurrezione corporale e nella sua ascesa al cielo. La liturgia infatti mette la Madre di Dio in relazione con la nostra salvezza e ne canta la sua resurrezione. Alcuni testi liturgici, così come certe tradizioni, offrono indizi precisi in questo senso. Il primo fatto particolarmente noto è la totale assenza, constatata da sempre, di reliquie corporali della Madre di Dio.

Sant’Epifanio di Cipro alla fine del IV secolo afferma di non sapere affatto se la Vergine fosse morta o meno e di non avere notizie circa la sua sepoltura. Si sa anche che al tempo di Epifanio il culto dei martiri era strettamente legato al luogo della loro tomba. Più tardi non fu più così, ma la venerazione delle reliquie corporali restò sempre uno degli elementi essenziali nel culto dei santi della Chiesa.

In epoca successiva si parlò della tomba, o anche delle tombe della Vergine, ma nella Chiesa non si ebbe mai una venerazione riconosciuta di reliquie della Madre di Dio. L’unica venerazione accettata fu quella di parti dei vestiti della Vergine e ciò ha dato luogo qua e là alla comparsa di feste come quella della Deposizione della preziosa veste della Santissima Madre di Dio il 2 luglio. Tali fatti costituiscono già un argomento autorevole per appoggiare la dottrina della sua resurrezione. 

Un secondo indizio è rappresentato dall’innografia della festa della Dormizione. Gl’inni della Dormizione affermano che l’anima di Maria, dopo la morte, è stata accolta nella gloria celeste e che, anche dopo aver lasciato la terra, la Madre di Dio non ha abbandonato la Chiesa terrena e continua ad intercedere per noi. 

Accanto a questi si trovano inni che sono stati influenzati dalle idee di san Germano di Costantinopoli, di sant’Andrea di Creta e soprattutto di san Giovanni Damasceno, particolarmente dalla sua seconda omelia sulla Dormizione. In essa san Giovanni riprende il racconto dell’avvenimento della Dormizione come circolava nella Chiesa del tempo, secondo i Vangeli apocrifi, e se ne serve per proclamare la fede nella resurrezione corporale della Madre del Signore. 

Il terzo indizio è rappresentato dalle preghiere di intercessione rivolte dalla Chiesa alla Madre di Cristo. Le preghiere in cui la Chiesa domanda aiuto alla Deipara sono assai più numerose di quelle in cui chiede l’aiuto dei santi. Questo implica tre fatti: 

- Il fatto che la fede della Chiesa nell’efficacia delle preghiere della Madre di Dio presenta Maria più vicina al Figlio e agli uomini che gli altri santi. Il che indica che Maria ha ripreso vita in un grado più intenso degli altri santi. 

- Il fatto dell’“onnipresenza” della Theotokos nella liturgia e nella preghiera della Chiesa Ortodossa. L’innografia mariana supera largamente il quadro delle feste mariane e appare anche nella celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali. Inoltre le feste mariane sono diventate molto numerose grazie allo sviluppo delle feste votive e delle feste di icone. Le preghiere rivolte alla Vergine sono innumerevoli, sia nella pietà liturgica che in quella privata. Ne risulta che la Madre di Dio è straordinariamente presente in tutte le ufficiature pubbliche e private. Questa “onnipresenza” è quindi espressione della fede in una ripresa della vita dell’aldilà infinitamente gloriosa e intensa, che induce a pensare in modo puro e semplice alla sua resurrezione.

- E ancora, il fatto degli interventi miracolosi della Vergine nella vita della Chiesa e dei fedeli. Abbiamo ricordato il moltiplicarsi delle feste devozionali della Madre di Dio accanto alle feste che hanno rapporto con gli avvenimenti della storia della salvezza. La lista di queste feste devozionali non è chiusa. Ciò dimostra, ancora una volta, che la Madre di Dio è particolarmente viva dopo la sua Dormizione ed è vicina agli uomini.

Questi sono gli indizi liturgici dell’esistenza nella Tradizione della Chiesa Ortodossa della dottrina della resurrezione della Madre terrena di Gesù che attestano che la Chiesa ha collegato la sua visione della Madre di Dio con l’attesa del compimento del piano della salvezza.  Così la Madre di Dio è la figura della Chiesa. Maria è dunque l’icona della Chiesa, che la venera come tale nella sua preghiera, perché vede in lei il segno del regno futuro, il segno che annuncia la terra nuova sotto cieli nuovi.

Maria, la Madre di Dio, che col suo sì ha permesso l’incarnazione del Verbo, rappresenta quindi il segno del rinnovamento dell’umanità salvata dal Cristo, alla quale tutti noi affidiamo la preghiera d’intercessione per la salvezza delle nostre anime. Amin.

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