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sabato 24 settembre 2016

Gli inizi della polifonia e l'Ars Antiqua

Da arturu.it

Il canto a più voci era conosciuto ai primi cristiani. Il desiderio di rinnovare il canto liturgico senza alterare la purezza melodica favorì, a partire dal secolo IX e a poco a poco, il diffondersi dell'uso di accompagnare il canto sacro  che successivamente prenderà il nome di Cantus Firmus), con altre melodie. Esse procedevano parallelamente, nota contro nota (= punctum contra punctum, da cui Contrappunto). Nacque in tal modo la polifonia vocale, che è una delle più importanti novità della musica medievale. La prevalenza di forma polifoniche e del linguaggio contrappuntistico caratterizza il periodo di storia della musica che va dal X al XVI secolo.

Gli storici della musica concordano nel suddividere questo ampio ciclo in cinque periodi, e cioè:
- gli inizi (dal X alla prima metà del XII sec.);
- l'Ars antiqua (seconda metà del XII-XIII sec.);
- l'Ars nova (XIV sec.);
- l'età fiamminga (XV inizi del XIV sec.);
- la polifonia rinascimentale (XVI sec.);

Gli inizi della polifonia

La prima fase di sviluppo della polifonia vocale va dal secolo IX alla metà del secolo XII; durante questo periodo il contrappunto muove i primi passi e nascono le prime forme polifoniche. La prima e più antica ( sec. IX-X ) forma polifonica fu l'organum, in cui la melodia gregoriana (vox principalis), veniva accompagnata da un'altra melodia (vox organalis), quasi sempre collocata inferiormente, e procedente parallelamente ad essa a distanza di una quarta o di una quinta. Le due voci potevano anche essere raddoppiate all'ottava.

Polifonia
Polifonia
In un altro tipo di organum la vox organalis inizia all'unisono con la vox principalis, poi si allontana da essa fino ad una quarta, procede parallelamente a distanza di detto intervallo, infine chiude all'unisono. Alla fine del secolo XI si affermò il discanto: la vox principalis, posta al grave, è accompagnata, nota contro nota, dalla vox organalis che procede per intervalli misti di unisono, quarta, quinta e ottava, ma per moto contrario.

Polifonia
Polifonia

Nel secolo XII in alcuni centri di vita religiosa, e particolarmente nel monastero di S. Marziale a Limoges nel sud della Francia e presso il santuario di S. Giacomo Maggiore (Santiago) a Compostela, nella Spagna nord-occidentale, si affermò una nuova forma, l'organum melismatico. Al grave si collocava la melodia originale gregoriana (chiamata cantus firmus), eseguita a valori larghi, praticamente senza durate prestabilite; sopra di essi si svolgeva liberamente la vox organalis, con movimenti melodici ricchi di fioriture.

Le principali composizioni di questo periodo a noi pervenute sono una raccolta di canti liturgici per la festa di S. Giacomo, riuniti nel codice Calixtinus di Compostela, e una sessantina di composizioni a due voci conservate in alcuni Tropari di S. Marziale.

L'ars antiqua

Con l'Ars antiqua ( metà XII sec, 1320 ), la polifonia la polifonia vocale sacra esce dalle fasi delle origini e degli esperimenti per affermarsi compiutamente. Il canto a più voci è praticato nelle cantorie delle più importanti cattedrali di Francia, soprattutto a Notre-Dame di Parigi e in alcune città della Francia settentrionale. Due furono i fattori principali che favorirono la diffusione del canto a più voci e la creazione del notevole numero di composizioni polifoniche realizzate durante l'ars antiqua:

1) l'affermazione della notazione sul rigo, che permette di indicare l'altezza reale dei suoni;
2) l'assunzione di convenzioni o di regole che consentono di determinare i valori di durata delle note e i rapporti relativi fra esse. Inizialmente questo problema fu risolto mediante l'impiego dei modi ritmici; dopo la metà del secolo XIII si affermò la notazione mensurale.

La scuola di Notre-Dame

Tra il 1150 e il 1350 il più importante centro europeo di musica polifonica fu la cappella musicale di Notre-Dame a Parigi. Notre-Dame fu la prima delle grandi cattedrali gotiche della Francia. Posta al centro della città, in un'isola sulla Senna, è dedicata alla Madonna. Ne pose la prima pietra papa Alessandro III nel 1163. Quale appare oggi, Notre-Dame è una costruzione del XII secolo trasformata nel XIV.

La cappella musicale, o scuola di Notre-Dame, acquistò grande fama principalmente per l'opera dei suoi primi due maestri, Léonin e Pérotin. Léonin, o Magister Leoninus, fu attivo tra il 1160 e il 1190 circa. Scrisse il magnus liber organi, che contiene un ciclo di Graduali, Responsori e Alleluja a due voci per l'intero anno liturgico. Gli succedette Pérotin, o Magister Perotinus, chiamato Perotinus Magnus e definito "optimus discantor", che visse fino al 1238 circa. Egli continuò l'opera di Léonin, aggiunse una terza voce ad alcune composizioni di lui, compose degli organa a 3 e a 4 voci e dei conductus a 3 voci.

La forma polifonica più importante coltivata dai maestri di Notre-Dame fu l'organum, ma gli organa di Léonin e di Pérotin sono molto differente dal periodo precedente. Ogni organum si basava su una melodia gregoriana trattata a note lunghe di durata non determinata, che era chiamata tenor perché "teneva" il cantus firmus liturgico. Ad essa erano sopravvissute una (Léonin), due o tre (Pérotin) voci che si svolgevano per valori brevi. La seconda voce sopra il tenor si chiamò duplum, la terza triplum, la quarta quadruplum. Vennero sempre più impiegati, per le voci superiori al tenor (ma poi anche per il tenor) i modi ritmici.

Un tipo particolare di composizione era la clausula, una sezione di organum costruita su un frammento melismatico di un tenor. Le clausulae non erano composizioni autonome: erano inserite in un organum e potevano, a piacere, essere sostituite da altra clausula sullo stesso tenor. A differenza degli organa, che erano composizioni liturgiche (le sezioni corali erano cantate in cantus planus e si alternavano alle sezioni di costruzione polifonica), i conductus potevano essere d'argomento e testo sacro o profano. Nel conductus il tenor era sempre d'invenzione e procedeva con lo stesso ritmo delle voci superiori; il testo aveva svolgimento sillabico. I conductus sacri erano impiegati soprattutto come canti processionali.

Il mottetto

Verso la metà del secolo XIII si abbandonò la composizione di organa, clausulae e conductus. Contemporaneamente tramontò l'impiego dei modi ritmici, sostituiti dalla notazione mensurale franconiana, la quale consentiva una maggiore varietà di invenzione metrica. La forma musicale che sostituì quelle delle scuola di Notre-Dame a partire dal 1250 ca. fu il mottetto (il termine deriva dal francese mot, parola; meno verosimilmente dal latino motus, movimento): il maggior numero di composizioni di questo periodo e della successiva ars nova francese - sia quelle destinate al servizio liturgico, sia quelle profane: conviviali, amorose, celebrative - sono mottetti o composte nello stile del mottetto.

Derivato dalla clausula, il mottetto era solitamente a 3 voci. La voce inferiore, tenor, muoveva a valori larghi ma metricamente definiti; è possibile che venisse eseguita da uno strumento. La voce mediana, duplum o motetus, aveva un procedere più mosso, mentre la voce superiore, triplum, era intessuta di valori brevi.

I testi letterari erano diversi per il duplum e per il triplum: in latino nei mottetti a destinazione liturgica, in lingua d'oil in quelli profani. I principali codici che contengono mottetti di questo periodo sono conservati nella biblioteca della facoltà di Medicina di Montpellier, a Bamberg, nella Biblioteca nazionale di Parigi, a Torino. Un procedimento abbastanza usato nelle composizioni dell'Ars Antiqua e in quelle dell’Ars Nova fu quello dell'hoquetus, chiamato anche cantus abscissus, in cui le varie parti di un brano si interrompevano alternamente per frequenti brevi pause.

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