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Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 5 settembre 2016

Messaggio del Patriarca Ecumenico per l’inizio del nuovo anno ecclesiastico

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+ B A R T O L O M EO
PER GRAZIA DI DIO ARCOVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA GRAZIA, PACE E MISERICORDIA
DALL’ARTEFICE DI TUTTO IL CREATO IL SIGNORE E DIO
E SALVATORE NOSTRO GESU’ CRISTO
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Fratelli e figli amati nel Signore,

Seguendo da molti anni i catastrofici sviluppi mondiali nel campo ambientale, la Santa e Grande Madre Chiesa di Cristo, vegliando, di propria iniziativa, ha fissato l’inizio di ogni anno ecclesiastico, come giorno dedicato alla Creazione, all’ambiente, chiamando durante lo stesso giorno l’intero mondo Ortodosso e Cristiano, a rendere una preghiera e una supplica al Creatore di tutte le Cose, e al rendimento di grazie per il grande dono della Creazione e supplicazioni per la sua protezione e salvezza da ogni attacco visibile e invisibile degli uomini. Così dunque, anche quest’anno, durante tale menzionato giorno, da parte del Patriarcato Ecumenico, ricordiamo la necessità di sensibilizzare tutti davanti ai problemi ecologici che oggi il nostro pianeta affronta.

L’odierno rapido progresso tecnologico e le possibilità e le facilitazioni, che esso offre all’uomo contemporaneo, non deve depistarci a non considerare seriamente, prima di ciascuna impresa tecnologica, gli aggravi che essa provoca nell’ambiente naturale e nella società e di seguito anche le conseguenze sfavorevoli connesse, che possono essere, -e si stanno rivelando tali- assai pericolose e catastrofiche per il creato e la vita degli esseri viventi sulla terra.

Tale necessità, d’altra parte, è stata proclamata anche dai fratelli Primati e dai Vescovi delle Sante Chiese Ortodosse locali, nel passato mese di Giugno, durante la convocazione benedetta, nella grande Isola di Creta, del Santo e Grande Sinodo, sotto la presidenza del Patriarca Ecumenico, sottolineando nella sua Enciclica che “attraverso l’attuale sviluppo delle scienze e della tecnologia, la nostra vita sta cambiando radicalmente. E ciò che provoca un cambiamento nella vita dell’uomo esige discernimento da parte sua, dal momento che, oltre ai notevoli vantaggi… siamo anche di fronte alle conseguenze negative del progresso scientifico”, tra le quali anche la minaccia o anche la distruzione dell’ambiente naturale.

È richiesta una vigilanza continua, formazione e insegnamento in modo che sia chiara la relazione dell’attuale crisi ecologica con le passioni umane della cupidigia, dell’ingordigia, dell’egoismo, della voracità rapace, delle cui passioni risultato e frutto è la crisi ambientale che viviamo. Costituisce, pertanto unica via, il ritorno alla bellezza antica dell’ordine e dell’economia, della moderazione e della ascesi, che possono condurre alla saggia gestione dell’ambiente naturale. In modo particolare, l’ingordigia con la soddisfazione delle necessità materiali, porta con certezza alla povertà spirituale dell’uomo, la quale comporta la distruzione dell’ambiente naturale: “Le radici della crisi ecologica sono spirituali ed etiche, insite nel cuore di ogni uomo”, sottolinea il citato Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa, rivolgendosi al mondo attuale, “il desiderio della continua crescita del benessere e il consumismo sfrenato conducono inevitabilmente all’utilizzo sproporzionato e all’esaurimento delle risorse naturali” (cfr. decisione sul testo “La missione della Chiesa”).

Contemporaneamente, celebriamo oggi, fratelli e figli amati nel Signore, la memoria del Beato Simeone lo Stilita, questa grande colonna della nostra Chiesa, il cui monumento, come altri meravigliosi siti archeologici in Siria e in tutto il mondo, come quello famoso dell’antica Palmira, annoverati a livello mondiale, tra i principali monumenti di eredità culturale, hanno subito la barbarie e gli orrori della guerra, evidenziano un pari problema significativo: la crisi della cultura, che durante gli ultimi anni risulta mondiale. D’altra parte, Ambiente e Cultura sono uniti e di uguale valore e interscambiabili. Il mondo che abbraccia l’umanità è stato creato da una sola parola imperativa: “E sia” (cfr. Gen. 1, 3,6,14). La cultura è stata creata dall’uomo munito di una mente razionale, cosicché anche il rispetto verso di essa è ovvio e doveroso, in quanto naturalmente l’uomo è ed è onorato come il coronamento della Creazione Divina.

Pertanto, debitamente, da questo Sacro Centro dell’Ortodossia, arricchito da una tradizione straordinaria e che conserva i valori di più ampi parametri della eredità culturale, richiamiamo l’attenzione di tutti i responsabili e di ogni uomo, sulla necessità della protezione, parallelamente, verso l’ambiente naturale e dell’eredità culturale mondiale, che si trova in pericolo, a causa dei cambiamenti climatici, dei conflitti bellici attraverso il mondo e a causa di altri motivi.

I tesori culturali, che come monumenti religiosi e spirituali, ma anche come espressione bimillenaria della mente umana, appartengono a tutta l’umanità e non esclusivamente ai paesi dentro i cui confini si trovano, corrono i loro pericoli verso l’ambiente e inoltre, la sollecitudine per la protezione dell’ambiente e dei valori inestimabili della cultura viene giudicata obbligatoria per il vivere bene dell’intera umanità.

La rovina e la distruzione di un monumento culturale di un paese ferisce l’eredità universale dell’umanità; inoltre è dovere e compito di ogni essere umano, in modo particolare tuttavia di ogni paese civile, di rafforzare le misure di protezione e di conservazione ininterrotta dei propri monumenti. Così è indispensabile che ogni Stato di diritto e di legalità costituito, eviti azioni, che colpiscono l’integrità dei suoi “monumenti universali” e che alterano i valori intangibili che ognuno di essi rappresenta.

Coscienti della “nostra più grande responsabilità” - proclamata in modo panortodosso – “per tramandare alle future generazioni un ambiente naturale vivibile e il suo uso conforme alla volontà divina e benedizione” (Enciclica del Santo e Grande Sinodo) e che “non solo le generazioni attuali ma anche quelle future hanno il diritto di godere dei beni naturali, donati a noi dal Creatore”. (Decisione del Santo e Grande Sinodo “La missione della Chiesa”), chiamiamo tutti a mobilitare le forze e in modo particolare a pregare nella lotta per la protezione dell’ambiente nella sua più ampia accezione, ossia come congiunzione armonica dell’ambiente naturale e culturale del genere umano e supplichiamo il Signore nostro Gesù Cristo, con le preghiere della Santissima Madre di Dio di Pammacaristos, con la voce di colui che grida nel deserto Giovanni il Precursore, con l’intercessione di Simeone lo Stilita e di tutti i Santi, di custodire la nostra comune casa naturale e culturale da ogni minaccia che sopraggiunga e distruzione e di concedere continuamente e in abbondanza effusa la Sua benedizione su di essa.

Con raccoglimento dell’anima e con la preghiera del cuore, con tutti i fedeli, pregando l’Artefice del Creato, delle cose visibile e invisibili, delle cose sensibili e intellegibili di offrire “il clima temperato e proficuo, le piogge calcolate e tranquille perché la terra fruttifichi in abbondanza” e di concedere al mondo intero “una pace profonda, una pace che va oltre ogni pensiero”, invochiamo su tutti gli esseri umani e sulla Casa della terra la Grazia e la infinita Misericordia di Dio.

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