Fate ogni cosa per la gloria di Dio (1Cor. 10, 31)

Lo scopo finale della musica non deve essere altro che la gloria di Dio e il sollievo dell'anima (Johann Sebastian Bach)

lunedì 8 maggio 2017

25 aprile / 8 maggio: San Marco Evangelista

Il 25 aprile (8 maggio del calendario civile) la Chiesa festeggia il santo apostolo Marco evangelista.

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Di Antonio Borrelli

La figura dell’evangelista Marco, è conosciuta soltanto da quanto riferiscono gli Atti degli Apostoli e alcune lettere di s. Pietro e s. Paolo; non fu certamente un discepolo del Signore e probabilmente non lo conobbe neppure, anche se qualche studioso lo identifica con il ragazzo che, secondo il Vangelo di Marco, seguì Gesù dopo l’arresto nell’orto del Getsemani, avvolto in un lenzuolo; i soldati cercarono di afferrarlo ed egli sfuggì nudo, lasciando il lenzuolo nelle loro mani. Quel ragazzo era Marco, figlio della vedova benestante Maria, che metteva a disposizione del Maestro la sua casa in Gerusalemme e l’annesso orto degli ulivi. Nella grande sala della loro casa, fu consumata l’Ultima Cena e lì si radunavano gli apostoli dopo la Passione e fino alla Pentecoste. Quello che è certo è che fu uno dei primi battezzati da Pietro, che frequentava assiduamente la sua casa e infatti Pietro lo chiamava in senso spirituale “mio figlio”.

domenica 16 aprile 2017

Pasqua: Cristo sconfigge la morte!

Dai Discorsi di Sant’Efrem diacono. (Disc. sul Signore, 3-4. 9)


Il nostro Signore fu schiacciato dalla morte, ma a sua volta egli la calpestò come una strada battuta. Si sottomise spontaneamente alla morte, accettò volontariamente la morte, per distruggere quella morte, che non voleva morire. Nostro Signore infatti uscì reggendo la croce perché così volle la morte. Ma sulla croce col suo grido trasse i morti fuori dagli inferi, nonostante che la morte cercasse di opporsi. La morte lo ha ucciso nel corpo, che egli aveva assunto.

sabato 15 aprile 2017

Questo è il sabato benedetto

Del Protopresbitero Alexander Schmemann - da "Mattutino del Santo Sabato. Con le Lodi e il Salmo 118. Preparato da David Anderson e John Erickson" Introduzione del Rev. P. Alexander Schmemann.


Il “Grande e Santo sabato” è il giorno che collega il Santo Venerdì, la commemorazione della Croce, con il giorno della Risurrezione di Cristo. Per molti la vera natura e il significato di questa “connessione”, la stessa necessità di questo “giorno intermedio”, rimane oscuro. Per una buona maggioranza di fedeli, i giorni “importanti” della Santa Settimana sono Venerdì e Domenica, la Croce e la Risurrezione. Questi due giorni, tuttavia, restano in qualche modo “disconnessi”. Vi è un giorno di dolore, e poi, vi è il giorno della gioia. In questa sequenza, il dolore è semplicemente sostituito dalla gioia…

venerdì 14 aprile 2017

Il grande e santo Venerdì: la Croce

Del Protopresbitero Alexander Schmemann, da Holy Week: A Liturgical Explanation for the Days of Holy Week (La Santa Settimana: Spiegazione Liturgica per i giorni della Santa Settimana), pubblicato da St Vladimir’s Seminary Press.


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Dalla luce del Santo Giovedì, si entra nelle tenebre del Venerdì, il giorno della Passione di Cristo, della Morte e della Sepoltura. Nella Chiesa antica questo giorno veniva chiamato “Pasqua della Croce”, perché esso è davvero l’inizio di questa Pasqua o Passaggio il cui senso ci sarà progressivamente rivelato, in primo luogo, nella meravigliosa quiete del Grande e Benedetto Sabato, e, poi, nella gioia del giorno della Risurrezione.

giovedì 13 aprile 2017

La Mistica Cena ed il tradimento di Giuda

Dal Commento all'Evangelo di Matteo del padre nostro san Giovanni Crisostomo - da “Messaggero Ortodosso”, Roma, gennaio-aprile 1987.

Oggi, fratelli carissimi, il Signore Gesù Cristo fu consegnato ai nemici, in questa sera che s’approssima i Giudei lo catturarono e se ne andarono con lui. Ma non lasciatevi prendere dalla tristezza udendo che Gesù fu tradito. O meglio, lasciatevi prendere dalla tristezza e piangete amaramente non per Gesù tradito, ma per il traditore Giuda, poiché il tradito salvò l’universo, mentre colui che lo tradì dannò la sua anima. Il tradito siede ora in cielo alla destra del Padre, mentre il traditore è ora nell'Ade aspettando l’inevitabile castigo. Su di lui piangete e sospirate, per lui affannatevi così come il Signore pianse per lui. Vedendolo, si legge nella Scrittura, Gesù “si turbò e disse: Uno di voi mi tradirà” (Giovanni 13, 21). Quant'è grande la misericordia del Signore: il tradito soffre per il traditore; vedendolo, scrive l’Evangelista, “si turbò e disse: Uno di voi mi tradirà”. Perché egli si afflisse? Per mostrare il suo amore e nello stesso tempo per insegnarci che il male non è di colui che lo sopporta, ma di colui che lo causa. Sopportare il male ci apre il Regno dei Cieli, causarlo ci precipita nella Geenna e nel castigo. Perché, tu domanderai, colui che fece cambiare vita alle peccatrici, non ebbe la forza di attrarre a sé il discepolo? Egli aveva la forza di attirare a sé il discepolo, ma non volle renderlo buono piegando la sua volontà e portandolo a sé con la forza…

L’Ultima Cena

Del protopresbitero Alexander Schmemann

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Due importanti eventi caratterizzano le sacre ufficiature del Santo e Grande Giovedì: l’Ultima Cena del Signore Gesù Cristo con i suoi discepoli e il tradimento di Giuda. Il significato più profondo di questi due eventi è l’amore. L’Ultima Cena è la rivelazione escatologica dell’amore salvifico di Dio per l’uomo, l’amore che è il cuore della salvezza. Il tradimento di Giuda rivela che il peccato, la morte e l’autodistruzione sono anch’essi dovuti all’amore; ma un amore distruttivo, un amore che divide, disperde e conduce là dove domina tutt’altro che l’amore. Proprio qui sta il mistero di questo unico giorno, del Santo Giovedì. Le sacre ufficiature, dove la luce e le tenebre, la gioia e il dolore sono stranamente mescolati, ci provocano mettendoci di fronte ad una scelta dalla quale dipende la destinazione finale di ciascuno di noi.

lunedì 10 aprile 2017

La Fine – i primi 3 giorni della Grande e Santa Settimana

Del Protopresbitero A. Schmemann



Lunedì, Martedì, Mercoledì:

Questi tre giorni, che la Chiesa chiama Grandi e Santi hanno uno scopo molto preciso all'interno dello svolgimento liturgico della Santa Settimana. Essi dispongono tutte le sue celebrazioni, nella prospettiva della Fine; ci ricordano il significato escatologico della Pasqua. Molto spesso la Santa Settimana è considerata una delle “belle tradizioni” o delle “abitudini”, una “parte” ovvia del nostro calendario. La diamo per scontata e ne godiamo come di un evento annuale a noi caro, che abbiamo “osservato” sin dall'infanzia, di cui ammiriamo la bellezza delle ufficiature, lo sfarzo dei riti e, ultimo ma non meno importante, ci piace il frastuono della tavola pasquale. E poi, quando tutto questo è stato fatto riprendiamo la nostra normale vita.

domenica 9 aprile 2017

Domenica delle Palme - Ingresso del Signore in Gerusalemme

di Roberto Pagani

Contrariamente a quanto si può supporre, la celebrazione della domenica delle Palme all’inizio della settimana santa non ha una origine gerosolimitana, dove veniva celebrata durante l’ottava dell’epifania, ma nasce in ambiente costantinopolitano. Sono almeno due gli elementi che depongono a favore di questa tesi, sostenuta dai più insigni storici della liturgia: un sermone di san Giovanni Crisostomo e la lettura evangelica giovannea che mette in sequenza l’episodio della risurrezione di Lazzaro, l’ingresso di Gesù in Gerusalemme e la Pasqua. Già dalle Costituzioni Apostoliche sappiamo che il sabato e la domenica precedenti la Settimana Santa erano di carattere festivo e giungevano al termine del cammino quaresimale, di cui comunque non facevano parte. Sono tanti gli elementi che nella tradizione bizantina sono rimasti ancor oggi a testimoniare questa visione.

sabato 8 aprile 2017

Sabato di Lazzaro, annuncio della Risurrezione

di P. Alexander Schmemann, da The Christian Way

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La gioia che permea e illumina il servizio del Sabato di Lazzaro sottolinea uno dei temi principali: la vittoria prossima di Cristo sull'Ade. “Ade” è il termine biblico per indicare la morte ed il suo potere universale, per indicare quell'ineludibile tenebra che fagocita tutta la vita e con la sua ombra avvelena il mondo intero. Ma ora – con la risurrezione di Lazzaro – “la morte comincia a tremare”. Un duello decisivo tra la Vita e la Morte comincia a darci la chiave di lettura per l’intero mistero liturgico della Pasqua. Già nel IV secolo il Sabato di Lazzaro era chiamato “l’annuncio della Pasqua”. Perché, infatti, si annuncia e si anticipa la splendida luce e la pace del prossimo Il Grande Sabato, giorno della Tomba portatrice di vita.

venerdì 7 aprile 2017

25 marzo / 7 aprile: Festa dell’Annunciazione

Il 25 marzo (7 aprile del calendario ecclesiastico) la Chiesa celebra la festa dell'Annunciazione della Tuttasanta Madre di Dio e sempre Vergine Maria, una delle maggiori feste dell'anno liturgico bizantino. E' una festa despotica.

domenica 2 aprile 2017

Quinta domenica di Quaresima - di santa Maria Egiziaca

di Roberto Pagani

L’ultima domenica del percorso quaresimale si riflette in una grande meditazione che ricapitola la condizione dell’uomo peccatore dando significato al cammino di conversione. La principale intenzione educativa è quindi quella di concludere la Quaresima e di guidare verso i due eventi che inaugurano il transito pasquale, introducendo nella Settimana Santa attraverso il sabato e la domenica seguenti: la risurrezione di Lazzaro e l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. Ai consueti esempi tratti sia dall’Antico che dal Nuovo Testamento, si aggiunge, come già nella quarta domenica Giovanni Climaco, una figura singolare che, molto probabilmente, a un cristiano di tradizione occidentale dice poco o nulla: santa Maria Egiziaca.

sabato 1 aprile 2017

19 marzo / 1 aprile: i santi martiri Crisanto (o Crisante) e Daria

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I santi Crisanto e Daria, patroni della città di Reggio Emilia, vissero e morirono nel III secolo, l’anno del martirio si suppone fosse il 283; sono ricordati singolarmente o in coppia in svariati giorni dell’anno secondo vari Martirologi e Sinassari, mentre il famoso Calendario Marmoreo di Napoli e per ultimo il Martirologio Romano, li ricordano il 25 ottobre, mentre la Chiesa ortodossa ne fa memoria oggi.

giovedì 30 marzo 2017

17 / 30 marzo: san Patrizio (Naomh Padraig), patrono d’Irlanda

Di Antonio Borrelli

«Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettanto durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore».

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domenica 26 marzo 2017

Quarta domenica di Quaresima - di san Giovanni Climaco

di Roberto Pagani

La quarta domenica della Grande Quaresima è incentrata su san Giovanni Climaco, monaco delle cui origini si hanno scarse notizie, vissuto nella prima metà del VII secolo e divenuto egumeno del famoso monastero del Sinai dedicato a santa Caterina. Più che sulla figura di Giovanni, il tema quaresimale è incentrato sui contenuti dell’opera più famosa di Giovanni, la Scala del Paradiso, che, scritta in greco, fu da subito tradotta in latino, siriaco, armeno, arabo e slavo.

domenica 19 marzo 2017

Terza domenica di Quaresima – Stavroproskýnesis

di Roberto Pagani

La terza domenica della Grande Quaresima è un punto di svolta nel cammino, sotto diversi punti di vista. In questo contesto, è estremamente significativo il Synaxarion che descrive il senso della festa. Il Triodion, libro liturgico che contiene gli uffici quaresimali, attribuisce a Niceforo Callisto Xanthopulos i sinassari che ne spiegano le feste, la loro origine e la loro disposizione nel calendario liturgico. Egli è un prete della “Grande Chiesa” vissuto all’inizio del XIV secolo, conosciuto anche con il nome monastico (Nilo), probabile autore anche dei Sinassari per il santorale, tradotti in greco volgare e stampati a Venezia nel XVII secolo.

domenica 12 marzo 2017

Seconda domenica di Quaresima - di san Gregorio Palamàs

di Roberto Pagani

La seconda domenica della Grande Quaresima è intitolata a san Gregorio Palamàs, monaco del Monte Athos e poi arcivescovo di Tessalonica che visse nella prima metà del XIV secolo. Teologo che ha saputo unire una raffinata formazione nella Costantinopoli dei Paleologi ad una intensa vita di preghiera condotta a più riprese sul Monte Athos. Al di là di quella che può essere una sua originalità, è sicuramente l’ultimo grande teologo bizantino prima della caduta di Costantinopoli in mano ai turchi che avverrà a meno di cento anni dalla sua morte. Egli ricapitola e sintetizza la teologia dei padri greci, riprecisando il rapporto tra l’inaccessibilità della Sostanza divina e la partecipabilità delle Energie divine. Nei manoscritti abbiamo traccia anche del titolo che la seconda domenica portava precedentemente alla sua consacrazione attuale, ovvero la memoria del santo martire Policarpo, vescovo di Smirne. Attraverso il Typikon della Grande Chiesa cui abbiamo già fatto riferimento, sappiamo che in questa seconda domenica, subito dopo la lettura evangelica alla Divina Liturgia si leggeva l’appello ai catecumeni. Il testo di tale appello era riportato in un manoscritto dell’XI secolo che, presente nella biblioteca reale di Dresda e trasportato poi in Russia dopo la seconda guerra mondiale, oggi risulta introvabile. Fortunatamente possiamo accedervi attraverso una traduzione russa che un noto liturgista ha pubblicato all’inizio del XX secolo.

domenica 5 marzo 2017

Prima domenica di Quaresima - il Trionfo dell’Ortodossia

di Roberto Pagani

Può risultare interessante dar una visione storica d’insieme sulla Grande Quaresima bizantina, al fine di poterne meglio cogliere la struttura intrinseca con le varie stratificazioni accumulatesi nel corso del tempo. Mentre è possibile analizzare la liturgia di Gerusalemme a partire dal IV sec. in avanti, per quanto riguarda Costantinopoli e la liturgia bizantina questo non è possibile, e lo è a maggior ragione per l’anno liturgico. Se è vero che la nostra più antica tradizione manoscritta è un Euchològion contenente le preghiere sacerdotali che risale all’VIII sec. ed è stato copiato nell’Italia meridionale, la nostra migliore fonte per l’anno liturgico a Costantinopoli è il Typikòn di Santa Sofia che si può far risalire alla fine del X sec., copiato da manoscritti provenienti da Gerusalemme (X sec.) e Patmos (fine IX sec.).

lunedì 27 febbraio 2017

Discorso catechetico per l’inizio della Santa e Grande Quaresima

+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI - NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA,
GRAZIA E PACE
DAL SIGNORE E SALVATORE NOSTRO GESÙ CRISTO,
E DA NOI PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO


***

Fratelli e Figli benedetti nel Signore,


Attraverso la grazia e la filantropia di Dio entriamo da domani nel periodo della Santa e Grande Quaresima, il momento più adatto per volgere l’anima umana, la nostra propria anima, verso il Signore. Questo momento è un raccoglimento continuo davanti al mistero di Dio che si sviluppa ogni giorno, il mistero della salvezza dell’uomo. Per questo l’occasione offertaci dai Sacri Digiuni ha una particolare caratteristica: il ravvedimento e la sobrietà dell’anima, che è chiamata particolarmente durante questo periodo pieno di divini propositi e santità, a rendersi conto delle cose passeggere e visibili e per passare gradualmente verso le cose più importanti, superiori, verso le cose invisibili.

Introduzione alla Grande Quaresima

Da "La Grande Quaresima" di p. A. Schmemann

La penitenza-conversione è il principio e la condizione di una vera vita cristiana. La prima parola di Cristo quando cominciò a predicare fu: “Convertitevi” (Matteo 4, 17). Ma cos'è la penitenza? Nella corsa precipitosa della nostra vita quotidiana non abbiamo tempo per pensare a ciò e semplicemente riteniamo che tutto ciò che dobbiamo fare si riduce all'astensione da certi cibi, al tagliar corto con i divertimenti, all'andare a confessarci, ad ottenere l’assoluzione dal sacerdote e ricevere (una volta l’anno!) la Comunione e quindi considerarci perfettamente “in ordine” sino al prossimo anno. Tuttavia ci deve essere una ragione perché la Chiesa abbia scelto sette settimane come un periodo particolare per la penitenza e perché ci inviti ad un lungo e faticoso sforzo spirituale. Tutto ciò deve certamente riguardare me, la mia fede, la mia vita, la mia appartenenza alla Chiesa. Non è dunque mio principale dovere cercare di comprendere l’insegnamento della mia Chiesa sulla Quaresima, e di essere ortodosso non solo a parole, ma anche in realtà?

domenica 26 febbraio 2017

Domenica del perdono (o dei latticini)

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima termina con la domenica dei Latticini: il nome le deriva dal fatto che durante la settimana che la precede si possono ancora mangiare cibi derivati dal latte, possibilità che cesserà a partire dalla domenica sera. Un altro nome che identifica questa domenica, corrispondente al tema dominante dell’ufficiatura, è domenica del paradiso perduto (o dell’esilio di Adamo). C’è un ulteriore nome, forse il meno conosciuto ma sicuramente il più denso di significato, che è domenica del Perdono.

giovedì 23 febbraio 2017

Monaci irlandesi

Di Enzo Farinella

Da: Feile-Festa

La storia del monachesimo irlandese, da San Patrizio e San Declan, gli iniziatori di questo movimento, agli “itineranti” per Cristo, è quanto mai affascinante. Nel VI secolo d.C., l’abate di Iona (Scozia), Adamnam (624-704), in De locis sanctis 3, 6, 1-3, scrive come il monaco Arculf, di passaggio da Catania, abbia visto il fuoco del vulcano e sia rimasto colpito dal borbottare dell’Etna, che faceva tremare tutta la Sicilia. Troviamo monaci irlandesi dappertutto nel mondo allora conosciuto, in Inghilterra, Scozia, Francia, Svizzera, Belgio, Italia, Ungheria, Russia, Islanda, Groenlandia e America. Le loro qualità, soprattutto la conoscenza della lettura e dell’editoria, permisero loro di divenire consiglieri in grandi posti di responsabilità, come alla Corte di Carlo Magno, fondatori di monasteri, università (insegnanti ed educatori) e città, editori e molto rispettati in altri campi.

La Grande Quaresima: origini storiche

Visto che tra qualche giorno inizierà la Grande Quaresima, cerchiamo di capire qualcosa di più di questo importante periodo liturgico per poterlo affrontare con una maggiore consapevolezza.

Durante i primi secoli della Chiesa, non si trovano tracce della Quaresima così come la intendiamo ora. Alla fine del II secolo, Sant'Ireneo, vescovo di Lione, attesta il disaccordo che vi era tra le Chiese non soltanto sul giorno della celebrazione della Pasqua, ma anche sul digiuno che doveva precederla. “Gli uni - diceva - pensano che bisogna digiunare un giorno, gli altri due, altri tre, altri infine danno al loro digiuno una durata di 40 ore” . Il digiuno di cui parla Sant'Ireneo deve essere inteso come digiuno unico e ininterrotto.

Sappiamo da Tertulliano, che scrisse all’inizio del III secolo , che i Montanisti africani digiunavano due settimane all’anno, esclusi il sabato e la domenica, mentre i “Cattolici” si accontentavano di digiunare, il venerdì e il sabato santi, giorni in cui, essendo privati dello Sposo, dovevano digiunare secondo il comandamento del Signore.

domenica 19 febbraio 2017

Domenica del Giudizio finale (di Carnevale)

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima prosegue con la domenica del Giudizio finale, che prende il nome di domenica di Carnevale perché nella settimana che segue è previsto dalla chiesa un digiuno limitato, l’astensione dalla carne: potendo quindi mangiare cibi derivati dal latte, questa settimana viene tradizionalmente chiamata dei Latticini. In vista del grande sforzo quaresimale, la chiesa ci prepara introducendoci gradualmente, conoscendo la nostra fragilità e prevedendo la nostra debolezza spirituale.

domenica 12 febbraio 2017

Domenica del Figliol Prodigo

di Roberto Pagani

La preparazione alla Grande Quaresima prosegue con la domenica del Figliol Prodigo, anch’essa debitrice del nome dalla parabola raccontata da Luca (Lc 15, 11-32).

domenica 5 febbraio 2017

Domenica del Fariseo e del Pubblicano

di Roberto Pagani

Proseguendo il cammino di introduzione alla Grande Quaresima, la domenica successiva a quella di Zaccheo prende il nome di Domenica del Fariseo e del Pubblicano. La parabola raccontata da Luca (Lc 18, 9-14) ci pone davanti ad una seconda dimensione da acquisire affinché il nostro cammino di conversione sia fruttuoso e ci conduca a celebrare la Pasqua di Risurrezione nella nostra vita: la dimensione dell’umiltà.

venerdì 27 gennaio 2017

14 / 27 gennaio: San Sava, illuminatore e primo arcivescovo dei Serbi († 1235)

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Di Daniel Rogic, Santi della Chiesa ortodossa serba, vol. 1 (gennaio-aprile), Servitium-Interlogos 1997

Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta (Mt 6,33).

14 / 27 gennaio: la Santa isapostola (uguale agli apostoli) Nino, illuminatrice della Gruzia (Georgia)

Santa Nino di Georgia, in georgiano: წმინდა ნინო, in greco Άγιη Νίνω, anche conosciuta come Cristiana (Kolastra, ca. 296 – ca. 338 o 340), predicò ed introdusse il Cristianesimo in Georgia.

mercoledì 25 gennaio 2017

12 / 25 gennaio: Santa martire Tatiana di Roma

                                           

Santa Taziana di Roma

di Antonio Borrelli

Con il nome Taziana sono conosciute due sante martiri, una ad Amasea insieme ad altre quattro compagne e la cui ricorrenza è al 18 agosto; e l’altra martire a Roma, di cui parliamo, celebrata al 12 gennaio. La più antica notizia su questa santa, risale alla seconda metà del secolo VII e si trova in un “Itinerario” di quell’epoca, inserito da Guglielmo di Mamesbury nei suoi “Gesta regum Anglorum”, dove si legge: “Et in monte Nola sancta Tatiana (pausat)”.

giovedì 19 gennaio 2017

6 / 19 gennaio: la santa Teofania: storia e significato della festa

Tratto da: Mother Mary and P. Kallistos (Ware), “The Festal menaion”, Faber and Faber, London, 1969, pp. 55-59, trad. A.G. (in Italia Ortodossa, anno V n. 17 1982).


Nella tradizione orientale questa festa celebra il battesimo di nostro Signore nel Giordano, non l’adorazione dei Magi. La struttura generale dei servizi è la stessa del Natale, con una vigilia speciale e la lettura delle Ore Regali il 5 gennaio, che prevede uno stretto digiuno. La Teofania è contraddistinta, tuttavia, da una cerimonia speciale, non celebrata a Natale: la Grande Benedizione delle Acque. Ciò avviene due volte, il 5 gennaio dopo la Liturgia, e il 6 gennaio alla fine del Mattutino o (più usualmente) dopo la Liturgia. La prima benedizione è compiuta in chiesa; la seconda, se possibile, all’aria aperta sulle rive di un fiume, di una sorgente o del mare. Nei paesi dove l’inverno è estremamente rigido, dei buchi vengono aperti nel ghiaccio dei fiumi gelati. (…)

domenica 15 gennaio 2017

2 / 15 gennaio: San Serafino di Sarov

San Serafino di Sarov è senza dubbio uno dei santi più popolari della Russia moderna. Nacque come Prohor Moshnin nella città di Kursk nel 1759 da una famiglia di mercanti. All’età di dieci anni si ammalò gravemente e durante il periodo di malattia ebbe una visione della Madre di Dio, che gli promise la guarigione. Alcuni giorni dopo, la miracolosa icona della Madre di Dio di Kursk venne portata in processione per le strade della città, ma a causa del maltempo la processione fu accorciata e deviata nei pressi della casa natale di Prohor. La mamma avvicinò il piccolo all’icona e questi guarì in poco tempo. Sin dalla più giovane età Prohor amava frequentare la Chiesa, ritirarsi in preghiera e leggere le biografie dei santi.

2 / 15 febbraio: L’Incontro del Signore

del protopresbitero Alexander Schmemann

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Quaranta giorni dopo il Natale, le parrocchie della Chiesa ortodossa celebrano l’Incontro del Signore. Dato che di solito cade in un giorno feriale, questa festa è quasi dimenticata, ma comunque questo è il momento in cui la Chiesa completa “il tempo del Natale”, rivelando e ricapitolando il pieno significato del Natale in un flusso di gioia pura e profonda. La festa commemora e contempla l’evento narrato nell’Evangelo di san Luca. Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù Cristo in Betlemme, Giuseppe e Maria, mantenendo la pratica religiosa di quel tempo, “portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come sta scritto nella legge del Signore...” (Luca 2, 22-23). L’Evangelo continua:

sabato 14 gennaio 2017

1 / 14 gennaio: La circoncisione del nostro Signore e salvatore Gesù Cristo e memoria di san Basilio il Grande

Tratto da: http://www.oca.org/FSlives.asp

L’ottavo giorno dopo la sua Natività, il nostro Signore Gesù Cristo è stato circonciso in conformità con la legge del Vecchio Testamento. Tutti i neonati di sesso maschile erano sottoposti alla circoncisione quale segno dell’Alleanza di Dio con il santo progenitore Abramo e la sua discendenza (Genesi 17, 10-14, Levitico 12, 3).

lunedì 9 gennaio 2017

27 dicembre / 9 gennaio: Santo Stefano Protomartire

Icona di Santo Stefano protomartire, inizio XIII secolo (Monastero di Santa Caterina, Monte Sinai)

Dagli Atti degli apostoli (6, 8 - 7, 5. 47-60)

In quei giorni Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva miracoli e segni grandi tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, Cirenei, Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, ma non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

domenica 8 gennaio 2017

I dodici giorni di Natale nella Chiesa ortodossa

Tratto da: http://www.johnsanidopoulos.com/

I dodici giorni di Natale sono un periodo festivo che collega tra loro due grandi feste del Signore: la Natività e la Teofania. Durante questo periodo una celebrazione conduce ad un’altra. La Natività di Cristo è una celebrazione di tre giorni: il nome ufficiale del primo giorno è “La Natività secondo la carne del nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo”, e celebra non solo la Natività di Gesù, ma anche l’Adorazione dei pastori di Betlemme e l’arrivo dei Magi; il secondo giorno viene indicato come la “Sinassi della Theotokos”, e ricorda il ruolo della Vergine Maria nell'incarnazione; il terzo giorno è conosciuto come il “Terzo Giorno della Natività”, ed è anche il giorno della festa del Protodiacono e Protomartire Santo Stefano.

Il 29 dicembre è la Festa Ortodossa dei Santi Innocenti.

La Post-festa della Natività (simile alla ottava occidentale) continua fino al 31 dicembre (quel giorno è noto come l’Apodosis o “restituzione” della Natività).

sabato 7 gennaio 2017

L’icona del Natale del Signore

La Vergine dà oggi alla luce l'Eterno e la terra offre una grotta all'Inaccessibile. Gli angeli cantano gloria con i pastori, i magi camminano con la stella, poiché per noi è nato un tenero Bambino, il Dio che è prima dei secoli.

(Kondakion della Natività di Romano il Melode - sec. VI)

Gli elementi che compongono l’iconografia bizantina della scena della Natività sono Maria, il Bambino, Giuseppe, la stella, gli angeli, gli animali, i pastori e i Magi (nella tradizione ortodossa, infatti, la memoria della nascita di Gesù comprende anche l’episodio dell'arrivo dei Magi). Lo schema della composizione di tale icona risale ai sec. III - IV, e, pur tenendo conto degli elementi descrittivi del racconto evangelico, lo reinterpreta teologicamente.

Il Santo Natale

Rallegratevi, o giusti!
Gioite grandemente, o cieli!
Danzate di gioia, o monti, perché Cristo è nato!
La Vergine è divenuta come cherubico trono.
Porta nel suo seno il Verbo di Dio, fatto carne.
I Pastori glorificano il neonato.
Gli uomini sapienti offrono i doni al Signore.
Gli Angeli lodano e cantano:
O Signore, inaccessibile, gloria a Te!

(Lodi della vigilia di Natale)

La tua natività, o Cristo Dio nostro,
ha fatto risplendere sul mondo la luce della conoscenza.
In essa, infatti, gli adoratori degli astri
impararono da una stella
ad adorare te, Sole di giustizia,
e a riconoscere te, Oriente venuto dall’alto:
Signore gloria a te!

(Tropario della festa)

domenica 1 gennaio 2017

Domenica che precede il Natale del Signore

La genealogia di Gesù Cristo

da “The Winter Pascha”, di p. Thomas Hopko

La lettura dell’Evangelo per la Divina Liturgia nella Domenica prima di Natale è “la genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo”, tratta dall’Evangelo secondo san Matteo. Questa genealogia elenca le generazioni di persone da Abramo a Davide, alla cattività babilonese del popolo di Israele, alla nascita di Gesù. Si tratta di una genealogia selezionata, che termina con l’apparizione di “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo” (Matteo 1, 16). Si differenzia dalla genealogia presentata nell’Evangelo di san Luca, che inizia con Gesù “era il figlio (come si credeva) di Giuseppe”, e ritorna dal principio alla fine non semplicemente ad Abramo ma ad Adamo (Luca 3, 23-38).

Ci sono molti motivi per presentare la genealogia di Gesù negli Evangeli, fra i quali vi è l’affermazione che Gesù, essendo realmente il Figlio di Dio, come tutti gli Evangeli testimoniano, è venuto “nella carne”, come un vero essere umano. Questa affermazione è stata di fondamentale importanza al tempo degli apostoli e delle prime generazioni cristiane, perché, a differenza di oggi, la tentazione del primo periodo del cristianesimo non era quella di negare la divinità di Gesù, ma di negare la sua vera e autentica umanità.